Il principale obiettivo scientifico della missione è la comprensione dell’origine delle comete e delle relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare, per potere risalire alle origini del Sistema solare, che la sonda ha già viaggiato in lungo e in largo.
Come la Famosa Stele di Rosetta, la sonda europea andrà a caccia di importanti informazioni capaci di farci decifrare i segreti delle comete: comprenderemo così i “misteri” che ancora avvolgono la nascita del nostro Sistema.
La sonda è composta di due parti: orbiter e lander. La sonda “madre” porta con sé un elemento lander denominato “Philae” che, una volta in prossimità della cometa, si separerà dalla sonda madre e si poserà sulla cometa per eseguire le analisi in-situ mediante una suite di strumenti e, in particolare, prelevando campioni del nucleo mediante il sistema SD2 (Sample Drill&Distribution) che verranno analizzati dai diversi strumenti per l’analisi delle proprietà chimico-fisiche e mineralogiche a bordo.
Lanciata il 2 marzo 2004 con Ariane 5, la missione Rosetta ha iniziato il suo lungo viaggio destinazione lo studio ravvicinato di una cometa grazie alle strumentazione di analisi da remoto istallate a bordo della sonda orbitante e a quelle sul lander che analizzeranno da vicino la superficie. Adottata dallo SPC dell’ESA nel 1993 come una delle missioni “Planetary Cornerstone”, aveva come obiettivo inizialmente la cometa “46 P/Wirtanen”. In seguito al rinvio di un anno, per problemi del lanciatore, della data di lancio, è stato necessario identificare un altro obiettivo, la cometa “67 P/ Churyumov-Gerasimenko”. Il cambio di cometa ha comportato un intenso studio aggiuntivo in quanto mentre Wirtanen aveva un diametro medio di meno di 1 km, la nuova ha dimensioni superiori ai 5 km, una rugosità superficiale probabilmente maggiore e potrebbe avere una fase attiva più violenta. Durante il suo viaggio di oltre 10 anni, la sonda ha sfruttato l’effetto “fionda gravitazionale” (gravity assist) una volta attorno a Marte e ben tre volte attorno alla Terra, e ha avuto incontri ravvicinati (fly-by) con gli asteroidi “Steins” nel 2008 e “Lutetia” nel 2010, prima di proseguire il suo viaggio nello spazio profondo in stato di ibernazione.
Per celebrare il risveglio di Rosetta, l’ESA ha organizzato un contest internazionale sui principali social network. Per partecipare basterà girare un breve video o un flash mob, urlando o sussurrando “Wake up, Rosetta!”. I video dovranno essere condivisi sulla pagina Facebook della missione entro le 18 e 30 del 20 gennaio. Cliccando sul link "Wake up Rosetta", sarà possibile visualizzare i video già caricati dagli utenti e votare il preferito.
Chiara Di Mizio