Alessandro Ghigi morfologo e zoogeografo

Pierangelo Crucitti - Andrea Tenca 09 Feb 2023


Dal Congresso di Genetica di New York al Messico il passo è breve. Ricorda il Pasquini: “In ripetute escursioni ed esplorazioni zoologiche, in Cirenaica nel 1920, nelle isole del Dodecanneso (1926, 1928, 1929), all’Istmo di Tehuantepec, da Cordoba a Vera Cruz e per Santa Lucrezia, a Salina Cruz sul Pacifico nel 1927, in Marocco nel 1930, ai laghi messicani di Chapala e Patzcuaro nel 1932, raccolse, da naturalista d’istinto e provetto zoologo, materiali che hanno arricchito le collezioni del Museo di Zoologia di Bologna, tra cui numerosissime specie nuove”. La sola prima spedizione in Messico frutta “oltre una trentina di casse di animali vivi più altre di collezioni” (Pasquini, 1972). Nel precedente viaggio in Messico, lo zoologo bolognese aveva visitato la regione dell’Istmo di Tehuantepec; nel secondo, Ghigi visita l’area del Golfo di Ocotlàn e del Lago Chàpala raccogliendo nell’occasione nuove specie di ragni destinate ad essere successivamente descritte da Ludovico Di Caporiacco (1901-1951); nella tratta Ocotlàn-Pàtzcuaro raccoglie molluschi d’acqua dolce e numerosi anfibi (Autobiografia). Nel 1930 Ghigi intraprende un lungo viaggio nell’Africa settentrionale francese, in Algeria, Tunisia e Marocco.

Effettua acquisti di materiale erpetologico, dedicandosi inoltre alla raccolta di scorpioni, ragni, Coleotteri Tenebrionidi e molluschi d’acqua dolce. Ameno episodio quello che si verifica nell’Institut Pasteur di Algeri nel quale Ghigi chiede ed ottiene in omaggio dapprima uno scorpione e successivamente una vipera dai cornetti da parte del direttore Prof. Sergent, il quale così lo apostrofa; “Vous avez un bon appétit, Monsieur!”. Sono della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo i primi contributi sulla dentatura di Mammiferi e Pesci Teleostei, sul tegumento degli Uccelli, sullo scheletro delle appendici nel contesto della polidattilia dei Gallinacei, varie note di entomologia su Coleotteri Lampiridi e Imenotteri Tentredinidi; le prime osservazioni ornitologiche sugli uccelli palustri e sui Galliformes delle famiglie Numididae e Phasianidae, in particolare i generi Alectoris, Guttera, Lophura, Tragopan.


Nel periodo trascorso presso la Stazione Zoologica di Napoli, Ghigi effettua osservazioni sul nidamento dello Pteropode Tiedemannia neapolitana pubblicate nel 1903 sul Monitore Zoologico Italiano. Ai Crostacei dedica alcune note, in particolare ai Notostraci della Cirenaica del genere Triops (1921-1924). Ai Mammiferi sono dedicate due importanti pubblicazioni: “Ricerche faunistiche e sistematiche sui Mammiferi italiani che formano oggetto di caccia” (1911), lo stesso anno integrate da “Aggiunte” dal prof. Giuseppe Lepri (Lepri, 1911), e “I Mammiferi d’Italia studiati sotto l’aspetto agrario” (1916). Nel contesto delle faune della Libia e del Dodecanneso alle quali Ghigi riserva otto lavori, merita menzione la querelle con Giuseppe Colosi (1892-1975) sul popolamento animale della Cirenaica, la cui fauna, secondo Ghigi, presenta evidenti affinità con quella del bacino orientale del Mediterraneo; Colosi ne sostiene, al contrario, il carattere circummediterraneo o nord-africano.

 

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Ultima modifica il Mercoledì, 15 Febbraio 2023 10:18
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