In questo studio, viene dettagliatamente descritta un'antica pista di impronte, attribuita al passaggio di un rettile marino sul fondale oceanico. Il percorso, presenta una notevole rarità, in quanto i ritrovamenti di icnofossili di tetrápodi sul substrato marino profondo sono estremamente rari. L'articolo si focalizza sulla morfologia della pista, la sua interpretazione e la possibile identificazione del creatore delle impronte. Basandosi su prove paleontologiche e stratigrafiche, i ricercatori suggeriscono che il trackmaker potrebbe essere un rettile marino del clade Plesiosauria, in particolare Pliosauroidea.
La formazione della Maiolica, risalente al Giurassico Superiore e al Cretaceo Inferiore, conserva importanti dettagli dell'antica vita marina. Questa formazione si trova sul Monte Conero, nella provincia di Ancona ed è stata lo sfondo di una scoperta paleontologica di grande interesse. L'icnofossile è un'incredibile testimonianza di un rettile marino che solcava i fondali oceanici di un mare antico. La scoperta è affascinante, soprattutto considerando la rarità di ritrovamenti di questo genere nelle sedi sedimentarie marine profonde.
Nello studio, Natali e Leonardi hanno analizzato dettagliatamente le caratteristiche del percorso, come la morfologia delle impronte, l'angolo di passo, la larghezza interna ed esterna della pista e la distanza tra le impronte; hanno considerato anche il contesto sedimentario dell'area di ritrovamento e le caratteristiche paleoambientali. La datazione della formazione della Maiolica, che comprende il Giurassico Superiore e il Cretaceo Inferiore, fornisce una cornice temporale cruciale per l'interpretazione di questo ritrovamento.
La pista, denominata Coneroichnus marinus icnog. et icnosp. nov., è stata attribuita a un rettile marino che nuotava in prossimità del fondale oceanico, deformando la superficie in cui le impronte sono conservate. Questo tipo di locomozione può essere definito come "semi-natazione", caratterizzata da una modalità di nuoto esplorativo e propulsivo in contatto con il fango del fondo marino. Basandosi su prove morfologiche e ambientali, il trackmaker potrebbe essere stato un membro del clado Plesiosauria, in particolare Pliosauroidea.
La scoperta di Coneroichnus marinus icnog. et icnosp. nov. rappresenta un contributo significativo alla conoscenza della fauna marina dell'antico mare che una volta occupava l'area ora conosciuta come Monte Conero. Questo ritrovamento è estremamente raro, poiché ritrovamenti di icnofossili di tetrápodi nelle sedi sedimentarie marine profonde sono eccezionalmente scarsi in tutto il mondo.
Questa scoperta apre la strada a ulteriori ricerche sulle antiche creature marine che popolavano la Tetide, fornendo nuove informazioni sulla paleoecologia di questo periodo geologico.