Greenpeace ha realizzato due versioni della guida, una stampabile e una versione digitale disponibile solo online. Entrambe contengono un elenco degli ingredienti in plastica più utilizzati dalle aziende nei detergenti. Questo elenco può essere confrontato con la lista degli ingredienti di ciascun prodotto, spesso di non facile consultazione e reperibilità, disponibile sui siti web ufficiali dei marchi. Nella versione digitale sono presenti i link alle pagine web dei marchi più noti, mentre all’interno della versione stampabile è presente un QR code, che rimanda alla versione online della guida, per facilitare così la ricerca degli ingredienti dei prodotti sui siti delle aziende usando ad esempio il proprio smartphone.
“Tutte le materie plastiche usate come ingredienti nei detergenti finiscono inevitabilmente per essere disperse nell’ambiente, raggiungendo i nostri mari. Questo perché in molti casi i filtri degli impianti di depurazione delle acque reflue non riescono a trattenere in modo efficace tutte le particelle solide presenti negli scarichi domestici” spiega Ungherese. “Anche le plastiche che vengono trattenute, siano esse in forma solida, liquida o semisolida, vengono spesso disperse nell’ambiente con i fanghi di depurazione sparsi nei campi come fertilizzanti per le produzioni agricole”.
Nei prossimi mesi, l’Europa valuterà la proposta dell’ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) di vietare l’uso di microplastiche aggiunte intenzionalmente in numerosi prodotti di largo consumo. Da mesi Greenpeace, con la petizione “Fermiamo le Microplastiche””, chiede che la proposta sia più ambiziosa e che vieti, nel più breve tempo possibile, oltre all’uso di particelle in plastica solida di qualsiasi dimensione anche tutte le plastiche liquide, semisolide e solubile usate come ingredienti in numerosi prodotti commerciali.
La petizione di Greenpeace è stata sottoscritta finora da circa ottantamila persone.