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Destinazione Giove: a Roma nasce lo SWIM Lab per scovare oceani extraterrestri

Francesco Defler 30 Dic 2025


Inaugurato presso l'Università Roma Tre un centro di eccellenza mondiale: studierà i ghiacci delle lune gioviane per supportare le missioni JUICE ed Europa Clipper.
Il 17 dicembre 2025 segna una data storica per la ricerca spaziale italiana. Presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università degli Studi Roma Tre, è stato ufficialmente aperto lo SWIM Lab. Si tratta di un laboratorio all'avanguardia, unico nel suo genere, nato per rispondere a una delle domande più affascinanti della scienza moderna: c'è acqua liquida (e quindi vita) sui satelliti di Giove?

Il cuore del progetto: surfare le onde radio
Il laboratorio è il braccio operativo del progetto SWIM (Surfing Radio Waves to Detect Liquid Water in the Solar System), finanziato con un ERC Advanced Grant da 3,2 milioni di euro. Sotto la guida della prof.ssa Elena Pettinelli, geofisica di fama internazionale, il team si concentrerà sull'interpretazione dei dati radar che arriveranno dalle missioni ESA JUICE e NASA Europa Clipper.

L'obiettivo è decifrare i segnali provenienti dalle croste ghiacciate di Europa, Ganimede e Callisto. Per farlo, lo SWIM Lab studierà le proprietà dielettriche dei ghiacci, colmando un vuoto di conoscenza fondamentale per capire se sotto quei chilometri di gelo si nascondano oceani ospitali.

"Il laboratorio è già operativo e i primi test sul ghiaccio puro sono promettenti", spiega la prof.ssa Pettinelli. "Questi studi non servono solo allo spazio, ma ci aiutano a comprendere meglio anche i cambiamenti climatici qui sulla Terra".

Un arsenale tecnologico di frontiera
La struttura si estende su oltre 100 metri quadrati e ospita strumenti di altissima precisione:

Camera climatica: per simulare temperature estreme.

Spettroscopia Raman: per l'analisi molecolare dei campioni.

Microtomografia a raggi X: per osservare la struttura interna del ghiaccio.

Modellazione computazionale: per simulare scenari planetari complessi.

Il simulatore di oceani alieni
Una delle sfide più ambiziose sarà la costruzione di un apparato sperimentale rivoluzionario in collaborazione con Angelantoni Technology. Questo sistema simulerà l'interfaccia tra il ghiaccio e l'oceano del satellite Europa tramite una vasca termicamente isolata, dotata di 20 sonde multilivello per monitorare come l'acqua interagisce con la crosta ghiacciata.

Un investimento sul futuro
Oltre alla ricerca pura, lo SWIM Lab è un volano per la formazione. Il Rettore di Roma Tre, prof. Massimiliano Fiorucci, ha sottolineato come questo centro rappresenti un'opportunità strategica per studenti e dottorandi, che potranno lavorare in un contesto internazionale su progetti che ridefiniscono i confini della conoscenza umana.

Il gruppo di ricerca della prof.ssa Pettinelli vanta già un primato mondiale: nel 2018 ha identificato, tramite il radar italiano MARSIS, il primo bacino stabile di acqua liquida sotto il polo sud di Marte. Con lo SWIM Lab, l'ateneo capitolino punta ora a ripetere l'impresa nel sistema gioviano.

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