La foto mostra il plume di ejecta dopo circa 20 secondi dall’impatto. Credit: NASA
Dati del down-looking near-infrared spectrometer. La curva rossa mostra come dovrebbe essere uno spettro con vapore acqueo e ghiaccio in quantità osservate sulla Luna. Le aree gialle indicano le bande di assorbimento d'acqua.Credit Nasa
Dati del down-looking near-infrared spectrometer. La curva rossa mostra come dovrebbe essere uno spettro con vapore acqueo e ghiaccio in quantità osservate sulla Luna. Le aree gialle indicano le bande di assorbimento d'acqua.
Credit Nasa
L’origine dell’acqua lunare osservata può essere di tre tipi: acqua originaria della Luna (improbabile), acqua generata dall’azione del vento solare (possibile, ma solo in piccole quantità), acqua portata dalla caduta di comete e rimasta sul fondo del cratere Cabaeus in quanto lì non arrivano mai i raggi del Sole (ipotesi più probabile, tenendo conto della notevole quantità di acqua osservata). Infatti “E’ molto più che un po’ di umidità!”, ha scherzato Peter Schulz, professore di geologia alla Brown University impegnato nella missione della Nasa.
Il proiettile costituito da "Centaur", l'ultimo stadio del razzo della Nasa, aveva una massa di 891 chilogrammi e nell’impatto ha formato un cratere di 14 metri e profondo due, sollevando detriti fino a un chilometro e mezzo di altezza e liberando una quantità di energia che, secondo il colorito paragone della Nasa, equivaleva a quella di 100 milioni di lampadine da 60 Watt.
La Nasa ha dedicato questa navicella a Walter Concrite, il giornalista che negli Anni 60 curò le telecronache degli sbarchi sulla Luna per una tv americana.
Sono poi in fase di analisi i dati provenienti dagli altri strumenti della LCROSS, alla ricerca di ulteriori indizi sullo stato e la composizione di altri materiali nel sito di impatto. Il team di scienziati dell’LCROSS ed i colleghi stanno studiando attentamente questi dati per comprendere meglio l’evento di impatto, a partire dal bagliore iniziale fino alla creazione di un cratere. Lo scopo è conoscere la distribuzione di tutti i materiali che compongono il terreno del luogo d’impatto.
Link:
http://www.nasa.gov/mission_pages/LCROSS/main/prelim_water_results.html
Nicola Cosanni