
Ambiente (637)
Mentre la deforestazione galoppa in Brasile, in Europa arriva un grande carico di soia
15 Lug 2020 Scritto da Wwf Comunicato stampa
"La "Pacific South", una nave mercantile proveniente dal Brasile con un carico di oltre 100.000 tonnellate di soia - il più grande carico di soia mai sbarcato all’interno dell'UE - ha attraccato qualche giorno fa ad Amsterdam. E’ salpata dal Paraná con soia coltivata su circa 40.000 ettari di terreno*, (circa 60.000 campi da calcio) che un tempo era foresta o prateria. Questa terra è stata quindi disboscata per far posto a una coltivazione che è soprattutto alla base dell’alimentazione degli animali domestici per la produzione di carne.
Il report Deforestation made in Italy **curato da Etifor (spin-off dell’Università di Padova) riporta che, secondo gli studi di Pendrill et al. (2019) il 62% della superficie deforestata lorda su scala globale nel periodo 2005-2013 (equivalente a 5,5 Milioni di ettari/anno) è attribuibile all’espansione di aree agricole (principalmente per la produzione di soia e cereali), pascoli (per la produzione di carne e derivati) e piantagioni (tanto forestali quanto di palma da olio). Il consumo italiano di soia avrebbe provocato, tra il 2000 e il 2010, una deforestazione media di almeno 16.000 ettari/anno.
PETA chiede al Presidente del Consiglio di chiudere gli allevamenti di animali da pelliccia a seguito dei casi di COVID-19 nei visoni
14 Lug 2020 Scritto da Comunicato stampa PetaPoiché i virus mortali sono collegati alla fauna selvatica in cattività, PETA sottolinea l'urgenza di implementazione di un divieto immediato
In seguito alle notizie dei visoni risultati positivi al COVID-19 in 20 allevamenti di animali da pelliccia in Olanda e all'ipotesi che alcuni allevatori abbiano contratto il virus dagli animali, questa mattina PETA ha inviato una lettera (disponibile qui) al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte – e per conoscenza ai Ministri responsabili della salute, delle politiche agricole e dell'ambiente – esortandolo a attuare il divieto di allevamento di animali da pelliccia in Italia e di chiudere le 13 strutture rimaste ancora attive nel paese.
L'azione arriva dopo che il Parlamento olandese ha votato a stragrande maggioranza per anticipare l'attuazione del divieto di allevamento di animali da pelliccia nei Paesi Bassi, originariamente fissato per il 2024, a seguito dei focolai di COVID-19 sviluppatesi in diverse strutture del Paese. Il divieto di allevare animali per la produzione di pellicce è in vigore anche in Austria, Repubblica Ceca, Israele, Regno Unito e in molti altri Paesi.
Proteggiamo la grande bellezza di squali e razze nel Mediterraneo
14 Lug 2020 Scritto da WWF Comunicato stampa
Ieri la denuncia sulla pesca illegale nel Mediterraneo con le immagini raccolte sui social di tutti i paesi rivieraschi: oggi invece è la volta delle celebrazioni, nate nell’ambito di GenerAzioneMare, per la difesa del Capitale Blu del Mediterraneo.
Il WWF onora la Giornata Mondiale degli Squali (Shark Awareness Day), mettendo in risalto la loro bellezza e esaltando la loro importanza, perché nel un Mondo che Verrà, per recitare lo slogan della nuova campagna WWF, deve esserci posto anche per loro.
Gli squali hanno ruolo fondamentale negli equilibri degli ecosistemi marini: ad esempio, le immersioni degli squali, così come delle mante, garantiscono il ricircolo dei nutrienti trasportandoli dalla superficie alle profondità degli oceani tramite la loro alimentazione e il loro ciclo vitale. Tutti gli elasmobranchi (questo il nome dei gruppi a cui appartengono squali, razze, mante, etc) sono anche una formidabile fonte di guadagno per molte comunità che vivono di ecoturismo: ogni anno almeno 600.000 sub viaggiano nel mondo per avere l’opportunità di ammirare gli squali nel loro ambiente naturale: nelle Maldive uno squalo vivo vale molto di più di un esemplare morto.
Greenpeace issa le vele, parte nel Tirreno il tour “Difendiamo il mare”
13 Lug 2020 Scritto da Greenpeace ComunicatoCome sta il mare post lockdown? L’inquinamento da plastica e microplastica è aumentato o diminuito, complice il crescente uso di dispositivi di protezione individuale e plastica monouso? Per rispondere a queste domande ma anche per documentare l’enorme biodiversità dei nostri mari e studiare come anch’essa stia soffrendo l’impatto dei cambiamenti climatici, parte giovedì 16 luglio 2020 da Porto Santo Stefano (Grosseto) il tour di Greenpeace “Difendiamo il Mare”.
