L'evoluzione dei primati si fa più chiara grazie a una nuova tecnica di datazione

Redazione 12 Apr 2025

Photo: Ferhat Kaya

 


Nuove datazioni radioisotopiche di depositi vulcanici segnano una svolta nello studio dell'evoluzione dei mammiferi.

Ricercatori dell'Università di Oulu, in Finlandia, stanno partecipando a una ricerca che promette di far luce sull'evoluzione dei primi esseri umani. Un team internazionale, co-diretto dall'Università di Oulu, ha datato con successo importanti siti fossiliferi nell'Anatolia centrale, in Turchia, a un periodo compreso tra 7 e 10 milioni di anni fa, utilizzando un nuovo metodo di datazione radioisotopica Argon-Argon (⁴⁰Ar/³⁹Ar).

In Cappadocia, situata all'incrocio dei continenti, si sono conservati strati ricchi di rari fossili, mescolati a cenere vulcanica proveniente da eruzioni esplosive. "Sebbene i metodi radioisotopici non siano nuovi nella determinazione dell'età dei fossili, questo rappresenta un significativo cambio di paradigma nella datazione degli strati sedimentari vulcanici che contengono fossili di mammiferi", afferma il ricercatore Ferhat Kaya dell'Università di Oulu.

In precedenza, le età di queste faune fossili erano stimate sulla base di associazioni faunistiche geograficamente distanti e scarsamente vincolate tra Europa e Asia. Questa ricerca rafforza il ruolo centrale della Turchia nello studio dell'evoluzione dei mammiferi e sottolinea il significato scientifico dei tesori fossili dell'Anatolia centrale, offrendo una finestra unica sull'evoluzione dei mammiferi che risale a 12 milioni di anni fa.

Secondo Kaya, determinazioni più precise dell'età dei fossili di mammiferi forniscono nuove intuizioni sull'evoluzione dei primati. "La ricerca rafforza la nostra comprensione di come gli ecosistemi e le specie si sono evolute durante i principali cambiamenti ambientali".

Datare i fossili è spesso difficile a causa della mancanza di materiale vulcanico adatto alla datazione radiometrica in molti strati sedimentari. L'Anatolia centrale, tuttavia, si trova vicino a centri vulcanici ed è una delle rare regioni geologiche in cui la cenere vulcanica ha conservato una ricchezza di fossili. "Stiamo determinando le età precise degli strati contenenti fossili. Questi depositi vulcanici contengono grani vulcanici vetrosi, particolarmente adatti per la datazione radiometrica di alta precisione", spiega Kaya.

Kaya sottolinea che la comprensione dell'evoluzione dei mammiferi fossili dipende sia dall'accurata datazione geologica degli strati fossiliferi sia dalla precisa identificazione delle specie fossili. Sebbene l'uso di database digitali di fossili e meta-analisi computazionali sia diventato più comune, questi grandi database e metodi spesso si basano su dati imprecisi o incoerenti.

I risultati ottenuti attraverso il metodo radioisotopico Argon-Argon (⁴⁰Ar/³⁹Ar) offrono una linea temporale più accurata per importanti fossili di mammiferi, come la grande scimmia del Miocene del genere Ouranopithecus, potenzialmente un antenato comune delle scimmie africane e dei primi bipedi. "Questa nuova ricerca porta una precisione tanto necessaria allo studio dell'evoluzione dei mammiferi e dei primati in una regione che collega Africa, Asia ed Europa", afferma Ferhat Kaya.

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