Mercoledì, 20 Gennaio 2010

Per andare  "oltre la crisi"  dobbiamo cambiare completamente il nostro modello competitivo. Un modello che specialmente negli ultimi tempi ha espresso avidità e ignoranza insieme, una miscela esplosiva che ha portato il pianeta ad una crisi globale.  E’ strano che tutto questo sia avvenuto in un ‘epoca in cui la nostra economia sarebbe dovuta essere  l’“economia della conoscenza”, ma come ci avvertiva saggiamente qualche anno fa Gregory Bateson: "Siamo tutti molto ignoranti e nell'ignoranza non ci può essere competizione" (Una sacra unità).
Il libro si sofferma sul concetto profondo di collaborazione: cosa vuol dire collaborare, ma collaborare veramente!
Si  parte da un’analisi delle origini dei “social network”, che passa attraverso i modelli della psicologia, con l’aiuto di  autori come Kurt Lewin, Carl Rogers, John Dewey, etc. ai modelli dell’antropologia con Malinowsky, Levi Strauss, etc. per arrivare fino agli  autori contemporanei che analizzano l’ economia e le  reti  del  nostro tempo  come James Surowiecki, Richard Sennett, Don Tapscot,  Nassim Nicolas Taleb..
Il percorso intrapreso in questo libro passa anche attraverso casi concreti di collaborazione a livello paese , muovendosi dall’Australia, all’Africa, all’India e ritornando in occidente, osservando la partecipazione attiva nei “mitici” Facebook, Twitter, LinkedIn, Myspace, Flickr e  negli altri social network.

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Mercoledì, 20 Gennaio 2010 00:00

Le Costituzioni "Giacobine" (1796-1799)

Firenze, Ittig-Cnr, 2009, 300 pp.; Cd-ROM con sistema d'interrogazione allegato

Collana "Indici lessicali del diritto" (Volume n° 7)

Leggo nel foglio di guardia di questo volume un titolo di collana: “Indici lessicali del diritto”. E sotto, un numero d’ordine: “7”. Non c’erano, né il titolo né il numero, in testa ai primi tre indici compresi nella collana. Li ricordo volentieri, per essermi già trovato a scrivere brevi premesse nel licenziare alla stampa la prima di quelle opere nel 1971, la seconda nel 1993 e la terza nel 1994. Erano, nell’ordine, le concordanze della Costituzione della Repubblica Italiana del 1947 a cura d’Anna Maria Bartoletti Colombo, l’Indice della lingua legislativa italiana a cura di Paola Mariani Biagini, e a cura della stessa le concordanze della Costituzione del Regno di Corsica del 1794. E certo si deve a questi ricordi, se dopo essermi a lungo tirato da parte ho finito col mettermi a scrivere queste poche righe di premessa all’opera comune di due cari amici di vecchia data, piegandomi così alle premurose insistenze d’un altro buon amico, Pierangelo Catalano. Al quale per la verità il cómpito si sarebbe attagliato assai meglio che a chiunque altro; perché questo libro, bisogna dirlo, nasce da una sua ispirazione e impostazione e si è pure giovato, mentre veniva prendendo forma, di suoi consigli e giudizi ugualmente attenti al desiderabile contenuto, d’una storia delle idee intrecciata con una storia delle parole, e al metodo di compilazione, affidato congiuntamente alla fatica degli elaboratori elettronici e alla gioia della libera ricerca storica.

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European Press Academic Publishing

(Series in Legal Information and Communication Technologies – Volume 6)

Il tempo della globalizzazione nel campo dell’informazione si manifesta soprattutto con il ciclone Internet, che non risparmia nessuno, apre tutte le porte, anche quelle della pubblica amministrazione. Internet non vuol dire solo potenziale accesso a tutte le informazioni da parte di tutti, ma porta con sé anche un certo stile nell’informare: le pagine web sono variegate, colorate, infantilmente seducenti e soprattutto cliccabili. Questa è la grande magia: ogni hot word è una misteriosa porticina che ci porta altrove. Questa attitudine seduttiva è ormai anche essa uno degli standard da considerare nel realizzare sistemi informativi in rete, se si vuole ottenere un certo gradimento, anche nel caso di sistemi di documentazione legislativa.

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Se l’abito non fa il monaco, certo fa il Futurista. Ne era ben convinto Giacomo Balla: “si pensa e si agisce come si veste”, scrisse nel suo Manifesto per il vestito antineutrale del 1914.
Così giù picconate ai simboli stessi del decoro maschile: demolita la simmetria delle giacche, ficcati in un dimenticato cassetto i colori nero e marrone d’ordinanza, via libera a panciotti che sono un tripudio di colori a scarpe e sciarpe pluricolorate. La cravatta, aboliti i nodi scorsoi "da impiccato”, diventa oggetto di un apposito Manifesto futurista sulla cravatta italiana. Intanto Thayaht inventa la “tuta”, dall’aggettivo “tutta” cui viene tolta una T, lettera che rappresenta graficamente il semplice taglio bidimensionale di un nuovo capo di vestiario che si vuole alla portata di tutti, confezionabile in casa. Un abito universale in grado di sostituire un intero guardaroba, sia in versione maschile che femminile. Futuristi sono anche gli ombrelli (in mostra tre di rarissimi), le borsette, i cappelli, ma non la biancheria intima perché, costringendo =l corpo, dai futuristi era aborrita.

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Florence Biennale
Fortezza da Basso - 5-13 Dicembre 2009

Si è chiusa il 13 dicembre la 7ima edizione della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Firenze, un’importante finestra sul mondo per confrontarsi, arricchirsi e conoscersi, che quest’anno ha visto circa 650 artisti provenienti da 78 Paesi dei cinque continenti.
Tra i tanti nomi illustri dell’arte contemporanea, ospite d’onore, con il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla carriera, Marina Abramovic, una delle più grandi performer contemporanee.
Stefano Francolini ha presieduto la Giuria internazionale - composta da Francesco Buranelli e Bianca Laura Petretto (Italia), Elza Ajzemberg (Brasile), Dominique Edouard Baechler (Francia) , Pang Bang Ben (Cina), R.B. Bhaskaran (India), Gregorio Luke e Rosa Tejada (Usa), Matty Roca (Messico), Gerfried Stocker (Austria) – che ha conferito il 3° Premio Installazione “Lorenzo il Magnifico” al trittico“ Esecuzione sospesa” dell’artista Linda Schipani, giovane ingegnere messinese davvero versatile e unica italiana a ricoprire una posizione podio.
Le categorie in concorso per il Premio “Lorenzo il Magnifico” sono state:

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