Per verificare l’evoluzione della situazione dopo il lockdown Greenpeace tornerà anche in località toccate dal tour effettuato nella primavera 2019. Navigheremo nelle acque del Santuario dei Cetacei per vedere come stanno questi meravigliosi mammiferi, anche loro minacciati da un virus.
“Difendiamo il Mare” è organizzato in collaborazione con la Fondazione Exodus di don Mazzi, che mette a disposizione la barca a vela Bamboo, con la quale navigheremo nel Mar Tirreno centro settentrionale. Alla spedizione parteciperanno ricercatori dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Ias) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Genova, del DiSVA (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente) dell’Università Politecnica delle Marche specializzati nello studio delle microplastiche, esperti di flora e fauna marina costiera del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita) dell’Università degli Studi di Genova, ricercatori dell’Istituto Thethys: con loro porteremo avanti una spedizione di ricerca, monitoraggio e documentazione per rispondere all’allarme lanciato dal mare e dalle sue creature.
Tantissime specie di squali e razze – alcune di esse in pericolo critico di estinzione – sono regolarmente catturate in modo illegale da reti e palangari nel Mediterraneo, come rivelato dalle numerose segnalazioni ricevute dal WWF da un’iniziativa regionale di Citizen Science. A causa di questa diffusa illegalità e alla mancanza di una gestione e di un controllo adeguati, nel mediterraneo si consuma ogni anno una vera e propria mattanza di squali, razze, torpedini che provoca danni enormi all’ecosistema marino. Il Mediterraneo si conferma quindi essere uno dei peggiori mari al mondo nella tutela degli squali.
Alla vigilia della Giornata Mondiale degli Squali - Shark Awareness Day (14 Luglio), il WWF fa appello a tutti i paesi mediterranei affinché agiscano con urgenza per migliorare l’informazione e la consapevolezza tra i pescatori, rafforzare i controlli e assicurare un adeguato sistema di segnalazione delle catture di squali e razze.
Squali e razze sono indicatori fondamentali della salute degli oceani e i loro effetti ‘benefici’ sugli equilibri marini si estendono dalla superficie ai fondali più profondi. In molte zone del mondo rappresentano anche un’importante risorsa economica nel turismo.
12,3 milioni di trappole minacciano la fauna nel Sud-est asiatico
10 Lug 2020 Scritto da WWF comunicato stampa
Il commercio ad alto rischio di animali selvatici e di parti di essi sta decimando i mammiferi e aumenta il rischio di diffusione delle malattie zoonotiche.
Una terribile crisi causata dalla presenza di trappole sta decimando la fauna selvatica nel Sud-Est asiatico e aumenta il rischio di trasmissione di nuove zoonosi all'uomo. A raccontarlo un nuovo rapporto del WWF, che per la prima volta stima il numero di trappole presenti nelle aree protette di diversi Paesi nella regione.
Si stima, infatti, che 12,3 milioni di trappole stiano minacciando la fauna selvatica nelle aree protette di Cambogia, Laos e Vietnam, un gruppo di Paesi che, secondo il report “Silence of Snares” - “Il silenzio delle trappole: la crisi del Sud-Est asiatico”, sono protagonisti di una terribile crisi all’interno della regione. Queste trappole rudimentali, spesso realizzate con fili o cavi di ferro, aumentano le possibilità di contatto diretto tra l'uomo e la fauna selvatica, e quindi la probabilità del verificarsi di nuove gravi zoonosi. I ricercatori, infatti, hanno identificato molti degli animali presi di mira da queste trappole, fra cui il cinghiale, lo zibetto delle palme e il pangolino, come quelli con più possibilità di essere vettori di zoonosi.
Il linguaggio profumato dei fiori per attrarre gli insetti
10 Lug 2020 Scritto da Università di Pisa
La ricerca dell’Università di Pisa pubblicata sulla rivista “Basic & Applied Ecology” rivela l’esistenza di strategie bene precise per attirare gli impollinatori, specialistiche o generaliste
Non solo forme e colori, fiori e insetti “comunicano” anche attraverso il profumo secondo strategie ben precise, specializzate o generaliste o. In pratica, quanto più i profumi sono semplici e costituiti da poche componenti aromatiche quanto più sono rivolti ad una determinata categoria di impollinatori, se invece la fragranza dei fiori ha un bouquet più complesso il messaggio olfattivo attirerà indistintamente una vasta gamma di insetti.
