Un team internazionale ha identificato per la prima volta tutti i geni trascritti nella pianta di girasole “potenziata” grazie alla simbiosi con un fungo benefico che ne favorisce la crescita e lo sviluppo. La ricerca è stata condotta dai genetisti e microbiologi dell’Università di Pisa, coordinati rispettivamente dal professore Andrea Cavallini e dalla professoressa Manuela Giovannetti, e dai bioinformatici del Centro di ricerca inglese Rothamsted Research. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo editoriale "Nature".
“Il girasole è una delle quattro più importanti piante produttrici di olio, il prezioso olio di girasole, ricavato dai suoi semi e ricco di acidi grassi insaturi e vitamina E, che è sempre più utilizzato nell’industria alimentare - spiega Andrea Cavallini - Noi con questo studio abbiamo dimostrato che l’espressione di alcuni geni, fondamentali per la crescita e l’assorbimento dei nutrienti nel girasole, aumenta a seguito dell’instaurarsi della simbiosi con un fungo benefico”.
La collaborazione tra i genetisti, microbiologi e bioinformatici ha dunque portato alla identificazione del “trascrittoma”, cioè di tutti i geni espressi nella radice del girasole micorrizato, ovvero quando la pianta si trova a vivere in simbiosi con il fungo Rhizoglomus irregulare.

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Scoperta una nuova funzione dell’ormone luteinizzante, LH.
30 Mar 2017 Scritto da Università di Roma Tor Vergata
Il gruppo di ricerca dell'Università di Tor Vergata, guidato dalla Dr.ssa Francesca Gioia Klinger e coordinato dal Prof. Massimo De Felici ha scoperto una nuova funzione dell’ormone luteinizzante, LH, nella donna che potrebbe essere utilizzata per la preservazione della fertilità delle donne che si sottopongono a chemioterapia e prolungare la funzionalità dell’ovaio che termina con la menopausa. Fino ad oggi si pensava che le funzioni dell’LH, secreto dall’ipofisi, fossero nella donna in età fertile, l’induzione dell’ovulazione e il mantenimento del corpo luteo, necessario per le prime fasi di sviluppo dell’embrione. La ricerca in oggetto ha dimostrato che l’LH è in grado di difendere i follicoli primordiali (che contengono gli ovociti destinati ad essere ovulati e fecondati dopo un lungo processo di maturazione), dagli effetti deleteri di un noto chemioterapico, il cisplatino, utilizzato nelle terapie di diversi tipi di tumori, compresi quelli che più frequentemente colpiscono le donne, come il tumore della mammella. Di fatto, i ricercatori hanno trovato che mentre il trattamento con cisplatino distruggeva i follicoli primordiali e rendeva sterili topoline in età prepubere, quando il chemioterapico veniva somministrato insieme all’LH, la maggior parte dei follicoli primordiali non degenerava e le topoline raggiunta l’età adulta risultavano fertili. Il gruppo ha anche dimostrato che la causa della degenerazione dei follicoli è con ogni probabilità attribuibile ai danni che il cisplatino apporta al DNA dell’ovocita contenuto nei follicoli; l’LH stimolerebbe i meccanismi di riparo del DNA e allo stesso tempo bloccherebbe le vie di morte per apoptosi che il cisplatino attiva negli ovociti. Attraverso quali meccanismi l’LH svolga questa importante nuova funzione e se essa avvenga anche in ovaie umane, è quello che i ricercatori stanno attualmente investigando. Queste scoperte potrebbero portare allo sviluppo di una strategia di protezione della funzionalità ovarica più fisiologica per le giovani pazienti malate di cancro.
PATOLOGIE SISTEMA NERVOSO: I RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DI ROMA “TOR VERGATA” SCOPRONO UN NUOVO MECCANISMO DI REGOLAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI DEL CERVELLO.
