- L'IMPATTO SULLA QUALITÀ DELLA VITA. Finora si e' sempre pensato che il glaucoma creasse meno limitazioni nella vita quotidiana poiche' preserva la capacita' visiva centrale peggiorando solo quella periferica. Ma in realta', non e' cosi'. 'All'inizio il campo visivo viene danneggiato nella sua porzione periferica- spiega il professor Carlo Nucci, direttore dell'Unita' Operativa Complessa di Oculistica presso il Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata- per cui il paziente percepisce di meno il problema perche' riesce a vedere bene cio' che ha di fronte, ma mano che il glaucoma progredisce la percezione dello spazio intorno a se' diminuisce e nascono delle difficolta' in alcune delle attivita' quotidiane'.
- MAGGIOR RISCHIO DI CADUTA. Una prima importante conseguenza del paziente con glaucoma e' il rischio di cadere anche dentro casa. Uno studio prospettico realizzato dal Dipartimento di Oftalmologia della Dalhousie University in Canada ha dimostrato che, rispetto ad un gruppo di controllo in condizioni mediche generali simili, i pazienti affetti da glaucoma avevano avuto una probabilita' tre volte maggiore di cadere negli ultimi 12 mesi. Stessi dati anche da uno studio condotto dalla Queensland University of Technology (Australia) che ha raccolto i dati relativi alle cadute di 71 adulti con glaucoma primario ad angolo aperto. Durante il follow-up a un anno, il 44% dei partecipanti aveva avuto almeno una caduta e il 31% di queste cadute aveva provocato un infortunio. "Il maggior rischio di caduta- prosegue il professor Nucci- e' ovviamente legato alla riduzione del campo visivo perche', specie quando interessa la porzione inferiore, la persona ha maggiori difficolta' a vedere le buche per strada, i gradini, le scale ed e' piu' facile cadere oppure urtare contro qualcosa. Inoltre, si e' visto che il problema e' dovuto anche ad un'alterazione dell'equilibrio'.
- GLI INCIDENTI STRADALI. Il glaucoma puo' avere un impatto anche sulla capacita' di guidare. Alcuni studi, infatti, dimostrano che nei pazienti affetti da questa patologia oculare (che spesso per ragioni di eta' si presenta in associazione alla cataratta) limita la visione e quindi fa aumentare il rischio di incidenti stradali. In particolare, una ricerca condotta presso la School of Optometry and Vision Science, Queensland University of Technology[3], ha dimostrato che i pazienti affetti da glaucoma hanno una guida meno sicura e commettono il doppio degli errori rispetto a chi non ha questa malattia. Gli errori di guida riguardavano il posizionamento nella corsia giusta, la capacita' di avvicinamento alle altre automobili e il sorpasso. I ricercatori hanno constatato che questi errori si verificano principalmente ai semafori e agli incroci.
'Si e' visto che pazienti con un difetto del campo visivo avanzato- dice il professor Nucci- presentano maggiori difficolta' alla guida specie per quello che riguarda l'individuazione di ostacoli che compaiono nella periferia del campo visivo perche' vedono bene quello che hanno di fronte agli occhi ma possono avere difficolta' a vedere una macchina, una persona o un altro mezzo che improvvisamente sbuca da una via laterale'.
- L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE. Dunque, per non dover subire tutte queste limitazioni, e' fondamentale fare prevenzione senza aspettare la terza eta': 'Negli stadi iniziali della malattia- dice Michele Rinaldi, docente di oftalmologia presso la Seconda Universita' degli Studi di Napoli- il glaucoma puo' essere asintomatico e senza la corretta prevenzione, puo' essere diagnosticato solo in una fase avanzata del suo decorso, quando ormai sono manifeste importanti e irreversibili perdite del campo visivo'. Ecco perche' bisogna iniziare a controllare la vista precocemente: 'La diagnosi di questa malattia- aggiunge il professor Marchini- viene fatta misurando la pressione intraoculare, le fibre del nervo ottico e i difetti del campo visivo'.
