Il modulo Leonardo ancora una volta in orbita

E’ stato un lancio spettacolare a dare l’inizio alla nuova missione del modulo Leonardo, il capostipite della flotta di moduli logistici realizzati per l’Agenzia Spaziale Italiana da Thales Alenia Space, a bordo dello shuttle Endeavour.
Mentre la partenza dello shuttle è avvenuta con successo venerdì alle 19.55 locali (ore 1.55 italiane) dal Kennedy Space Centre di Cape Canaveral, in Florida, l’arrivo del modulo alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è stato invece registrato nel quarto giorno di viaggio.

Il comandante dello shuttle Chris Ferguson ha agganciato Leonardo alla ISS quando questa si trovava 340 chilometri sopra l'India e poco dopo i sette astronauti sono penetrati attraverso un tunnel antigravitazionale accolti dai colleghi nella stazione.
Uno degli obiettivi di questa missione è quello di preparare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ad ospitare a bordo per lunghe permanenze sei astronauti al posto dei tre attuali.
L’unità di volo italiana verrà disgiunta dalla stazione orbitante nel corso del 12°giorno di missione.
Nella scaletta programmatica della STS 126 (questo il nome della missione) sono inoltre previste quattro passeggiate spaziali e l’opera di manutenzione sui pannelli solari, attivi ormai da dieci anni, che alimentano la ISS.


Ci sarà infine un cambio di guardia nel crew che vedrà salire l'astronauta Sandra Magnus al posto di Gregory Chamitoff, che invece tornerà sulla terra.
Leonardo, che insieme ai gemelli Raffaello e Donatello costituisce il team MPLM (Multipurpose Pressurized Logistic Modules) è già stato in orbita ben due volte nel 2001 con le missioni STS-102 e STS 105, nel giugno 2002 con la STS 111 e infine nel luglio del 2006 con la missione STS 121.
Grande curiosità hanno suscitato per questa tappa del programma americano  l’equipaggiamento e i servizi a bordo dello shuttle che raggiungono un peso complessivo di circa 15 tonnellate.  Sono infatti presenti, oltre ad una seconda toilette,  attrezzi per l’esercizio fisico degli astronauti, cibo, bevande, 2 nuovi forni, un congelatore, un frigorifero, dei nuovi alloggiamenti ma soprattutto un originalissimo dispositivo di filtraggio che servirà a procurare acqua potabile da tutti gli scarti di liquidi, urina compresa.
Il nuovo strumento, costato 250 milioni di dollari, è a tutti gli effetti un sistema di rigenerazione dell’acqua .
Per questo volo il macchinario comunque verrà trasportato ma non ancora utilizzato.  Ben presto però, quando la NASA ritirerà dalla Stazione gli shuttle che producono acqua dai loro sistemi elettrici, l’operazione di riciclaggio dei liquidi diventerà essenziale.
Sul sito dell’agenzia governativa aereospaziale americana (Nasa) sono già disponibili i primi video che testimoniano l’ottimo andamento della missione fino a questo momento e nei prossimi giorni verranno pubblicati nuovi aggiornamenti.

Annalisa Scifo

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2009 10:26
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