“Il vostro pianeta ha bisogno di voi per combattere il cambiamento climatico” è stato lo slogan della Giornata Mondiale dell’Ambiente indetta lo scorso 5 giugno: capofila, per il 2009, il Messico. The World Environmental Day (http://www.unep.org/wed/2009) è un appuntamento istituito dall’ONU per ricordare la Conferenza di Stoccolma del 1972 all’origine del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) cui seguirono documenti basilari quali la Carta Mondiale della Natura (28 ottobre 1982) e la Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo (14 giugno 1992, UNCED).
Nei 26 principi, approvati da 110 delegazioni, contenuti nella “Dichiarazione sull’ambiente umano” (16 giugno 1972) di Stoccolma fu sancita dunque la necessità, da parte dei Paesi firmatari, di “condurre le nostre azioni in tutto il mondo con più prudente attenzione per le loro conseguenze sull'ambiente”. Nell’art. 1 si dichiara infatti che “l'uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all'eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere, ed è altamente responsabile della protezione e del miglioramento dell'ambiente davanti alle generazioni future”. Nell’art. 5 inoltre si fa riferimento al dovere di arrestare gli “scarichi di sostanze tossiche o di altre sostanze in quantità e in concentrazioni di cui la natura non possa neutralizzare gli effetti” onde evitare “danni gravi o irreparabili” all’ecosistema, rinviando all’art. 15 il riferimento ad una “pianificazione edile e urbana” senza “effetti negativi sull'ambiente”. Nello stesso anno, precisamente il 16 novembre 1972, veniva approvata a Parigi la “Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e mondiale” (UNESCO) in cui si definivano sia il “patrimonio culturale” (art. 1) che il “patrimonio naturale” (art. 2) con l’obiettivo di “stabilire un sistema efficace di protezione collettiva del patrimonio culturale e naturale di valore eccezionale, organizzato in maniera permanente e secondo metodi scientifici e moderni”.