18 Gen 2017 Scritto da Università Tor Vergata
I ricercatori dell’Università di Roma “Tor Vergata”, coordinati da Claudio Sette, docente di Anatomia Umana, hanno evidenziato il ruolo della proteina Sam68 nell’autorinnovamento e differenziamento delle cellule chiamate “progenitori neurali”, dalle quali si svillupano i neuroni adulti. Come si legge nello studio pubblicato su eLife, rivista scientifica open acces, la proteina Sam68 permette un corretto processamento del pre-mRNA, la molecola nella quale vengono copiate le istruzioni contenute in un gene. Il meccanismo descritto nello studio riveste un ruolo fondamentale nella regolazione dello sviluppo del sistema nervoso. Problemi relativi a questo processo determinano l’insorgenza di malattie sia neurologiche che neurodegenerative, come l’autismo o la sclerosi laterale amiotrofica. La scoperta di Sam68 permetterà di studiare se difetti nell’espressione o nel funzionamento di questa nuova proteina contribuiscono a patologie del sistema nervoso e, se così fosse, trovare il modo per contrastarli.
Tor Vergata: Chiariti i meccanismi molecolari alla base dell’azione di Omomyc, un polipeptide che interferisce con l’azione della proteina oncogenica Myc, inibendola
19 Dic 2016 Scritto da Università Tor Vergata
In collaborazione con il gruppo del Dott. Nasi, al CNR di Roma, Il gruppo della Prof.ssa Ciafrè ha chiarito i meccanismi molecolari alla base dell’azione di Omomyc, un polipeptide che interferisce con l’azione della proteina oncogenica Myc, inibendola. Lo studio si è specificamente svolto nel contesto delle cellule staminali cancerose del glioblastoma, un tumore cerebrale ad oggi incurabile, e ha rivelato che Omomyc è in grado di modificare la localizzazione di Myc sul genoma, con la contestuale inibizione delle principali caratteristiche tumorigeniche delle cellule staminali di glioblastoma, da tempo riconosciute come le iniziatrici del processo tumorigenico. I risultati ottenuti hanno aperto un’importante prospettiva sul funzionamento di Myc come fattore “apicale” della tumorigenesi del glioblastoma, e quindi sulle potenzialità terapeutiche offerte dalla sua inibizione tramite Omomyc o approcci analogamente mirati a destabilizzare l’azione di Myc. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista EMBO reports (Galardi s., et al., Resetting cancer stem cell regulatory nodes upon MYC inhibition. EMBO Rep. 2016 Dec;17(12):1872-1889).
Il nuovo Rettore dell'Università di Roma Tor Vergata è il Prof. Giuseppe Novelli
01 Dic 2013 Scritto da CRUIDal novembre 2013 è Rettore dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.
Dal 2001 è Direttore della U.O.C. Laboratorio di Genetica Medica del Policlinico Universitario di Tor Vergata. È Adjunct Professor presso la University of Arkansas for Medical Sciences, Little Rock (USA) dal 2003. Dal gennaio 2011 è Direttore scientifico del Centro Ricerche Fatebenefratelli, Roma Ospedale S. Pietro. Dal 2012 è responsabile scientifico del Centro di Genetica Molecolare dell’Istituto IRCCS Neuromed. Dal 2013 è componente del Gruppo di lavoro “Valutazione della ricerca” della CRUI e membro del Consiglio Superiore di Sanità.
Carriera Accademica:
Dal 1981 al 1987 ha svolto attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Urbino, prima in qualità di borsista e poi di assistente incaricato e quindi ricercatore universitario. Nel 1992 ha vinto il concorso nazionale per professore associato in Genetica Umana ed è stato chiamato a ricoprire la cattedra di Genetica Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Milano, sede di Roma (Policlinico Gemelli). Dal 1995 al 1999 è stato Professore associato di Genetica Umana presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
Nel 1999 ha ottenuto l’idoneità a Professore ordinario di Genetica Medica presso l’Università di Trieste e è stato chiamato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma “Tor Vergata”. È stato Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “Tor Vergata” dal 2008 al 2011. È stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Genetica Medica dell’Università di Roma “Tor Vergata” e delle Scuole Aggregate Sapienza, Chieti e Bari.
