Arriva l’estate e cresce l’attenzione per la pelle, per la sua protezione dal sole e per il suo aspetto estetico. Tutti ormai sanno che i raggi del sole possono avere effetti positivi e negativi: l’esposizione al sole aiuta a “fissare” il calcio nelle ossa, ma non è consigliato stare al sole per tempi prolungati e nelle ore più calde. Non tutti sono però consapevoli della grande importanza che le abitudini alimentari possono avere nel mantenere la pelle sana e “giovane”.
Un maggiore consumo di frutta, verdura ed acqua giova molto all’estetica della pelle conferendole colore (sfumature rosse e gialle) e tonicità. L’apporto di carotenoidi (contenuti principalmente in frutta e ortaggi di colore giallo-arancio, ma anche in fegato, uova, latte e latticini) è associato a una tonalità più gialla della pelle, esteticamente piacevole. L’introduzione di vitamine combatte l’invecchiamento della pelle e l’idratazione la mantiene elastica e morbida (si veda anche la recente pubblicazione sul rapporto tra alimentazione ed estetica, “You are what you eat”, apparsa sulla nota rivista scientifica americana PLoS ONE),
PALAZZO DUCALE OSPITA UNO DEI PIÙ CELEBRI DIPINTI DELLA STORIA DELL’ARTE: LE NINFEE DI CLAUDE MONET, UNO DEI MAESTRI DELL’IMPRESSIONISMO.
Con questa iniziativa Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con il Comune di Genova, intende far diventare il distanziamento sociale l’occasione per un’esperienza estetica immersiva ed emozionante. Questa mostra è una sfida alla riscoperta della contemplazione, del contatto e della forza espressiva di un’opera.
In un tempo che ci costringe a costruire barriere per proteggerci, Palazzo Ducale invita ad un incontro diretto con un capolavoro, a metterci in ascolto di quanto l’arte, con grande capacità narrativa, riesce a dire di sé, ma anche di noi, per fare del distanziamento sociale messo in atto per proteggerci, un’autentica occasione di avvicinamento all’arte e all’esperienza estetica. Più di ogni altro è Claude Monet, che con la sua pittura fluida ed avvolgente, col suo narrare personale eppure universale, può permetterci di vincere questa sfida.
BAMBINO GESU’: TRAPIANTO DI MIDOLLO RIUSCITO PER IL BIMBO POSITIVO AL CORONAVIRUS
Il bambino di 6 anni, affetto da leucemia linfoblastica acuta, era stato sottoposto al trattamento con plasmaottenuto da un soggetto guarito dall’infezione virale.
È riuscito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il trapianto di midollo per il bimbo di 6 anni, affetto da leucemia linfoblastica acuta, che, nel mese di marzo, era risultato positivo al nuovo coronavirus con tutta la famiglia (mamma e papà). Per favorire l’eliminazione del virus, il bambino era stato ricoverato al Centro Covid di Palidoro e sottoposto in via compassionevole al trattamento con plasma ottenuto da un soggetto guarito dall’infezione virale. Una volta negativizzato, è stato possibile eseguire l’atteso trapianto con le cellule staminali emopoietiche prelevate dal papà, anche lui nel frattempo guarito dal virus. Ora il bambino sta bene, non ha avuto complicanze e verrà sottoposto ai normali controlli post-trapianto.
“Lo sguardo dell'antropologo": un nuovo allestimento per esplorare le connessione tra Egittologia e Antropologia - da sabato 13 giugno fino al 15 novembre - Museo Egizio di Torino
La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo di Antropologia dell’Università di Torino, restituisce al pubblico una parte della collezione dell’istituto universitario, chiuso dal 1984.
Dopo la riapertura al pubblico delle proprie sale, il Museo Egizio riprende anche l’attività espositiva temporanea: da domani, sabato 13 giugno, e fino al 15 novembre, la visita della collezione egittologica viene arricchita da "Lo sguardo dell'antropologo”, una piccola mostra allestita in una sala del primo piano e realizzato dai curatori del Museo Egizio in collaborazione con il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino (MAET).
