Il dolmen di Monte Bubbonia
La Sicilia ha avuto una Preistoria talmente intricata, che risulta difficile orientarsi nel guazzabuglio di “Culture” che si sono succedute; e ciò per la sua posizione geografica, al centro del Mediterraneo, che le ha assicurato per millenni un ruolo alquanto dinamico, fatto di frequenti ondate migratorie da cui traspare sempre l'impatto tra due influenze: una mediterranea, di chiara matrice orientale, e l'altra europea, proveniente da nord-ovest e dalla stessa penisola italica.
Questo eterogeneo panorama si fa più chiaro a partire dalla fine del III millennio a.C., quando l'isola viene investita da un ulteriore movimento proveniente dall'Egeo e dalle coste anatoliche, che vi apporta nuove concezioni sociali, artistiche e spirituali. I segni di questo cambiamento si riconoscono nella necropoli di “Castelluccio” (tra Noto e Siracusa), che dà nome alla facies culturale più conosciuta e diffusa della Sicilia del bronzo antico (fine III millennio/prima metà II millennio a.C.). Le numerose tombe a “grotticella” scavate nelle pareti rocciose dei monti circostanti, documentano il culto dei morti, la pratica dell'inumazione collettiva, la devozione alla Madre terra.