In risposta a questa iniziativa, nel 2021 la Commissione europea si è impegnata pubblicamente a porre fine alle gabbie nell’Ue nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere degli animali, che sarebbe dovuta essere pubblicata entro la fine del 2023, con l’obiettivo di arrivare entro il 2027 al divieto totale del loro impiego in Europa.
Le molteplici inchieste realizzate dal team investigativo di Animal Equality a livello nazionale e internazionale documentano le pessime condizioni di vita che sono costretti ad affrontare gli animali rinchiusi in gabbia per gran parte della loro esistenza negli allevamenti. All’interno delle gabbie, milioni di galline, maiali e conigli in Italia soffrono terribilmente a causa di sovraffollamento, mancata possibilità di esprimere i loro comportamenti più naturali, malformazioni e stress che favoriscono grave malessere psico-fisico.
“Il comparto zootecnico negli ultimi anni è stato al centro di numerosi scandali mediatici, con ripercussioni talvolta giudiziarie, proprio per le gravi condizioni alle quali erano sottoposti gli animali. Le immagini diffuse da Animal Equality e da altre organizzazioni sono esempio lampante della necessità di avviare un cambiamento capace di riabilitare l’immagine della zootecnia italiana agli occhi dei cittadini/consumatori” scrivono i firmatari della mozione rivolta al Consiglio della Regione Piemonte.
Nel 2023, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato un parere scientifico richiesto dalla Commissione europea in cui raccomanda alternative alle gabbie per migliorare il benessere degli animali allevati in gabbia. “Le evidenze scientifiche e la volontà dei cittadini italiani ed europei sono allineate nel sostenere la necessità di una transizione cage-free che migliori le condizioni degli animali allevati a scopo alimentare. La mozione presentata in Piemonte è un atto politico importante: la regione può aggiungersi ai soggetti capofila in Italia verso quella che sarà una transizione cruciale che coinvolgerà l’intera Unione europea” dice Francesca Flati, responsabile delle relazioni istituzionali di Animal Equality Italia.