Uno studio internazionale, coordinato dal Dipartimento di Chirurgia generale e specialistica della Sapienza di Roma ha raccolto i dati di circa 4000 pazienti provenienti da Nord America, Europa e Asia per sviluppare un calcolatore in grado di predire il rischio di recidiva di epatocarcinoma. Il sistema, disponibile su una pagina online completamente gratuita, consentirà una migliore gestione e cura dei pazienti.


Il tumore al fegato o epatocarcinoma rappresenta una delle indicazioni più comuni al trapianto: in Italia, più della metà degli oltre 1.500 trapianti di fegato effettuati ogni anno ha come causa principale l’epatocarcinoma. In questo contesto è di fondamentale importanza prevedere la possibilità che il tumore possa ripresentarsi, evitando da una parte di sottoporre a questo intervento pazienti ad alto rischio e dall’altra migliorando la cura e la gestione dei pazienti trapiantati.


Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti.

È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza (CSS) di San Giovanni Rotondo e ideato dal Prof. Angelo Vescovi dell’Università di Milano - Bicocca, Direttore Scientifico dello stesso IRCCS, in collaborazione con il Prof. Stefano Pluchino dell’Università di Cambridge (UK).

I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1, pubblicati sull’autorevole rivista Cell Stem Cell – che gli dedica l’onore della copertina-aprono finalmente la via agli studi clinici di fase 2 in questa devastante malattia.


Dallo studio dell’Università di Padova pubblicato su «Science Advances» si evince che il cervello del neonato sembra essere strutturato per ricordare e rispondere in modo diverso alla
lingua che ha ascoltato già prima della nascita. Questa risposta “forte” indica una sorta di "privilegio" linguistico che modella le prime fasi dell'apprendimento del linguaggio.


Sappiamo per esperienza che è molto più facile imparare una lingua da bambini che da adulti e lo studio delle cosiddette “finestre di opportunità” dimostra che i primi mesi e anni di sviluppo sono fondamentali per l’acquisizione del linguaggio. Imparare una seconda lingua da adulti è molto più difficile, inoltre l’acquisizione del linguaggio inizia già durante il periodo di gravidanza durante il quale il feto può sentire il suono che si propaga - benché distorto - all’ interno del grembo materno. I bambini, quindi, hanno già avuto una certa esposizione alla lingua parlata dalla loro mamma anche prima di nascere.
Nello studio dal titolo “Prenatal experience with language shapes the brain” pubblicato su «Science Advances» i ricercatori hanno indagato quanto il cervello dei neonati sia influenzato da questa precedente esposizione al linguaggio.


Come avviene con altre dipendenze, come quella per il gioco d'azzardo o l'alcolismo, le persone workaholic non traggono maggior piacere durante l’attività lavorativa, ma hanno un tono emozionale negativo che permane per tutta la giornata. Una condizione che ha forti ripercussioni negative sulla salute, sul benessere psicologico e sulle relazioni con familiari e amici.

Il tono dell'umore delle persone workaholic – che soffrono cioè di dipendenza dal lavoro – è mediamente peggiore rispetto alle altre persone, anche quando stanno facendo ciò che più desiderano: lavorare. Un fenomeno che accosta la sindrome da dipendenza di lavoro (workaholism) ad altre dipendenze, come quella per il gioco d'azzardo o l'alcolismo. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Occupational Health Psychology e realizzato da Cristian Balducci, professore al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna (Campus di Rimini), in collaborazione con il dottor Luca Menghini dell’Università di Trento e la professoressa Paola Spagnoli dell’Università della Campania "Luigi Vanvitelli".


È stato sviluppato da Studium Genetics, spin-off dell'Università di Bologna, che ha scelto l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (Gruppo San Donato) come partner per introdurre la nuova metodologia nella consuetudine della pratica clinica e nell’ambito della ricerca.
Un semplice test salivare potrebbe rivoluzionare la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale, non solo individuandoli tempestivamente ma anche con assoluta precisione.
La scoperta è frutto dalla ricerca condotta da Studium Genetics, spin-off dell'Università di Bologna, che ha scelto l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (Gruppo San Donato) come partner per introdurre la nuova metodologia nella consuetudine della pratica clinica e nell’ambito della ricerca.


Uno studio dell’Università di Padova e di Human Technopole assieme all’Università degli Studi di Milano e all’Istituto Europeo di Oncologia, pubblicato su «Cell Reports Medicine», ha scoperto che il recettore RAGE, presente sulla superficie di specifiche cellule immunitarie umane può essere legato dal virus che causa il COVID-19 per penetrarvi e alternarne in senso patologico il funzionamento. Questo studio inoltre rivela come il coinvolgimento di RAGE, conosciuto in precedenza solo nel contesto di altre condizioni fisiopatologiche come obesità e diabete sia implicato nella diversa severità con cui si può manifestare il COVID-19.

La cerimonia di fondazione dell'Alleanza per lo Sviluppo della Medicina Tradizionale Cinese "Belt and Road" e il forum presidenziale si sono svolti con grande stile presso l'Università Cinese di Hong Kong (CUHK). Hanno partecipato leader dell'Amministrazione Statale della Medicina Tradizionale Cinese, agenzie governative della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong, rappresentanti senior della CUHK, leader delle unità promozionali dell'Alleanza per lo Sviluppo della Medicina Tradizionale Cinese "Belt and Road", presidi di oltre 20 università e istituti di ricerca, leader dell'industria della medicina tradizionale cinese e altri ospiti illustri.

Dalla fine del 2023 nelle farmacie del Lazio saranno ampliate le possibilità di accesso ai vaccini per tutta la popolazione adulta. E’ quanto emerso questa mattina a Roma in occa-
sione del convegno “La vaccinazione in farmacia”, promosso da Federfarma Lazio in collaborazione con We Inform e con il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, incon- tro a cui ha partecipato tra gli altri Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. Nel corso dell’evento è arrivato l’impegno del Consiglio Regio- nale del Lazio e del presidente Antonio Aurigemma per una rapida attivazione del progetto.

 

Uno studio interdisciplinare dell’Università degli Studi di Milano ha esposto le tre principali tipologie cellulari coinvolte nel mantenimento della massa ossea a nanoplastiche fluorescenti, analizzandone l’effettivo ingresso nella cellula e scoprendo che, a causa delle ridotte dimensioni, le nanoplastiche possono interagire direttamente con le cellule ossee, andandone a modificare le nomali attività. La pubblicazione su Science Direct - Journal of Hazardous Materials.
Le nanoplastiche alterano il delicato equilibrio e la relazione esistente nel microambiente osseo, attività che potrebbe riflettersi in una maggiore suscettibilità a sviluppare patologie legate all’impoverimento osseo: ecco la conclusione a cui è giunto un team di scienziati e recentemente pubblicata su Science Direct - Journal of Hazardous Materials .

L'invecchiamento è un processo naturale che porta a una serie di cambiamenti molecolari nel nostro corpo. Questi cambiamenti portano al deterioramento dei tessuti funzionali e aumentano la suscettibilità a varie malattie, influenzando infine la durata e la qualità della nostra vita. Quello che è intrigante dell'invecchiamento è che non avviene casualmente, ma segue una sequenza programmata di eventi che sembrano essere conservati tra le specie, antiche e moderne. Questo fenomeno è particolarmente rilevante nel contesto del sistema nervoso, in cui l'invecchiamento viene quantificato attraverso il declino cognitivo e una riduzione delle capacità locomotorie, entrambi dei quali coincidono con l'insorgenza e la progressione di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

 

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