Una storia a sé è invece quella della Sardegna: gli antichi sardi provenivano dai primi agricoltori neolitici arrivati in Europa circa 8000 anni fa e mantennero le caratteristiche genetiche di quella popolazione fino alla fine dell’Età del Bronzo (1000 a.C.) anche se episodi di migrazioni marittime dal Nord Africa sono riscontrabili anche in epoche precedenti, come emerge dall’analisi di un individuo risalente alla seconda metà del terzo millennio a.C. risultato interamente di origine nordafricana. Gli studi hanno stimato che attualmente il 56-62% dei sardi proviene dal ceppo di epoca neolitica. Questa percentuale evidenzia, insieme agli altri dati ottenuti, che anche la Sardegna, come le altre regioni d’Europa, sia stata un crocevia per importanti movimenti e mescolanza di persone, nonostante tale fenomeno si sia verificato in maniera evidente dopo il 1000 a.C. e la prevalenza dell’etnia neolitica nell’attuale popolazione sarda.
Uno scenario ancora differente riguarda le isole Baleari: qui, durante l’Età del Bronzo (3300-1200 a.C.), l’arrivo della componente genetica correlata alle popolazioni delle steppe settentrionali del Mar Nero e del Mar Caspio non avvenne dall’Europa orientale, ma da quella occidentale, vale a dire dalle migrazioni di individui dalla penisola iberica.
I risultati di questa ricerca aiutano a comprendere e inquadrare i movimenti degli individui nel Mediterraneo occidentale durante periodi di alta intensità commerciale, come l'Età del Bronzo e del Ferro. Tutto ciò apre la strada a studi futuri sui movimenti migratori al tempo delle espansioni greca, fenicia e persino romana.