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Ambiente (605)
Analisi climatologica per l’Italia nel corso degli ultimi due secoli
18 Mar 2009 Scritto da Michele Brunetti, Teresa Nanni, Maurizio MaugeriIl gruppo di climatologia storica dell’ISAC/CNR di Bologna, in collaborazione coi colleghi del Dipartimento di Fisica-UniMi, ha realizzato una banca dati di serie storiche ultrasecolari di parametri meteorologici che copre uniformemente il territorio italiano e che ha consentito di colmare una fondamentale lacuna della comunità scientifica nazionale in questo ambito. La banca dati contiene oltre a temperatura e precipitazioni anche pressione atmosferica, copertura nuvolosa, eliofania, umidità relativa e pressione parziale di vapore. La risoluzione delle serie è per molte stazioni giornaliera. Assieme ai dati, sono state raccolte anche tutte le notizie relative alla storia delle varie stazioni meteorologiche (spostamento delle stazioni, sostituzioni di strumenti, malfunzionamenti degli stessi, etc.); tutte queste preziose informazioni si sono rivelate di fondamentale importanza nella fase di “omogeneizzazione” dei dati, necessaria per “ripulire” le serie meteorologiche da tutti i segnali di origine non climatica. La qualità di questa banca dati, ha garantito una ricostruzione attendibile della variabilità e delle variazioni climatiche avvenute in Italia negli ultimi 200 anni. I risultati sono pubblicati sulle più qualificate riviste internazionali del settore.
Acquaponica: nell’arcipelago delle Bahamas piante e pesci crescono insieme. Merito di un programma di ricerca che coniuga l’allevamento ittico con la coltivazione di piante in acqua. Il risultato? Un metodo di coltivazione biologica a impatto ambientale 0
20 Mag 2009 Scritto da Laila Hassan HassaneinNonostante sia nata circa trent’anni fa, l’acquaponica è un sistema quasi del tutto sconosciuto in Italia e nel resto d’Europa. Questa pratica innovativa rappresenta il connubio tra acquacoltura, l’allevamento controllato di pesci, e idroponica: una tecnica di coltivazione di piante fuori suolo, che utilizza un substrato inerte come argilla, fibra di cocco o lana di roccia in cui la pianta viene irrigata con una soluzione di acqua e composti inorganici.
Nell’acquacoltura, l’acqua ricca di rifiuti organici dei pesci viene scaricata nell’ambiente. Le sostanze organiche che si accumulano nel sistema, infatti, causano una diminuzione dell’ossigeno dissolto e la conseguente produzione di anidride carbonica e ammoniaca, le quali, se l’accumulo di materia organica continua, si decompongono per via anaerobica e producono metano e solfuro di idrogeno, tossici per i pesci. Per questo motivo è importante assicurare il ricircolo di acqua e ossigeno e la rimozione delle sostanze organiche.
Nell’idroponica, l’acqua ricca di sostanze nutritive necessarie alle piante compie un ciclo continuo tra un serbatoio e le vasche in cui si trovano le piante.
Autorità di Bacino del Tevere e CNR nel 2002 hanno simulato al computer gli effetti di un’eventuale esondazione del Tevere e le conseguenze che avrebbe sulle aree urbane di Roma: Ponte Milvio, Prati e Borgo quelle più a rischio
Un torrente d’acqua che inonda Ponte Milvio, prosegue per il Foro Italico, si snoda per Prati fino a lambire Castel Sant’Angelo e il rione Borgo. Una vera e propria catastrofe che si abbatte sulla Capitale, ma per fortuna solo per finta: si tratta infatti di una simulazione molto dettagliata che l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Autorità di Bacino del Tevere hanno realizzato nel 2002 per verificare i danni di un simile evento.