DALL’ATTIVITA’ FISICA ALL’ALIMENTAZIONE, GLI STILI DI VITA PIU’ SALUTARI PER I BAMBINI

Ospedale Pediatrico Bambino Gesu 25 Set 2019

 


Nel nuovo numero del magazine ‘A Scuola di Salute’ i consigli degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e di Fondazione ANIA.
E’ dedicata ai sani stili di vita la nuova edizione di ‘A Scuola di Salute’, il magazine digitale realizzato dall’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente in collaborazione con Fondazione ANIA. Dopo il numero sulla sicurezza in auto, le due Istituzioni ancora insieme per contribuire alla prevenzione e alla tutela della salute di bambini e ragazzi con informazioni chiare e verificate per tutti i genitori. In questo magazine, i consigli degli esperti su corretta alimentazione, movimento all’aria aperta, tempo da destinare al sonno, alla lettura e approfondimenti sul fumo in adolescenza e sull’uso di videogiochi.


CINQUE PASTI AL DI’, VARI E BILANCIATI
A colazione, pranzo, cena e merende, nel piatto dei più piccoli devono esserci tutti i nutrienti: carboidrati, fibre, proteine, grassi, vitamine e sali minerali, da combinare in percentuale variabile a seconda dei momenti della giornata. Scegliendo alimenti diversi, freschi e di stagione. Da evitare cibi troppo calorici, troppo salati, gli eccessi di proteine e di grassi di origine animale. Insomma, poche merendine e più frutta. Per dissetarsi
solo acqua o succhi fatti in casa senza aggiunta di zuccheri o dolcificanti. Il momento del pasto è un’importante occasione educativa e sociale. L’offerta di cibo - sottolineano gli
specialisti - va accompagnata dalle ‘cure’ adeguate (non lasciare il bambino da solo), allontanando il sentimento di ansia di non nutrire abbastanza il proprio figlio. Durante la crescita alcuni periodi di
inappetenza sono fisiologici. Attenzione però al rifiuto persistente di cibi e bevande, ai cali di peso e alla presenza di sintomi associati come diarrea, vomito e stanchezza. In questo caso l’indicazione è di ricorrere all’aiuto di un esperto.


DORMIRE CON… RITMO
Nei primi mesi di vita i più piccoli hanno un ritmo sonno-veglia molto diverso da quello degli adulti: è indipendente dall'ambiente, dall’alternanza luce-buio ed è regolato soprattutto da bisogni primari come fame e sete. Dopo i 4 mesi il bambino si adatta gradualmente ai ritmi esterni. E’ questo il momento di instaurare delle abitudini regolari che lo aiutino a concentrare il sonno nelle ore notturne. Per non compromettere il normale sviluppo del sonno - spiegano gli esperti - ci sono alcuni errori da evitare, come mettere il bambino a letto già addormentato. È importante, invece, farlo addormentare nella sua stanza, nel lettino e non in braccio. Prima di dormire, evitare giochi troppo stimolanti e preferire attività rilassanti come leggere una favola e creare un rituale per l'addormentamento, da riproporre tutte le sere.


LA LETTURA DELLA BUONANOTTE: MOTORE PER LA CRESCITA
La lettura è fondamentale per lo sviluppo dei bambini. Il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli. Inoltre, un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione perché abituato ad ascoltare. Il suggerimento per i genitori è, dunque, di leggere molto insieme ai propri figli, attività molto più efficace della visione di una storia animata su un dispositivo digitale o dell’ascolto di una versione audio.


A SCUOLA SENZA L’AUTOMOBILE
Incremento del tono muscolare, positivo condizionamento cardiovascolare, consumo di calorie. Sono alcuni benefici delle camminate, una buona abitudine - bastano 30 minuti al giorno - da aggiungere alle normali
attività quotidiane per evitare i danni che derivano dall'accoppiata sedentarietà-eccesso di peso. Un sistema corretto, semplice, per introdurre nello stile di vita del ragazzo un'attività utile al suo organismo, potrebbe essere andare a scuola a piedi. Una recente ricerca di Okkio alla Salute evidenzia, però, che solo il 28% dei giovani raggiunge la scuola in bicicletta o camminando. Eppure, muoversi in autonomia senza ricorrere all’automobile guidata dai genitori, è un'occasione per socializzare, sviluppare l'autostima, contribuire a un sano equilibrio psicologico ed è un modo attivo per imparare l'educazione stradale. Per chi va a scuola in autobus basterebbe un po' di buona volontà: scendere un paio di fermate prima può essere utilissimo per combattere la sedentarietà, a volte pericolosa.


ADOLESCENTI E SIGARETTE: SALUTE IN FUMO
L’età adolescenziale è un passaggio critico nella vita di una persona. Il ragazzo inizia a lasciare il suo ruolo di bambino in famiglia per costruirsi una nuova identità come adulto nella società. All’interno di questi cambiamenti il fumo potrebbe assumere un ruolo di facilitatore nell’inserimento nel gruppo dei pari, una specie di rito di iniziazione. Il fumo di sigaretta, anche quella elettronica, ha sempre effetti molto dannosi per la salute. Tuttavia è necessario distinguere tra uso saltuario e vera e propria dipendenza, caratterizzata da un forte desiderio di fumare che distrae dagli impegni quotidiani. Il suggerimento per i genitori è di non giudicare o rimproverare il ragazzo, ma ascoltare e capire se si tratta di un gesto per emulare i compagni oppure di una richiesta di aiuto o di automedicamento per alleviare un disagio. In seguito - si legge nel magazine - sarà opportuno cercare insieme strategie alternative che permettano di sperimentare una sensazione di benessere, avvalendosi anche di specialisti e ricordando che, per essere ascoltati, è necessario dare il buon esempio.


VIDEOGIOCHI: SI’, CON PRUDENZA
Alcune ricerche scientifiche evidenziano che l’uso di videogame, soprattutto di giochi di azione, può migliorare le capacità di attenzione ed elaborazione visiva, la memoria di lavoro spaziale e visiva, con possibili benefici su particolari condizioni come la dislessia. Contemporaneamente, gli studi confermano che un uso eccessivo di videogiochi o strumenti elettronici può indurre vere e proprie forme di dipendenza, con possibili comportamenti da “astinenza” se il bambino ne viene privato. Più in generale, l’impatto dei videogame sullo sviluppo cognitivo è influenzato anche dall’età del bambino, dalla quantità di tempo dedicato, dal contenuto del gioco e dal contesto sociale. Dunque, sebbene tali strumenti non debbano essere demonizzati, è consigliabile proporli con prudenza: non prima dei 6 anni dietà, per non più di 30-60 minuti al giorno, e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.

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