Molestie sessuali e precariato
Una ricerca internazionale rivela che i lavoratori con un impiego precario sono più esposti sul posto di lavoro a subire comportamenti e molestie sessuali rispetto ai loro colleghi impiegati in contesti non precari. Lo studio, coordinato dal Dipartimento di Psicologia della Sapienza, è ora pubblicato su PLoS ONE
Uno studio appena pubblicato sulla rivista PLoS ONE, condotto da un team di studiosi internazionali, tra cui Antonio Chirumbolo e Claudio Barbaranelli del Dipartimento di Psicologia della Sapienza, ha stimato le associazioni tra lavoro precario e attenzioni sessuali indesiderate e molestie sessuali, analizzando un campione di 63.966 lavoratori dipendenti, rappresentativo della popolazione attiva europea di 33 paesi.
L’indagine ha tenuto conto di alcune importanti variabili socio-demografiche: età, istruzione, tipo di famiglia, durata del lavoro, orario di lavoro settimanale, posizione professionale, settore di lavoro, dimensioni dell'azienda, rapporto di genere sul posto di lavoro.
Confinati nello spazio. Lo studio dell’isolamento sociale in un ambiente lunare
Sulla luna come in lockdown. Studiare l’isolamento sociale in ambiente lunare per capire gli impatti psicologici e le strategie che mettiamo in atto per sopravvivere in situazioni difficili. Lo studio ha lo scopo di aiutare a migliorare il benessere psicologico degli astronauti che intraprendono future missioni a lungo termine nello spazio e potrebbe servire per capire alcuni aspetti implicati in periodi di confinamento e isolamento come quelli osservati nella pandemia di Covid-19.
Questi gli obiettivi della ricerca di un team di ricercatori dell’Università del Surrey e di Milano-Bicocca, che partirà a settembre 2020 e si avvarrà della collaborazione di SAGA Space Architects. La ricerca fa parte del progetto LUNARK che mira a esplorare prima di tutto come possiamo sopravvivere sulla Luna, ma anche come potremmo viverci nel futuro, in vista della missione NASA nel 2024.
La gestione delle risorse ittiche funziona: è giunto il momento di applicarla in modo più ampio
Il rapporto della FAO Stato della Pesca e dell'Acquacoltura Mondiale traccia l'incremento della produzione e del consumo di pesce e sottolinea la promessa di interventi a favore della sostenibilità
Il consumo mondiale di pesce ha raggiunto il nuovo record di 20,5 chilogrammi pro capite all'anno e nel prossimo decennio è destinato ad aumentare ulteriormente, evidenziando il suo ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare e nutrizionale globale. Secondo il nuovo rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura e la gestione efficace delle risorse ittiche sono fondamentali per mantenere questi trend.
Il rapporto Lo Stato della Pesca e dell'Acquacoltura Mondiale (SOFIA) indica che nel 2030 la produzione ittica totale è destinata ad arrivare a 204 milioni di tonnellate, un incremento del 15% rispetto al 2018, con la quota dell'acquacoltura in crescita rispetto all'attuale 46%. Tale crescita è pari a circa la metà dell'aumento registrato nei 10 anni precedenti, il che si traduce in un consumo annuo di pesce che si prevede raggiungerà i 21,5 chilogrammi pro capite entro il 2030.
"Il pesce e i prodotti ittici sono considerati non solo tra gli alimenti più sani del pianeta, ma anche tra quelli con minor impatto sull'ambiente naturale", ha detto il Direttore Generale della FAO QU Dongyu, sottolineando che devono svolgere un ruolo più centrale in tutti i livelli delle strategie mirate alla sicurezza alimentare e alla nutrizione.