Scadenza mandato: 31 ottobre 2019
Altri incarichi
Giuseppe Novelli ha iniziato la sua attività di ricerca nel settore della biochimica genetica nel 1980. Ha pubblicato oltre 400 articoli sulle più importanti riviste internazionali e congressi del settore. È coautore dei libri “Genetica” (UTET, 1996), “Genetica Medica Essenziale” (Phoenix Editore,1977; CIC 2012), “Genetica Medica Pratica” (Aracne, 2003). Detiene 4 brevetti internazionali. Si è occupato prevalentemente di tematiche di Genetica biochimica, Genetica umana, Genetica medica e Genetica molecolare. Nell’ambito di queste tematiche, ha contribuito alla identificazione di numerosi geni responsabili di malattie genetiche nell’uomo e scoperto la causa della malattia di Laron, della displasia mandibulo acrale e quindi dell’invecchiamento precoce su base genetica, di alcune forme di psoriasi ed ha identificato una nuova proteina importante nella protezione dell’infarto del miocardio (loxina).
Altre ricerche principali del Prof. Novelli hanno riguardato la messa a punto di metodi innovativi per la terapia genica e la scoperta dei geni associati alla psoriasi. Gli studi attuali sono rivolti alla cura delle malattie ereditarie e allo sviluppo di nuovi farmaci e la farmacogenetica. Ha istituito il Centro di Eccellenza per lo Studio delle malattie genomiche e complesse e multifattoriali presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, finanziato dal MIUR nel 2001. Ha coordinato numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR, CNR, Ministero della Salute, Telethon, AFM, EU FP5, EU FP6 e EU FP7, Ministero Esteri, Fondazione Veronesi, AIRC, AIFA, ISS.
Le pubblicazioni di Giuseppe Novelli hanno ricevuto oltre 20.000 citazioni. Il suo indice “h” di Hirsch è di 51 e il suo nome è fra TIS (Top Italian Scientists, via_academy.org).
Esperienze e collaborazioni internazionali
Giuseppe Novelli ha trascorso tre anni in Francia presso l’INSERM come ricercatore aggiunto e professore invitato presso l’Institute for Genetic Medicine dell’University of Southern California (USC), Los Angeles. Dal giugno 2007 è componente del Board della Società Europea di Genetica Umana (ESHG) e dell’American Society of Gene Therapy (ASGT).
È componente dell'Editorial Board di Plos One (Academic Editor), Acta Myologica (Co-Editor); Journal of Cardiovascular Medicine (Associate Editor), Clinical Genetics; BMC Medical Genetics; Current Export Opinion in Pharmacotherapy, Neuromuscular Disorders (1999-2003), Encyclopedia of Life Science for Genetics and Molecular Biology, Journal Inflammation & Allergy – Drug Targets (IADT), Journal of Pharmacogenomics & Pharmacoproteomics, Genetics Research International, La Clinica Terapeutica, Journal of Cardiovascular Medicine. In qualità di Chairman, ha organizzato diversi simposi internazionali promossi dall’EMBO e da altre organizzazioni scientifiche internazionali. Ha fatto parte di collegi per il dottorato di ricerca dell’Università di Marsiglia Francia) e Santiago di Compostela (Spagna).
Membership, premi e riconoscimenti
Giuseppe Novelli è socio dell’American Society of Human Genetics (ASHG) dal 1988; dell’European Society of Human Genetics, Board (ESHG) dal 1989;
dell’Italian Society of Human Genetics (SIGU) dal 1997, socio fondatore; dello Human Genome Organization (HUGO) dal 1990; dell’American Society of Gene Therapy, Board Committee (ASGT) dal 2005; del Public Population Project in Genomics (P3G) dal 2005; dell’ African Society of Human Genetics (AfSHG) dal 2007; dell’Accademia Medica di Roma dal 2008; dell’Oligonucleotide Therapeutics Society (OTS) dal 2010.
