Bispecific IgG neutralizes SARS-CoV-2 variants and prevents escape in mice
Abstract
Neutralizing antibodies that target the receptor-binding domain (RBD) of the SARS-CoV-2 spike protein are among the most promising approaches against COVID-191,2. A bispecific IgG1-like molecule (CoV-X2) has been developed on the basis of C121 and C135, two antibodies derived from donors who had recovered from COVID-193. Here we show that CoV-X2 simultaneously binds two independent sites on the RBD and, unlike its parental antibodies, prevents detectable spike binding to the cellular receptor of the virus, angiotensin-converting enzyme 2 (ACE2). Furthermore, CoV-X2 neutralizes wild-type SARS-CoV-2 and its variants of concern, as well as escape mutants generated by the parental monoclonal antibodies. We also found that in a mouse model of SARS-CoV-2 infection with lung inflammation, CoV-X2 protects mice from disease and suppresses viral escape. Thus, the simultaneous targeting of non-overlapping RBD epitopes by IgG-like bispecific antibodies is feasible and effective, and combines the advantages of antibody cocktails with those of single-molecule approaches.
Angioplastica su un cuore fragile non operabile: a Niguarda primo utilizzo in Italia di una “mini-turbina” cardiaca a fibre ottiche
Grazie al posizionamento nel ventricolo sinistro del sistema di assistenza meccanico al circolo Impella CP SmartAssist si è potuto procedere con la “riapertura” delle coronarie in un paziente di 68 anni giudicato troppo a rischio per l’intervento di angioplastica. Il sistema a fibre ottiche utilizzato per la prima volta in Italia fornisce un monitoraggio più preciso dei parametri emodinamici.
Un paziente di 68 anni con un “cuore fragile” a causa di una sindrome coronarica e di una disfunzione cardiaca severa. Per trattare il suo cuore è necessaria una rivascolarizzazione miocardica: l’intervento chirurgico di bypass viene considerato a rischio proibitivo, si decide dunque di sottoporlo a un intervento di angioplastica con stent, sebbene anch’esso a rischio molto alto.
Si tratta dei cosidetti pazienti CHIP (higher-risk and clinically indicated patients), cioè persone ad alto rischio per comorbidità, disfunzione ventricolare sinistra e severa coronaropatia, che fino ad oggi non poteva essere trattata per l'elevato rischio di mortalità periprocedurale.
SI – PUÒ - FARE! CON LA LUCE ULTRAVIOLETTA SI ELIMINA IN UN MINUTO IL VIRUS SARS-CoV-2 DAGLI ATTREZZI SPORTIVI
La ricerca pubblicata sulla rivista «Materials» con il titolo “Inactivating SARS-CoV-2 Using 275 nm UV-C LEDs through a Spherical Irradiation Box: Design, Characterization and Validation” frutto di una collaborazione tra i Dipartimenti di Ingegneria dell'Informazione, Ingegneria Industriale e di Medicina Molecolare dell’Università di Padova dimostra come si possano progettare sistemi per l'inattivazione del virus SARS-CoV-2 mediante luce ultravioletta. Saranno utilissimi soprattutto per oggetti di “comunità” come i palloni e altri attrezzi sportivi.
Come sterilizzare senza alcool oggetti di uso quotidiano? Come rendere possibile la ripresa in sicurezza degli sport di squadra? A queste domande ha risposto una recente ricerca dell’Ateneo patavino appena pubblicata sulla rivista «Materials» nella sezione “Optics and Photonics”. Il lavoro, che ha coinvolto i ricercatori dei Dipartimenti di Ingegneria dell'Informazione, Ingegneria Industriale e Medicina Molecolare, illustra la progettazione e validazione di un sistema per l'inattivazione del virus SARS-CoV-2 mediante luce ultravioletta.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”: un nuovo studio Sapienza mette in luce il ruolo delle cellule stellate nello sviluppo del nostro cervello
Un nuovo studio della Sapienza ha evidenziato il ruolo degli astrociti nei processi di sviluppo cerebrale neonatale. I risultati del lavoro, pubblicati sulla rivista Cell Reports permettono di approfondire alcuni meccanismi molecolari di base di molte patologie psichiatriche del neurosviluppo che insorgono nel periodo perinatale, come l’autismo, la schizofrenia o il deficit dell’attenzione, e di individuare nuovi potenziali farmaci
Gli astrociti rappresentano un importantissimo contingente strutturale del nostro cervello, più numeroso di circa dieci volte rispetto a quello formato dai neuroni. Queste cellule stellate sono sicuramente meno conosciute dei neuroni, ma non meno importanti da un punto di vista funzionale.
Un nuovo studio coordinato da Paola Bezzi del Dipartimento di Fisiologia e farmacologia Vittorio Erspamer della Sapienza Università di Roma, realizzato insieme con ricercatori delle Università di Losanna e di Zurigo, mette in luce come la crescita e la maturazione delle cellule stellate subito dopo la nascita sia fondamentale per la sopravvivenza dei neuroni e quindi per la corretta formazione e funzione dei circuiti nervosi nel cervello adulto. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Cell Reports.
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