Ambiente

Ambiente (653)

Uno studio condotto da ricercatrici e ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, in collaborazione con l’Università delle Svalbard, ha identificato la presenza di contaminanti ‘emergenti’ riconducibili ai prodotti per la cura personale nella neve delle isole Svalbard. Lo studio è stato recentemente pubblicato su Science of the Total Environment.

 Ritrovate tracce di creme solari al Polo Nord, sui ghiacciai dell’arcipelago delle Svalbard. Si depositano soprattutto in inverno, quando sull’Artico cala la notte. A misurarne la concentrazione e spiegarne l’origine è uno studio condotto da ricercatrici e ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp), in collaborazione con l’Università delle Svalbard. I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica Science of the Total Environment.


Una ricerca, pubblicata sulla rivista Amphibia-Reptilia e frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Biologia e biotecnologie della Sapienza e l’Universidad Nacional Autónoma de México, ha individuato nella lucertola Sceloporus geminus una nuova specie caratterizzata da una combinazione unica di diversi caratteri tra i quali un particolare pattern cromatico del collare di squame presente alla base della testa
Una ricerca nata dalla collaborazione tra la Sapienza e l’Universidad Nacional Autónoma de México ha individuato una nuova specie di lucertola spinosa denominata Sceloporus geminus caratterizzata da una combinazione unica di diversi caratteri, tra i quali un particolare pattern cromatico del collare di squame presente alla base della testa. Questa specie, che in passato era stata confusa con altre, è stata scoperta nella regione più meridionale della catena montuosa Sierra Madre Orientale in Messico.

Il clima sta cambiando rapidamente su scala globale: aumentano le temperature medie e i fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità e l’aridità. A formulare un’ipotesi sulla possibile relazione tra clima arido e incidenza dell’asma in Italia è un team del Consiglio nazionale delle ricerche, che riunisce ricercatori dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag), Istituto di farmacologia traslazionale (Cnr-Ift) e Istituto di fisiologia clinica (Cnr-Ifc), in collaborazione con pneumologi, biostatistici ed epidemiologi di diverse università italiane (Verona, Ancona, Ferrara, Palermo, Pavia, Torino e Sassari). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.

Sabato 2 dicembre in piazza per ribadire "Lo stretto non si tocca"



L’Italia rischia sul ponte sullo Stretto di Messina due procedure d’infrazione comunitarie. Una per violazione della Direttiva Appalti (Dir, 2014/24/UE), per aver assegnato senza gara un’opera il cui costo eccede di più del 50% del valore del contratto iniziale. L’altra per violazione della Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE) e Uccelli (Dir 2009/147/CE, ex 79/409/CEE) per l’incidenza negativa che il progetto avrebbe su una delle aree più importanti per la sosta e il transito degli uccelli migratori. Lo Stretto di Messina infatti ospita due Zone di Protezione Speciale (ZPS) tutelate dall’Europa: la Costa Viola (Calabria), i Monti Peloritani-Dorsale Curcuraci-Antennamare (Sicilia) e Area Marina dello Stretto. È il monito lanciato dal WWF a pochi giorni dalla manifestazione nazionale “Lo Stretto Non si Tocca” che si svolgerà a Messina sabato 2 dicembre (appuntamento alle 15.30 piazza Cairoli) indetta da associazioni e comitati locali alla quale hanno già aderito più di 60 tra associazioni, comitati, sindacati, soggetti collettivi nazionali e locali tra cui lo stesso WWF.



Perché il Mediterraneo è “inclinato”? Verso le coste africane il livello è più alto di circa 20 centimetri rispetto a quelle settentrionali. Il fenomeno è ben noto, ma a fornire una prima spiegazione di questa inclinazione e della variabilità intrinseca del Mediterraneo è uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Marine Science and Engineering da scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, dell’Università Parthenope di Napoli e dell’Alfred Wegener Institute di Bremerhaven (Germania).

Il gruppo di fisici ed oceanografi coordinato da Angelo Rubino, professore di Oceanografia e fisica dell’atmosfera a Ca’ Foscari, ha studiato il comportamento del Mar Mediterraneo escludendo le interazioni tra mare ed atmosfera, quindi gli effetti dei venti, l’evaporazione, i fiumi, per citarne alcune.