SCOPERTO DAL POLITECNICO DI TORINO UN RIVESTIMENTO CON PROPRIETÀ ANTI COVID-19
Un rivestimento applicabile su qualsiasi superficie con proprietà antibatteriche, antifungine e, soprattutto, antivirali in grado di annientare il Coronavirus. È questa la tecnologia inventata e brevettata dal gruppo di ricerca della professoressa Monica Ferraris del DISAT (Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia) del Politecnico di Torino.
Grazie ad un rivestimento a base di silice e nanoparticelle di argento a cui il team della professoressa Ferraris lavora da più di 10 anni, si potranno realizzare filtri più sicuri e più affidabili per l’eliminazione di eventuali patogeni esterni, tra cui il virus che provoca il Covid-19, come dimostrato dai test condotti dalla dottoressa Elena Percivalle presso Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e in fase di pubblicazione sulla rivista Open Ceramics.
Frutta, verdura ed acqua per avere una pelle piu’ bella d’estate
We’re not all equal in the face of the coronavirus
Are there differences in immunity to the SARS-CoV-2 coronavirus between populations from different geographic regions? Part of the answer to this question is to be found in the genomes of these groups of people and, more specifically, in the HLA genes responsible for the adaptive immune system. These genes are special in that they often differ between individuals. Thousands of possible variants (or alleles) have been identified, and not all of them are equally effective in fighting a new virus. The frequency of these alleles varies from one population to another due to past migrations and their adaptation to different environments.
In a study to be published in the journal HLA, scientists from the University of Geneva (UNIGE) – working in collaboration with the Max Planck Institute in Jena (Germany) and the University of Adelaide (Australia) – have pinpointed the HLA variants that are potentially the most effective against seven viruses, including the new coronavirus. They have also brought to light significant differences between populations.
PETIZIONE: SALVIAMO TERMINILLO: FERMIAMO UN PROGETTO INUTILE E DANNOSO, #NOTSM!
Il PROGETTO TSM - Già bocciato due volte a causa del devastante impatto sul territorio, il progetto TSM prevede la realizzazione di oltre 7 km di nuovi impianti nelle parti più integre del Terminillo, comportando l’eliminazione di 17 ettari di bosco secolare e provocando ingenti disturbi alla fauna, in violazione delle norme di conservazione delle aree di alto valore ambientale e di quelle sulla Valutazione di Impatto Ambientale. I nuovi impianti (previsti a quote inferiori i 1.900 m), per la cronica mancanza di neve dovuta al cambiamento climatico, non avranno alcuna possibilità di essere redditizi, costituendo di fatto uno spreco di denaro pubblico, utilizzato a discapito di una delle zone montane appenniniche più belle e suggestive, tanto da meritare la tutela dell’Unione Europea attraverso speciali aree di protezione (SIC e ZPS).
I PRINCIPALI IMPATTI SULL’AMBIENTE
● PAESAGGIO: il TSM intende scavalcare il vincolo della tutela paesaggistica spacciando il progetto come semplice ammodernamento dell’esistente
● FAGGETE SECOLARI: con il taglio di 17 ettari di faggi secolari si andranno irrimediabilmente a compromettere gli obiettivi di conservazione del SIC del “Bosco della Vallonina”, esponendo l’Italia ad una procedura d’infrazione Europea che comporterebbe milioni di euro di multa
● RISORSE IDRICHE: i sistemi di innevamento artificiale richiederanno ingenti quantitativi di acqua e creeranno problemi di ricarica delle falde già sottoposte a stress idrico per la crisi climatica in atto
● ORSO BRUNO MARSICANO: il TSM è in aperta contrapposizione con quanto certificato dall’Università di Roma “La Sapienza” che ha definito “l’intera area come di importanza critica e favorevole per l’espansione dell’areale dell’Orso bruno marsicano”, ricordando che “tale espansione viene riconosciuta come unica strategia possibile e coerente per la conservazione a lungo termine di questa relitta popolazione di orso”.
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