A preclinical study shows that hydroxychloroquine has no antiviral effect on SARS-CoV-2 in vivo
A study on the effects of hydroxychloroquinei n macaques infected with the SARS-CoV-2 virus, , used alone or in combination with azithromycin, have been pre-published on Research Square, after their submission to Nature. Scientists from the CEA, Inserm, Institut Pasteur, Université de Paris-Saclay, Université Claude Bernard Lyon 1 and Aix-Marseille Université have been involved in the study, which has been carried out under the aegis of the multidisciplinary consortium, REACTing.
The study, launched in February 2020, evaluates the antiviral effect of hydroxychloroquine (HCQ) against the SARS-CoV-2 virus in vivo. The HCQ was administered before infection, as a prophylactic treatment, or in the first days after infection to reduce the viral load. The possible anti-inflammatory effects of HCQ were not tested.
Un algoritmo per preservare gli ecosistemi acquatici delle Alpi
Un algoritmo può contribuire a preservare gli ecosistemi acquatici alpini, soprattutto in corrispondenza delle zone in cui si registra un’elevata affluenza turistica. A svilupparlo è stato un gruppo di ricercatori di Ecotossicologia dell'Università degli studi di Milano-Bicocca. Lo studio, dal titolo “Environmental risk classification of emerging contaminants in an alpine stream influenced by seasonal tourism” è stato pubblicato su “Ecological Indicators” (DOI: https://doi.org/10.1016/j.ecolind.2020.106428)
Attraverso l'algoritmo messo a punto dai ricercatori, è possibile prevedere la concentrazione di contaminanti emergenti, quali farmaci e prodotti per la cura della persona, che attraverso gli scarichi dei depuratori, raggiungono i torrenti a valle. I depuratori localizzati sulle Alpi, infatti, si ritrovano spesso a dover scaricare direttamente nei fiumi, non essendo stati progettati per gestire un’elevata produzione di reflui, che si verifica soprattutto durante la stagione invernale con un maggiore afflusso turistico. Durante l’inverno, la diluizione nei fiumi e nei torrenti è più bassa, a causa della prevalenza di precipitazioni nevose tipiche delle località di alta montagna che ne abbassano la portata. Minore è la diluizione nelle acque, maggiore sarà la concentrazione degli inquinanti.