 


Bocciata la proposta di Regolamento avanzata dalla Commissione nel giugno 2022 per dimezzare l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030


UN VOTO PESANTEMENTE CONDIZIONATO DAGLI INTERESSI DI AGROINDUSTRIA
Con 299 voti contrari, 207 a favore e 121 astenuti, gli Eurodeputati hanno respinto la relazione Wiener che avrebbe rappresentato il mandato per i negoziati con Consiglio e Commissione. A rischio gli obiettivi fondamentali del Green Deal, delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. Ora la strada della transizione ecologica dell’agricoltura è tutta in salita.

Se l’attuale legislatura europea doveva essere ricordata per l’adozione di un’Agenda Verde ambiziosa, il voto contro il Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) espresso dal Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo rappresenta un’importante battuta d’arresto per le ambizioni contenute nel Green Deal europeo. Un voto pesantemente condizionato dagli interessi privatistici di una parte dell’agroindustria.
La proposta di Regolamento avanzata dalla Commissione nel giugno 2022 per dimezzare l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 e limitarne fortemente l’utilizzo nelle aree sensibili urbane e ai siti Natura2000, ad eccezione di quelli autorizzati per l’agricoltura biologica e il controllo biologico, rappresentava una pietra miliare delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, già fortemente indebolite dal rinvio dell’adozione del Quadro legislativo sui sistemi alimentari sostenibili.

 

Link alla petizione 

In Salento sopravvive uno degli ultimi pezzi di un antico ecosistema mediterraneo. Un’area protetta che contribuisce a mantenere viva la rete di biodiversità europea, e che deve essere "conservata, difesa e tutelata", come previsto dalla Direttiva Habitat del 1992. Ma questa zona sta per essere distrutta, se non faremo nulla per evitarlo.

Ignorando i vincoli ambientali di questi habitat prioritari, la Regione Puglia ha approvato la distruzione di circa 200 ettari di area naturale per l’ampliamento delle piste automobilistiche della Porsche.

Chiediamo alla Regione Puglia di sospendere la delibera di Giunta del 29 agosto 2023 con cui ha consegnato un’area protetta agli interessi di una multinazionale. Oltre a permettere la distruzione di un ecosistema raro, questo crea un precedente pericoloso per aggirare la protezione di altre aree naturali.

Come mappare e tutelare la biodiversità dei Poli – la proposta di un Team di ricerca internazionale.
È stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista «Nature Communications» l’articolo Multi-omics for studying and understanding polar life, che analizza i possibili effetti del riscaldamento globale sui poli e sulla loro biodiversità. L’articolo - frutto di una collaborazione internazionale delle più importanti istituzioni che si occupano di studiare gli
ecosistemi e gli organismi polari - valuta le potenziali minacce alle specie artiche ed antartiche dovute ai cambiamenti climatici. A far parte del team di ricercatori internazionale anche Tomaso Patarnello e Luca Bargelloni, docenti del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova.



Il 22 novembre serve un voto per una norma europea forte ed efficace per la tutela della salute delle persone e della Natura.


Il WWF Italia ha inviato a tutti gli europarlamentari italiani una lettera a firma del Presidente nazionale, Luciano Di Tizio, per sollecitare un voto responsabile e lungimirante sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR), che sarà discusso e votato la prossima settimana nelle riunioni in plenaria del Parlamento europeo del 21 e 22 novembre.

Le Strategie UE del Green Deal, Farm to Fork e Biodiversità 2030, indicano gli obiettivi di riduzione del 50% di tutti i pesticidi, un traguardo fondamentale per la transizione ecologica dell’agricoltura europea, prima causa di perdita della biodiversità nel nostro continente.


Negli ultimi anni, l'aumento della preoccupazione globale sull'inquinamento da plastica ha focalizzato l'attenzione su un avversario microscopico: le microplastiche. Queste minuscole particelle, con un diametro inferiore a cinque millimetri, rappresentano una minaccia considerevole e spesso invisibile per gli ecosistemi marini. Mentre i ricercatori esplorano la complessa rete della vita marina, emergono prove allarmanti dell'infiltrazione delle microplastiche negli organismi attraverso tutto lo spettro oceanico.
Le microplastiche provengono da diverse fonti, tra cui il degrado di detriti di plastica più grandi, i microgranuli presenti nei prodotti per la cura personale e il distacco di fibre sintetiche dai tessuti. Queste particelle microscopiche si infiltrano negli oceani di tutto il mondo, spinte dalle correnti oceaniche e dai venti. La loro pervasività le ha trasformate in invasori silenziosi, che si diffondono negli habitat marini dalla superficie dell'oceano al fondale marino.

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery