Venerdì, 12 Gennaio 2024



Giants once roamed the karst plains of southern China, three-metre tall apes weighing in at 250 kilograms. These very distant human ancestors – Gigantopithcus blacki – went extinct before humans arrived in the region, with few clues to why, and so far leaving around 2000 fossilised teeth and four jawbones as the only signs of their existence.

New evidence from this region published in Nature, uncovered by a team of Chinese, Australian and US researchers, demonstrates beyond doubt that the largest primate to walk the earth went extinct between 295,000 and 215,000 years ago, unable to adapt its food preferences and behaviours, and vulnerable to the changing climates which sealed its fate.

“The story of G. blacki is an enigma in palaeontology – how could such a mighty creature go extinct at a time when other primates were adapting and surviving? The unresolved cause of its disappearance has become the Holy Grail in this discipline,” says palaeontologist and co-lead author Professor Yingqi Zhang, from the Institute of Vertebrate Palaeontology and Palaeoanthropology at the Chinese Academy of Sciences (IVPP).

Pubblicato in Scienceonline



PRIMO STUDIO IN EUROPA AUTORIZZATO EMA
Trial clinico: la Terapia intensiva neonatale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova
coordina neonatologie italiane e straniere


In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 neonati prematuri (il 7% dei nati), cioè bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale. Fra questi neonati prematuri, quelli che pesano meno di 1500 grammi sviluppano, nel 45% dei casi, una malattia polmonare cronica chiamata displasia broncopolmonare che richiede prolungata ossigenoterapia per settimane o mesi con conseguenze che possono persistere fino all’età adulta. Al momento non sono disponibili cure efficaci e sicure per questa malattia.


In luglio 2023 l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato la prima sperimentazione clinica basata sull’uso terapeutico delle vescicole extracellulari, un prodotto naturale isolato da cellule del cordone ombelicale per la prevenzione della displasia broncopolmonare, la malattia polmonare cronica dei lattanti nati prematuri. La sperimentazione è stata poi approvata dal Comitato Etico Nazionale e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Presentata oggi a Padova, alla presenza, tra gli altri, di Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale Azienda Ospedale, e Daniela Mapelli, rettrice Università di Padova, questa ricerca translazionale “made in Padova” è il risultato di un progetto che nasce dalla sinergia fra Università di Padova, Azienda Ospedale e Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza.

Pubblicato in Medicina

Le disuguaglianze dei redditi italiani sono cresciute a favore dell’1% più ricco che, in proporzione, paga meno tasse rispetto al restante 99% dei contribuenti. Lo dimostra uno studio congiunto di Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università di Milano-Bicocca, pubblicato dalla rivista scientifica Journal of the European Economic Association.

Nel suo complesso, il sistema fiscale italiano appare “blandamente progressivo” e, come sottolineano ricercatrici e ricercatori in questo studio, “diventa addirittura regressivo” per il 5% degli italiani più abbienti, che pagano un’aliquota effettiva inferiore al 95% dei contribuenti. Lo studio ha inoltre confermato che esistono importanti differenze in relazione alla tipologia di reddito prevalente: sono i lavoratori dipendenti a pagare più imposte, seguiti dai lavoratori autonomi, dai pensionati e, infine, da chi percepisce soprattutto rendite finanziarie e locazioni immobiliari.

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