Ha ricevuto 10 premi scientifici nel campo della medicina e dell’innovazione tecnologica a fini medici
https://www.crui.it/ricerca/
Astaxantina, ricerca svela i meccanismi di produzione della molecola naturale dalle forti proprietà antiossidanti
31 Gen 2018 Scritto da Redazione
Pubblicato sulla rivista Scientific reports lo studio condotto dall’università di Verona insieme al Politecnico di Milano e all’Istituto italiano di tecnologia
Ritardare o inibire i processi ossidativi nel nostro organismo è fondamentale per allontanare infiammazioni, malattie degenerative e per mantenersi giovani. La molecola naturale maggiormente ricca di proprietà antiossidanti è l’astaxantina, un pigmento prodotto da microalghe fotosintetiche che si ritrova poi in diversi organismi tra cui pesci e crostacei che si nutrono di queste microalghe. Oggi la produzione di questa molecola richiede costi elevati da parte del
mondo industriale perché è possibile ottenerla in quantità molto basse. Ora però si apre una nuova frontiera. La prestigiosa rivista Scientific reports del gruppo Nature ha pubblicato un importante studio che svela i motivi alla base della bassa produttività di questa molecola osservata in colture di alghe. La ricerca è coordinata da Matteo Ballottari, docente di fisiologia vegetale dell’università di Verona e realizzata insieme alPolitecnico di Milano e al Center for Nano Science and Technology dell’Istituto italiano di tecnologia (CNST – IIT Milano). I risultati ottenuti permettono ora di delineare innovative strategie biotecnologiche per aumentare significativamente la produzione di astaxantina in microalghe o ingegnerizzare piante superiori per produrre questo pigmento. Che cos’è l’astaxantina. L’astaxantina è un pigmento di elevato interesse industriale con applicazioni che vanno dalla produzione di mangimi per pesci per ottenere la desiderata colorazione rossa, alla cosmetica e nutraceutica grazie al suo forte potere antiossidante. L’astaxantina è, infatti, tra le molecole naturali con il potere antiossidante più forte e, per questo motivo, sono in via di studio applicazioni di questa molecola come agente anti-tumorale, anti-infiammatorio e per la protezione della pelle dai raggi UV. La produzione industriale di astaxantina si basa essenzialmente sulla coltivazione in “fotobioreattori” (contenitori chiusi esposti alla luce del sole) di Haematococcus pluvialis, una microalga di acqua dolce che accumula alti livelli di astaxantina (fino al 5% della biomassa prodotta) in condizioni di “stress” quando, cioè, le cellule si trovano a dover fronteggiare condizioni avverse come alta temperatura, carenze nutrizionali o alta salinità. La resa complessiva di astaxantina tramite coltivazione di microalghe è tuttavia molto bassa: per questo motivo il suo prezzo sul mercato può raggiungere anche diverse migliaia di euro al chilogrammo.
Quasi 6.000 cancri orofaringei all'anno in Italia, dentisti prime 'sentinelle'
29 Gen 2018 Scritto da OmceoLa salute del cavo orale sempre piu' al centro dell'attenzione per numerose patologie. Questo il messaggio lanciato a Viareggio (Lucca) in occasione del V Congresso dell'Istituto Stomatologico Toscano. L'evento individua tematiche comuni ai vari operatori per promuovere al tempo stesso formazione e aggiornamento, con il denominatore comune dell'alto livello culturale e scientifico. Il tema e' quello della patologia orale: un approccio pratico per identificare una serie di indicazioni concrete per la pratica di tutti i giorni. L'intenzione e' quella di analizzare i rapporti delle infezioni orali con le malattie sistemiche e contestualmente dare chiare indicazioni per la diagnosi e il trattamento delle patologie orali piu' frequenti, in particolare quelle infiammatorie e quelle neoplastiche.
NEOPLASIE: DENTISTI E IGIENISTI DENTALI PRIME SENTINELLE - I numeri relativi al cancro orale sono infatti in aumento: quasi 6000 cancri orofaringei all'anno in Italia. "Eppure, si tratta di una patologia facilmente diagnosticabile, in quanto non colpisce un organo profondo e non ha una manifestazione tardiva" afferma il prof. Ugo Covani, Direttore dell'Istituto Stomatologico Toscano (Centro di Odontoiatria della Casa di Cura San Camillo - Forte dei Marmi). Tuttavia, persiste un forte ritardo diagnostico, sia per la trascuratezza del paziente, che talvolta tende a ignorare lesioni o altri sintomi che potrebbero far intuire la presenza di un tumore, sia per quella degli stessi medici. Tanto piu' tardiva e' la diagnosi, tanto piu' demolitivo e' l'intervento per l'estensione raggiunta dal cancro. Un intervento per questo tipo di neoplasie implica anche grosse conseguenze a livello psicologico, in quanto diventa necessario intervenire sul volto e su altre parti esteticamente rilevanti. "Affinche' si riesca ad implementare un'efficace prevenzione e' importante che si riconosca un adeguato ruolo al dentista, ma anche all'igienista dentale. Quest'ultima e' la figura che dialoga maggiormente col paziente, vi passa molto tempo insieme, si occupa dei controlli preliminari: un insieme di fasi a seguito delle quali puo' veicolare i messaggi ai pazienti soprattutto per quanto riguarda i fattori di rischio rappresentati dal fumo e dall'alcol" sottolinea il prof. Covani.