La scoperta di questo linguaggio dei fiori arriva da uno studio realizzato all’Università di Pisa e pubblicato in un articolo sulla rivista “Basic & Applied Ecology”. I ricercatori dei dipartimenti di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali e di Farmacia hanno condotto la sperimentazione su quindici specie di fiori spontanei - fra cui fiordaliso, gittaione, speronella, nigella, garofanino selvatico - e i relativi impollinatori, come api, bombi, ditteri e farfalle.
Quattro nuovi nidi di tartaruga marina in Calabria e Sicilia
08 Lug 2020 Scritto da WWF comunicato stampa
Intanto da Policoro avvistata la tartaruga Alessandra, liberata il 18 maggio con tag satellitare
Qui per seguire il viaggio della tartaruga Alessandra >>
Non c’era miglior modo per celebrare, oggi 8 luglio, la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo: quattro nuovi nidi di tartaruga marina sono stati scoperti nella notte e nella mattinata di oggi in Sicilia e Calabria, e messi in sicurezza e dai volontari del WWF. Il primo grazie a un gruppo di amici e da un “cerca oggetti” impegnato con il metal detector che hanno visto la tartaruga uscire più volte nel lido san Lorenzo (probabilmente all’inizio disturbata) fino alla deposizione. I ragazzi si sono immediatamente messi in contatto con la biologa marina, volontaria WWF e operatrice Euroturtles Oleana Prato, che, giunta sul posto , ha verificato la presenza delle uova e messo in sicurezza il nido.
Rapporto di Greenpeace: plastica liquida nei detergenti per il bucato e le superfici, una nuova minaccia per il mare
08 Lug 2020 Scritto da Greenpeace comunicato
Le aziende utilizzano plastica liquida, semisolida o solubile tra gli ingredienti dei detergenti per bucato, superfici e stoviglie presenti sul mercato italiano e l’uso di tali sostanze, ad oggi non regolamentato, ne determina il rilascio nell’ambiente e nel mare. Lo rivela il nuovo rapporto di Greenpeace ”Plastica liquida: l’ultimo trucco per avvelenare il nostro mare” elaborato grazie a indagini online, consultando le pagine web ufficiali delle principali aziende di detergenti in Italia, e di laboratorio per verificare la presenza di materie plastiche in forma solida inferiori ai 5 millimetri, le cosiddette microplastiche.
Le aziende, interpellate da Greenpeace, hanno confermato l’uso di plastiche come ingredienti dei detergenti e la maggior parte è in formato liquido, semisolido o solubile anziché solido come peraltro evidenziato dall’indagine dell’organizzazione ambientalista. Infatti, dei 1.819 prodotti controllati sul web 427 (23 per cento del totale) contengono almeno un ingrediente in plastica e le aziende con una percentuale maggiore di prodotti con plastica sono: Procter & Gamble (53 per cento con prodotti a marchio Dash, Lenor e Viakal), Colgate-Palmolive (48% con prodotti a marchio Fabuloso, Ajax e Soflan) e Realchimica (41% con prodotti a marchio Chanteclair, Vert di Chanteclair e Quasar). Le analisi di laboratorio, il cui scopo era verificare la presenza di particelle solide inferiori ai 5 millimetri, hanno evidenziato che dei 31 presi in esame solo in due erano presenti: Omino bianco detersivo lavatrice color + dell’azienda Bolton e Spuma di Sciampagna Bucato Classico Marsiglia dell’azienda Italsilva.
WWF e Intesa Sanpaolo hanno avviato una sinergia per aiutare l’ambiente. All'interno di questo percorso, che si integra nella strategia di supporto al terzo settore dell’azienda, è nato il progetto “Diamo una casa alle api" per sostenere la salvaguardia degli impollinatori, indispensabili per la vita sulla Terra.
Attraverso For Funding, la piattaforma di crowdfunding creata da Intesa Sanpaolo per mettere insieme persone e organizzazioni che propongono progetti concreti per costruire un futuro migliore, sarà possibile sostenere il lavoro del WWF per fare in modo che nel nostro futuro continuino ad esserci le api e tutti gli altri impollinatori, un tassello fondamentale della nostra sicurezza alimentare. Inoltre, Intesa Sanpaolo contribuirà in prima persona al progetto con una donazione per ogni mutuo Green e per ogni prestito Green erogato.