Stampa questa pagina

La cenere dal cielo: un'estate sospesa nel silenzio radioattivo - Parte 1

Guido Donati* 16 Lug 2025

 

Parte I: La luce accecante del tradimento
L'aria del Nuovo Messico, nell'estate del 1945, era un velo di calore vibrante, intriso del profumo di pino e terra secca. Per noi, tredicenni al campo di danza Carmadean a Ruidoso, era l'estate della libertà, dei sogni danzati sotto un cielo infinito. Io ero Barbara, e con le mie nove amiche, tra passi di tip tap e piroette, credevamo che nulla potesse scalfire la nostra bolla di felicità infantile. La sera, la capanna in riva al fiume ci avvolgeva nel suo abbraccio accogliente, il mormorio dell'acqua a cullare i nostri sonni leggeri.

Ma quel 16 luglio, l'innocenza si infranse. Era ancora buio pesto quando un rombo viscerale, un'esplosione che sentii più nelle ossa che nelle orecchie, ci scaraventò dai letti a castello. Non un boato, ma un tuono sordo e lungo, come se la terra stessa si stesse squarciando. Il panico prese il sopravvento. La nostra insegnante, gli occhi spalancati, ci fece correre fuori, balbettando di una stufa esplosa. Ma il suo volto, pallido e tirato, tradiva una paura più profonda.

Fuori, l'aria era immobile, ma il cielo... il cielo era un'aberrazione. Sopra di noi si era materializzata una nuvola, non di vapore o pioggia, ma un'entità gigantesca, minacciosa, che sembrava crescere a vista d'occhio. E poi, la luce. Non la luce del sole nascente, ma un'illuminazione aliena, di un bianco accecante, quasi dolorosa, che faceva male agli occhi a guardarla. Una luce che non riscaldava, ma bruciava, una cicatrice improvvisa sul volto del mattino. "Era come se il sole fosse uscito in un modo incredibile," mormorai, la voce strozzata. Ma sapevo, sentivo, che non era il sole. Era qualcos'altro, qualcosa di innaturale e terrificante.

Ore dopo, quando il bagliore si era attenuato, il cielo iniziò a piangere. Non gocce di pioggia, ma fiocchi bianchi, spettrali, che cadevano lenti e silenziosi. "Neve!" urlò qualcuno, e la nostra gioia ingenua, un barlume di normalità in quel mattino assurdo, riaffiorò. Ci buttammo nel fiume con i costumi, le risate che echeggiavano nella valle. Raccoglievamo quella "neve" calda tra le mani, la spalmavamo sui visi, sentendo una strana sensazione sulla pelle, un calore inspiegabile, quasi febbrile. "Sarà perché è estate," ci convincemmo, con la leggerezza spensierata dei nostri tredici anni. Ma ogni fiocco era un frammento di condanna, una particella invisibile di un veleno che si stava depositando su di noi, sulla nostra terra, senza alcun suono, senza alcun avvertimento.

Parte II: Il fantasma radioattivo e il prezzo dell'Ignoranza
Quella "neve calda" che accarezzava i nostri volti e si depositava nei nostri polmoni era la polvere mortale del Trinity Test. Non una semplice esplosione, ma la nascita dell'arma più devastante mai concepita dall'uomo: la bomba atomica. Alle 5:29 del 16 luglio 1945, a soli 64 chilometri da noi, nella Jornada del Muerto, il "Gadget" liberò una potenza esplosiva equivalente a 21.000 tonnellate di TNT, generando un calore 10.000 volte superiore alla superficie solare.

I veri rischi legati alle armi nucleari, che noi quel giorno imparammo sulla nostra pelle, sono terrificanti e a lungo termine:

La contaminazione invisibile e universale
L'esplosione vaporizzò centinaia di tonnellate di terreno irradiato, trasformandole in una nube a fungo che raggiunse i 21.000 metri di altezza. Una minima frazione dei 6 kg di plutonio si fissionò; il resto, insieme a innumerevoli isotopi radioattivi, fu disperso nell'atmosfera come un veleno invisibile e insidioso. Questa nube si divise, viaggiando in tutte le direzioni, depositando la sua "scia di prodotti di fissione" su migliaia di chilometri quadrati. I fiocchi che ci spalmammo addosso erano particelle di questo plutonio, di cesio, di stronzio, di iodio radioattivo: elementi che, una volta inalate o ingerite, si annidano nel corpo umano, attaccando le cellule e alterando il DNA, seminando il germe del cancro e di altre malattie degenerative per decenni a venire. I livelli di radiazione in alcuni "punti caldi" vicino alle abitazioni raggiunsero livelli quasi 10.000 volte superiori a quelli oggi consentiti.

