LA LETTURA, MOTORE PER LA CRESCITA
La lettura riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei bambini in ogni epoca dell’infanzia. Il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli. Inoltre, un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione perché abituato ad ascoltare.
Il suggerimento per i genitori è, dunque, di leggere molto insieme ai propri figli perché - come spiega la neuroscienziata Maryanne Wolf nell’intervista esclusiva per ‘A scuola di salute’ - questa attività è una delle basi più importanti per lo
sviluppo del linguaggio orale e, successivamente, per l'apprendimento della lettura ed è significativamente più efficace rispetto alla visione di una storia animata su un dispositivo digitale o dell’ascolto di una versione audio.
COME SCEGLIERE I GIOCHI
Dagli esperti del Bambino Gesù, qualche regola per essere sicuri di selezionare sempre il gioco migliore per i bambini. Innanzitutto, il gioco deve essere adatto all’età. Durante l’attività ludica il bambino deve sentirsi capace e adeguato,
altrimenti si troverà a sperimentare inutili frustrazioni. È superfluo, ad esempio, comprare una costruzione costosa e troppo complessa da montare se il piccolo non ha ancora l’età giusta. La fantasia è il principale strumento di gioco per un bambino: giocattoli semplici e neutri (ad esempio un pupazzo di pezza) stimolano più di altri ad utilizzare la creatività e a mettere in scena liberamente idee, emozioni, desideri. Per esplorare i propri interessi e scoprire le proprie passioni, i bambini devono potersi confrontare liberamente con diversi materiali di gioco: è consigliabile, quindi, proporre giochi non necessariamente differenziati in base al sesso (ad
esempio soldatini, pistole, supereroi per i maschietti; trucco, gioielli e bambole per le bambine). Questa distinzione, infatti, oltre a trasmettere un’idea rigida di cosa è adatto a un maschio e cosa a una femmina, può anche condizionare
o limitare la naturale inclinazione per un certo tipo di studi o per la futura professione.
DISPOSITIVI DIGITALI E VIDEOGIOCHI: SI’, CON PRUDENZA
Alcune ricerche scientifiche evidenziano che l’uso di videogame e soprattutto di giochi di azione, può migliorare le capacità di attenzione ed elaborazione visiva, la memoria di lavoro spaziale e visiva, con possibili benefici su particolari condizioni come la dislessia. Inoltre, alcuni strumenti digitali possono essere utilizzati per espandere le abilità STEM dei bambini, ovvero quelle relative alle aree della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica. Contemporaneamente, gli studi confermano che un uso eccessivo di videogiochi o strumenti elettronici può indurre vere e proprie forme di dipendenza, con possibili comportamenti da “astinenza” se il bambino ne viene privato. Più in generale, l’impatto dei videogame sullo sviluppo cognitivo è influenzato anche dall’età del bambino, dalla quantità di tempo dedicato, dal contenuto del gioco e dal contesto sociale. Dunque, sebbene tali strumenti non debbano essere demonizzati, è consigliabile proporli con prudenza: non prima dei 6 anni di età, per non più di 30-60 minuti al giorno, e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.
IL VALORE DEL GIOCO IN OSPEDALE
le sue fantasie, le sue paure e i suoi bisogni. Quando un evento è eccessivo, cioè va oltre la capacità del soggetto di fronteggiarlo, il cervello non riesce a digerire e ad elaborare l’accaduto. Inoltre, l’area del cervello deputata alle funzioni del linguaggio appare bloccata, limitando la capacità di raccontare l’esperienza. In questi casi le attività ludiche ed espressive hanno un ruolo specifico nella prevenzione e nel trattamento dello stress e del trauma legato all’ospedalizzazione. Nei bambini, la capacità di ripresa è innata. Il ruolo degli adulti è quindi quello di svolgere la "funzione cerotto", ovvero di protezione e sostegno, mettendoli in condizione di poter accedere alla risorsa del gioco.
Le ludoteche del Bambino Gesù nelle sedi di Roma-Gianicolo, Palidoro e Santa Marinella, sono a disposizione di tutti i bambini e gli adolescenti ricoverati nei diversi reparti, assistiti in day hospital e in ambulatorio, così come dei fratellini e dei loro genitori. Gli educatori ludici propongono attività differenziate per fasce d'età e per contenuti. Inoltre, aiutano il bambino a rilassarsi e divertirsi, ma anche a esprimere stati d'animo, a elaborare le emozioni negative, le ansie e le preoccupazioni legate all'ospedalizzazione, facilitando così la collaborazione del paziente alle cure e i genitori a mantenersi attivi nell'ambito dell'esperienza del ricovero.
Quando un bambino è costretto a confrontarsi con un trauma, come la comparsa di una malattia, il gioco diventa parte integrante della terapia. A maggior ragione in caso di ricovero in ospedale, periodo in cui diventa essenziale incoraggiare i piccolo paziente a mantenere vivo un rapporto con la propria immaginazione e a proiettare nelle storie e nei disegni.