Indentificata la mappa genetica del girasole in simbiosi con un fungo benefico
29 Gen 2018 Scritto da Università di PisaLo studio, pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del gruppo "Nature", è stato condotto da un team internazionale di ricercatori coordinati dall’Università di Pisa
“Medici del futuro 2.0 farmaci equivalenti-biosimilari qualità, efficacia e sostenibilità”
22 Nov 2017 Scritto da Università Tor VergataSi è tenuto oggi un evento dal titolo “Medici del futuro 2.0 farmaci equivalenti-biosimilari qualità, efficacia e sostenibilità” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, con l’obiettivo di assicurare e promuovere l’utilizzo di questi farmaci, in quanto rappresentano delle opportunità per il nostro SSN a un costo più contenuto. Questo consente, di conseguenza, un allargamento della base di pazienti che può accederne, nonché più idonee opportunità terapeutiche per i cittadini. L’evento vuole essere un’occasione per rafforzare la fiducia verso la sicurezza e l’efficacia dei biosimilari con politiche di prezzo sostenibili. Ha dato il benvenuto il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – il Prof. Orazio Schillaci, sottolineando che l’iniziativa, fortemente voluta dagli studenti, è molto utile per dibattere su una tematica così interessante come quella dei farmaci equivalenti-biosimilari soprattutto in un momento economico così delicato: “Aprire una finestra di confronto proprio nella Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma "Tor Vergata", non può che essere la sede più adatta per discutere di queste problematiche” – ha concluso il Preside. Prof. Giuseppe Novelli, Rettore Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - ha spiegato che un’alta formazione di qualità si traduce anche in giornate di approfondimento come questa, centrata su tematiche particolarmente importanti: "Ai nostri giovani, i nostri futuri medici, l’Ateneo intende offrire strumenti di conoscenza e valutazione avanzati che potranno aiutarli nella professione, e contribuire a fare vera informazione scientifica".
Ictus, nuovo approccio per il recupero della mobilità
29 Gen 2018 Scritto da In-Cnr di Pisa e Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’AnnaL’Istituto di neuroscienze del Cnr e l’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna hanno individuato una strategia terapeutica che prevede l’impiego di strumenti robotici e il ripristino della normale comunicazione dei due emisferi cerebrali. Lo studio pubblicato su eLife
Un nuovo approccio integrato per il recupero delle funzioni motorie lesionate da ictus attraverso la riabilitazione robotica e il ripristino di una normale comunicazione tra i due emisferi cerebrali: questi i risultati dello studio realizzato congiuntamente dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) di Pisa e dall’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, pubblicati sulla rivista eLife, che aprono a nuove possibilità terapeutiche per trattare l’emiparesi dovuta a ischemia cerebrale. La ricerca, coordinata da Matteo Caleo dell’In-Cnr e da Silvestro Micera della Scuola Superiore Sant’Anna, ha individuato una nuova strategia terapeutica capace di migliorare significativamente la funzione motoria dell’arto superiore colpito da paresi: il trattamento prevede un’inattivazione transitoria di una piccola porzione dell’emisfero sano, combinata con la riabilitazione fisica guidata da strumenti robotici, i quali a loro volta permettono un preciso controllo dell’esercizio svolto e la raccolta di dati su forze, velocità e traiettorie esercitate dal soggetto.
In Gazzetta ufficiale collirio che cura malattia rara della vista: parla la ricercatrice
26 Gen 2018 Scritto da Omceo
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