- IL GLAUCOMA 'GIOVANILE'. Ma il glaucoma puo' manifestarsi a qualsiasi eta'. "Il glaucoma congenito, infatti, si presenta gia' alla nascita con una prevalenza di 1 su 27mila nati in Europa.
Colpisce il bambino in ambo gli occhi nel 70% dei casi- prosegue il professor Rinaldi- Il tipo 'giovanile' puo' manifestarsi tra i 10 e i 35 anni e inizialmente i pazienti sono completamente asintomatici; la diagnosi, infatti, puo' solo essere fatta incidentalmente durante esami oftalmologici di routine. L'aumento della pressione intraoculare, l'aumento dell'escavazione del nervo ottico o una perdita del campo visivo sono da considerare campanello d'allarme per una diagnosi precoce. Pertanto, una corretta prevenzione del glaucoma andrebbe fatta sin dai 10 anni del bambino con una banale misurazione della pressione intraoculare e un esame del fondo oculare con particolare attenzione all'analisi del nervo ottico'.
- NON SOLO PRESSIONE OCULARE. È ormai noto che l'aumento della pressione oculare e' il principale fattore di rischio per l'insorgenza del glaucoma, ma forse - specie tra i pazienti - ancora non si sa che questa patologia si puo' sviluppare anche in soggetti che hanno una pressione oculare normale. Infatti, si stima che dal 30% al 70% dei soggetti con glaucoma ne hanno una forma indipendente dalla pressione oculare alta. Diversi studi, tra cui quello condotto presso la University of Miami Miller School of Medicine[4], infatti, hanno dimostrato che la riduzione della pressione oculare nei pazienti con glaucoma e' in grado di rallentare la progressione della malattia ma non riesce a fermarla del tutto. "L'equazione glaucoma = pressione intraoculare elevata- conferma Michele Figus, oculista presso l'azienda ospedaliero universitaria Pisana- non e' sempre vera. Infatti, se e' vero che la pressione oculare e' sicuramente il fattore di rischio piu' importante per sviluppare la malattia, non e' sempre presente in tutte le forme con cui la stessa malattia puo' presentarsi tant'e' vero che esiste un tipo particolare di glaucoma che si definisce 'glaucoma a pressione normale'".
- IL RUOLO DELLA NEUROPROTEZIONE. Ecco perche', anche se la riduzione della pressione oculare rappresenta il "gold standard" per il trattamento del glaucoma, varie ricerche stanno puntando ad altri approcci terapeutici che agiscano sulla cellula ganglionare della retina, i cui assoni formano il nervo ottico. "Il glaucoma - prosegue il professor Figus - e' una malattia neurodegenerativa e come tale condivide alcune caratteristiche con altre malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer ed il morbo di Parkinson. Caratteristiche comuni di queste malattie sono la morte per apoptosi di specifiche popolazioni neuronali (cellule ganglionari retiniche nel glaucoma), la degenerazione transinaptica (che comporta nel glaucoma alterazioni riscontrabili lungo l'intera via ottica) e la progressivita' della malattia nel corso del tempo". La neuroprotezione rappresenta un'opportunita' in piu' per trattare piu' efficacemente questa malattia.
"E' ormai chiaro che la riduzione della pressione intraoculare non e' sufficiente a prevenire l'insorgenza del glaucoma in tutti i soggetti a rischio e non riesce ad arrestarne la progressione in tutti i soggetti gia' malati- fa sapere il professor Figus- Sono, quindi, necessarie altre strategie terapeutiche come la neuroprotezione che, affiancate alla riduzione della pressione intraoculare e agendo direttamente sulla cellula neuronale, siano in grado di contrastare la progressiva morte cellulare'.
- IL COENZIMA Q10. Tra le varie sostanze ad azione anti-ossidante e bio-energetica, il Coenzima Q10, noto anche come ubiquinone, e' considerato una delle molecole piu' promettenti da affiancare alla terapia tradizionale del glaucoma. "Si tratta di una molecola simile ad una vitamina presente a livello del mitocondrio che partecipa al metabolismo deputato alla produzione di energia all'interno della cellula e che interviene nei meccanismi di rimozione dei radicali liberi- spiega il professor Nucci- Inoltre, e' stato osservato come il coenzima Q10 abbia una specifica azione anti-apoptotica legata alla sua capacita' di inibire l'apertura del poro di permeabilita' del mitocondrio.
