Nuova datazione per le lance di Schöningen: risalgono a 200.000 anni fa

Redazione 13 Mag 2025

 

Schöningen, in Bassa Sassonia (Germania), è un sito archeologico di fama mondiale: qui è stato scoperto il più impressionante insieme di armi da caccia del Paleolitico. Proprio per sottolineare l'importanza di questo luogo nella comprensione dell'evoluzione delle tecniche di caccia umane, nel 2013 è stato inaugurato il museo di ricerca "paläon".

Ora, un team di archeologi del Leibniz-Zentrum für Archäologie (LEIZA) e dell'Università Johannes Gutenberg di Mainz (JGU), in collaborazione con esperti di geoscienze e scienze ambientali, ha pubblicato i risultati di una nuova datazione dei reperti del cosiddetto "Orizzonte delle Lance". Anche scienziati dell'Istituto di Geografia della JGU hanno partecipato agli scavi. Dopo una precedente correzione che aveva portato l'età delle celebri lance da 400.000 a 300.000 anni, i nuovi dati indicano che l'età dell'Orizzonte delle Lance deve essere ulteriormente rivista, spostandola indietro di circa 100.000 anni, fino a 200.000 anni fa. I risultati di questa ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Science Advances.

Le particolari condizioni di sedimentazione a Schöningen hanno favorito la conservazione di lance e altri strumenti di legno, insieme ai resti delle prede cacciate, costituite principalmente da cavalli. Al momento della scoperta delle prime lance a metà degli anni '90, la loro età era stata stimata intorno ai 400.000 anni. Questa stima era stata poi rivista a circa 300.000 anni. Tuttavia, queste datazioni relative si basavano sull'età degli strati sedimentari sovrastanti e sottostanti, e non su dati ottenuti direttamente dall'Orizzonte delle Lance. Proprio a causa di queste incertezze, stime di età differenti sono state oggetto di dibattito per molti anni.

Un metodo analitico più preciso porta a una nuova stima dell'età

L'elemento chiave del nuovo approccio di datazione è un metodo analitico chiamato racemizzazione degli amminoacidi, perfezionato negli ultimi anni da un gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Kirsty Penkman dell'Università di York (Inghilterra) nell'ambito del suo progetto EQuaTe. Questo approccio biochimico sfrutta il fatto che gli amminoacidi possono presentarsi in due forme speculari: una forma destrorsa (D) e una forma levogira (L), a seconda della disposizione dei loro legami molecolari. Negli organismi viventi, prevalgono gli amminoacidi in forma L. Dopo la morte, gli amminoacidi in forma L si racemizzano lentamente, ovvero si trasformano in forma D, fino a quando entrambe le forme sono presenti in proporzioni uguali. Se la proteina originale rimane all'interno di un sistema chiuso, il rapporto tra amminoacidi L e D consente quindi di stimare l'età.

A Schöningen, il grado di racemizzazione è stato determinato a partire dagli opercoli di piccole lumache d'acqua dolce del genere Bithynia. Gli opercoli sono strutture calcaree che fungono da "coperchio" per impedire l'essiccazione quando la lumaca si ritira all'interno del guscio. Queste strutture calcaree possono conservare gli amminoacidi per millenni. I campioni esaminati nel nuovo studio provenivano da blocchi di sedimento recuperati durante gli scavi originari su vasta scala a Schöningen. Ulteriori analisi di racemizzazione su denti di cavallo e gusci di piccoli crostacei, elaborate nell'ambito dello studio, supportano una datazione più recente per il sito.

Un contributo a una migliore comprensione dell'evoluzione umana

La stima di un'età più recente non sminuisce in alcun modo l'importanza dei ritrovamenti di Schöningen, ma anzi ne accresce il valore come indicatore dell'evoluzione del comportamento umano. Con la sua età rivista, Schöningen si colloca ora nel Paleolitico medio e nell'epoca dei primi Neanderthal. Oltre alle lance, rispetto ad altri siti di periodi precedenti spicca anche una chiara evidenza di attività di caccia. Durante tutte le stagioni dell'anno, piccoli gruppi di cavalli venivano ripetutamente uccisi lungo le rive di un antico lago a Schöningen – per un totale di oltre 50 cavalli, come dimostrato da studi precedenti del MONREPOS Archaeological Research Center and Museum for Human Behavioral Evolution, un istituto LEIZA vicino a Neuwied (Germania).

La caccia specializzata principalmente a una singola specie animale è documentata in tutta Europa per un periodo compreso tra 200.000 e 250.000 anni fa. Con la nuova datazione, Schöningen si unisce a una serie di ritrovamenti provenienti da altri siti che illustrano una marcata accelerazione delle capacità di caccia. Secondo gli autori del recente articolo, la caccia specializzata a piccoli gruppi di prede, costituiti principalmente da una singola specie animale, era più promettente rispetto ad altre strategie di caccia "opportunistica". Questi ritrovamenti suggeriscono anche l'esistenza di gruppi di caccia ben coordinati, in cui gli individui partecipanti svolgevano compiti coordinati e chiaramente definiti per garantire il successo della battuta. Il grado o la "qualità" della cooperazione umana sembra aver raggiunto un nuovo livello, più elevato, circa 200.000 anni fa.

 

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Ultima modifica il Martedì, 13 Maggio 2025 10:13
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