Il tradimento del silenzio e l'inconsapevole sacrificio: la colpa più aberrante fu il deliberato occultamento.
Il sito era "isolato" solo sulla carta. Migliaia di persone, famiglie, allevatori, e ragazzine in campeggio come noi, vivevano a portata di ricaduta. Non fummo avvertiti. Non fummo evacuati. Furono lasciati alla loro sorte, inconsapevoli cavie di un esperimento che avrebbe cambiato il mondo. Gli scienziati e i militari del Progetto Manhattan erano consapevoli dei rischi. Il responsabile medico Stafford Warren avvertì di un "rischio [di radiazioni] molto grave" e raccomandò future esplosioni in aree molto più isolate. Eppure, nulla fu fatto per proteggere chi viveva già lì. L'ammissione di Louis Hempelmann, direttore del Los Alamos Health Group, è agghiacciante: "I leader del Progetto Manhattan sapevano che i civili erano stati probabilmente sovraesposti... Ma non potevano provarlo e non potevamo provarlo nemmeno noi. Quindi abbiamo semplicemente dato per assunto di averla fatta franca". Era un'ammissione di responsabilità, un silenzio complice che condannò intere comunità.

Le conseguenze eterne e la giustizia negata.
Per anni, dopo quel giorno, la "neve calda" continuò a cadere sotto forma di malattie. Cancri rari, leucemie, difetti alla nascita, infertilità: i fantasmi del Trinity Test cominciarono a mietere vittime. Il plutonio, anche in quantità minuscole, se inalato, si deposita nei polmoni, nel fegato, nelle ossa, mutando silenziosamente le nostre vite. Il caso del film "Il Conquistatore", girato anni dopo vicino al sito dell'esplosione, con la conseguente morte per cancro di gran parte del cast e della troupe, incluso John Wayne e Susan Hayward, è una macabra testimonianza della persistenza del veleno radioattivo nel terreno e nell'aria. Quelle persone, come noi quel giorno, furono condannate a morte da una minaccia invisibile e dalla negligenza umana.
Solo decenni dopo, con il Radiation Exposure Compensation Act (RECA), una minima parte di giustizia è iniziata a emergere. Ma la battaglia per includere le vittime del Trinity Test, per riconoscere il loro sacrificio involontario, è ancora in corso. Noi, che giocavamo innocenti nella "neve calda", siamo diventati il simbolo del costo inaccettabile di un'alba atomica che avrebbe dovuto illuminare il progresso, ma che invece gettò un'ombra lunga e tossica su intere generazioni. Non si trattava di un semplice "incidente"; era il risultato di scelte deliberate, di un'ignoranza voluta e di un silenzio che ha ucciso.

Nota:
Delle dodici ragazze presenti al campo estivo di Carmadean a Ruidoso quel 16 luglio, Barbara Kent fu quella che sopravvisse più a lungo e raccontò in prima persona l'accaduto.
Il sito del Trinity Test si trovava nella valle della Jornada del Muerto, nel Nuovo Messico. Sebbene fosse stato scelto per il suo presunto isolamento, si stima che quasi mezzo milione di persone vivessero entro un raggio di 240 chilometri (circa 150 miglia) dal punto dell'esplosione. Alcune comunità si trovavano a soli 20 chilometri (12 miglia) di distanza. Il fallout radioattivo si diffuse su migliaia di chilometri quadrati, coinvolgendo diciannove contee del Nuovo Messico e raggiungendo anche stati lontani come New York.

Bibliografia consigliata:
Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Rapporti e studi sull'impatto del fallout radioattivo sulla salute pubblica.

CHERNOBYL, WWF: ‘viaggio nell’infanzia contaminata’
WWF 28 Apr 2011

Collateral damage: American civilian survivors of the 1945 Trinity test
Lesley M. M. Blume July 17, 2023 Bulletin of the American Scientists

‘Downwind’ of Trinity: Remembering the First Victims of the Atomic Bomb Jul 15, 2021 Katharine Leede and Maggie O’Brien.

Fukushima, è ancora contaminato l’85% dell’Area Speciale di Decontaminazione Greenpeace 04 Mar 2021

History.com: Articoli storici sul Trinity Test e le sue vittime.

Il Bo Live Unipd: Articoli che analizzano le dimensioni del fallout e le conseguenze.

National Park Service (NPS): Sezione dedicata ai "Trinity Test Downwinders" con informazioni storiche e testimonianze.

Nucleare: Greenpeace, “non condivisibile la strategia di dotarsi di un solo deposito nazionale per le scorie” Greenpeace

Nucleare, Italia chiede a Francia di attivare consultazione su prolungamento vita centrali al confine. Greenpeace: «Ora italiane e italiani facciano sentire la propria voce» Greenpeace 20 Gen 2021

NUCLEARE, PUBBLICATA LA CARTA NAZIONALE AREE POTENZIALMENTE IDONEE AL DEPOSITO Redazione Scienzaonline 22 Gen 2021

Particulate plutonium released from the Fukushima Daiichi meltdowns 15 Lug 2020 Helsingin yliopisto PR

Resistenze.org: Articoli che riprendono e traducono contenuti sulle vittime del Trinity Test.

Studi sulle dosi di radiazioni stimate per i residenti del Nuovo Messico su PubMed Central (PMC)

The Bulletin of the Atomic Scientists: Articoli e analisi sul Progetto Manhattan e le sue conseguenze.

The Forgotten Victims of the First Atomic Bomb Blast. Samuel Gilbert July 24, 2016

Tina Cordova: Attivista e fondatrice dei "Tularosa Basin Downwinders Consortium", una fonte fondamentale per le testimonianze delle vittime.

 

*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)

 

 

 


Deep Research

Canvas

 

Vota questo articolo
(0 Voti)