Alcuni studi clinici hanno dimostrato che esercita un'attivita' neuroprotettiva ed e' stato ampiamente studiato in varie forme di neurodegenerazione come la malattia di Parkinson, il morbo di Alzheimer e la corea di Huntington" conclude Nucci. Il coenzima Q10 e' oggi riconosciuto dalla comunita' scientifica come un possibile approccio di supporto nel contrastare i complessi meccanismi di danno neuronale causati dal glaucoma.
- LA CAMPAGNA SOCIAL. Per diffondere una maggiore conoscenza su questa patologia e sull'importanza di fare prevenzione precoce e' stata lanciata sui social media - in concomitanza del mese di Gennaio dedicato in tutto il mondo proprio al glaucoma - la campagna #SOLOPERITUOIOCCHI che si pone l'obiettivo di sensibilizzare i soggetti con piu' di 40 anni a sottoporsi ad una visita oculistica approfondita. Sulla pagina Facebook dedicata si possono trovare sondaggi e notizie giornaliere per sensibilizzare al controllo. Ciascuno puo' condividere l'hashtag #SOLOPERITUOIOCCHI insieme alla foto dei propri occhi.
Glaucoma, con prevenzione si evitano 30% casi cecita'
La prima cosa che si perde e' la capacita' visiva: tutto diventa sfocato, ombrato e non distinguibile chiaramente per chi soffre di glaucoma. Ma questa malattia dell'occhio ruba a chi ne soffre anche altro, a partire dall'autonomia. Chi soffre di questa patologia, infatti, ha un rischio maggiore sia di cadere anche quando si muove dentro casa, sia di fare incidenti stradali mentre guida. Lo dimostrano due studi, entrambi condotti dalla Queensland University of Technology (Australia).
- COME VEDE CHI SOFFRE DI GLAUCOMA. In chi soffre di glaucoma, si ha una perdita graduale del campo visivo fino alla visione tubulare, cioe' e' come guardare attraverso un foglio di carta arrotolato: il paziente vede bene, puo' avere anche 10/10, ma vede solo una piccola porzione, per cui e' incapace di orientarsi, per esempio di attraversare la strada. 'Il glaucoma e' una malattia che interessa il 3% della popolazione con piu' di 40 anni di eta'- dice il professor Giorgio Marchini, direttore Clinica Oculistica dell'azienza ospedaliera universitaria Integrata di Verona- Viene chiamato 'il ladro silenzioso della vista' poiche' non da' sintomi e puo' portare alla cecita' se non scoperto e non curato. La causa e' principalmente legata all'aumento della pressione intraoculare, che danneggia progressivamente il nervo ottico e il campo visivo. Nella sua genesi tuttavia giocano un ruolo anche fattori neurodegenerativi e vascolari'.
- COME VEDE CHI SOFFRE DI GLAUCOMA. In chi soffre di glaucoma, si ha una perdita graduale del campo visivo fino alla visione tubulare, cioe' e' come guardare attraverso un foglio di carta arrotolato: il paziente vede bene, puo' avere anche 10/10, ma vede solo una piccola porzione, per cui e' incapace di orientarsi, per esempio di attraversare la strada. 'Il glaucoma e' una malattia che interessa il 3% della popolazione con piu' di 40 anni di eta'- dice il professor Giorgio Marchini, direttore Clinica Oculistica dell'azienza ospedaliera universitaria Integrata di Verona- Viene chiamato 'il ladro silenzioso della vista' poiche' non da' sintomi e puo' portare alla cecita' se non scoperto e non curato. La causa e' principalmente legata all'aumento della pressione intraoculare, che danneggia progressivamente il nervo ottico e il campo visivo. Nella sua genesi tuttavia giocano un ruolo anche fattori neurodegenerativi e vascolari'.
Lascia un commento
Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.