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Star, patologie croniche e potere della narrazione: cambiamenti sociali tra esempio e disinformazione

Sabrina Marotta 11 Ott 2025

 

Narrare la malattia: il ruolo dei VIP tra stigma e medicina narrativa

Negli ultimi anni, sempre più celebrità hanno scelto di raccontare pubblicamente la propria battaglia contro patologie croniche e rare. Da Selena Gomez con il lupus e il trapianto di rene, passando per Justin Bieber e la malattia di Lyme, Nick Jonas con diabete tipo 1, fino a Angelina Jolie che ha affrontato il tumore ereditario con mastectomia preventiva, la narrazione personale diventa uno strumento di salute pubblica.

La medicina narrativa è riconosciuta come tecnica clinica e sociale fondamentale per integrare emozioni, storie individuali e comunicazione scientifica nella prevenzione e nell’aderenza ai trattamenti. Figure come Rita Charon hanno mostrato che ascoltare la storia di malattia, non solo la cartella clinica, migliora la relazione medico-paziente e favorisce percorsi di cura personalizzati.

Impatto delle testimonianze: dalla prevenzione all’attivismo

Il racconto della propria esperienza di malattia da parte dei VIP porta diverse ricadute:

Sensibilizzazione: Ad esempio, Valentina Ferragni ha sensibilizzato migliaia di giovani sull’importanza della prevenzione dermatologica dopo aver riconosciuto un melanoma che pensava fosse un brufolo.

Destigmatizzazione: Gianluca Vialli, affrontando il tumore al pancreas con dignità e apertura, ha ispirato pazienti oncologici e contribuito alla normalizzazione dei discorsi su malattie gravi.

Advocacy: Il “coming out” di celebrità sulla salute mentale, come il Principe Harry o Demi Lovato, ha portato a campagne legislative per investimenti e parità dei trattamenti psicologici.

Le testimonianze autentiche spingono anche i legislatori ad aggiornare linee guida nazionali, come avvenuto nel Regno Unito, e fanno crescere l’empatia pubblica verso chi soffre in silenzio (Vancouver: 1,2).

Rischi: spettacolarizzazione e fake news
Non sempre però la narrazione pubblica è positiva: il confine tra sensibilizzazione e spettacolarizzazione può trasformare la salute in un palcoscenico. Sui social si moltiplicano fake news mediche, terapie “miracolose”, manipolazioni AI (deepfake), come denunciato anche da trasmissioni RAI e portali di medici italiani. Alcune iniziative come “Dottore, ma è vero che…?” di FNOMCeO sono nate proprio per rispondere e arginare la disinformazione virale in ambito sanitario.

La salute dei VIP può essere alleata della prevenzione solo se accompagnata dal rigore scientifico, dalla verifica delle fonti e da una comunicazione responsabile.

I dati mostrano che la narrazione responsabile:

- Promuove la diagnosi precoce e il controllo regolare (screening, test genetici, gestione del diabete).

- Favorisce una maggiore aderenza alle terapie.

- Aiuta a ridurre stigma e discriminazione nei luoghi di lavoro, scuola e società.

Celebrità che si impegnano in campagne di sensibilizzazione contribuiscono anche a raccolte fondi per la ricerca ed esercitano pressioni sulle istituzioni per migliori politiche di accesso alle cure.

Note bibliografiche:

1- Corriere Salute. Ecco le star che combattono ogni giorno contro una malattia cronica. 2020 Aug 7.

2- Acto Italia. La salute dei VIP tra fake news e buoni esempi. 2024 Dec 31.

3- MensHealth. 40 celebrità che vivono con malattie croniche. 2024 Aug 27.

4- SIMeN. Consensus Conferenza su Medicina Narrativa. 2025 May 6.

5- FNOMCeO. Il portale dei medici contro le bufale sulla salute. 2021 Dec 6.

Ultima modifica il Venerdì, 10 Ottobre 2025 08:49
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