I have a dream
Interessante e significativa iniziativa quella compiuta dalla città di Nantes, che ha da poco inaugurato il monumento "Memoriale dell'abolizione della schiavitù". Posto sulla riva destra della Loira, nel pieno centro della graziosa cittadina francese, il monumento rappresenta un'ottima occasione per ricordare e commemorare le vittime di una delle più gravi violazioni dei diritti umani nella storia della nostra civiltà.
Non è per caso che la celebrazione avviene in questa ridente cittadina. Infatti dalla metà del secolo XVII alla metà del XIX, la Francia ha organizzato oltre 4220 spedizioni negriere. Un milione trecentottantamila individui sono stati deportati dai territori centro-occidentali dell'Africa alle piantagioni del Sud America e dei Caraibi. Molte di quelle navi partirono proprio dal porto di Nantes.
Il Memoriale è stato realizzato in una struttura di oltre 7000 mq² sotterranei e sviluppa un percorso che si compone di ricostruzioni storico-geografiche che illustrano le modalità di questa disumana pratica. Prendere coscienza della portata numerica del fenomeno risulta impressionante.
Memorie di un'era che passa
La collezione di acquerelli intitolata: "Roma pittoresca. Memorie di un'era che passa", oggi esposta permanentemente presso il Museo di Roma in Trastevere, è la testimonianza del timore di Ettore Roesler che gli interventi urbanistici pianificati nell'Italia appena unificata potessero cancellare inesorabilmente alcuni scorci più caratteristici e suggestivi della Roma antica.
Tale collezione, maturata nel decennio tra il 1870 ed il 1880, consta di 119 tele, originariamente 120 prima di un furto avvenuto nel 1996 durante una esposizione in Germania, opere che hanno contribuito in maniera significativa alla notorietà dell'artista in tutto il mondo.
Dove va la destra americana?
Le elezioni presidenziali americane ormai alle porte pongono una serie di legittimi interrogativi relativi alla fine del Governo Obama. Un interesse, quello nei confronti della politica statunitense, che scaturisce non tanto da un fine meramente accademico quanto dalla necessità di prevedere i possibili sviluppi che la politica d'oltreoceano potrebbe assumere in una fase internazionale di forte instabilità finanziaria e politica. Necessità che appare quanto mai concreta per le ripercussioni che le scelte politiche americane, in ambito economico, hanno sia su quelle europee sia nelle relazioni internazionali degli alleati Nato.
Facendo riferimento alle proiezioni svolte di recente sulle elezioni, si paleserebbe un Partito Democratico indebolito ma comunque unito nel riconoscere la leadership del Presidente Obama ed un Partito Repubblicano in una condizione di "confusione" che sembrerebbe incapace di esprimere non solo una leadership ma anche una piattaforma di valori e di idee comuni.
Per analizzare e chiarire lo stato di fermento che vive attualmente la destra negli USA, il giorno 13 marzo, presso il Centro Studi Americani di Roma, è stato presentato un nuovo volume intitolato "Tea Party-La rivolta populista e la destra americana". L'evento è avvenuto alla presenza di Giovanni Borgognone, Docente di Storia delle Dottrine Politiche presso l'Università di Torino e autore del citato volume unitamente a Martino Mazzonis, Sergio Fabbrini, Direttore della School of Government presso l'Univerità Luiss di Roma, Pamela Harris, Docente della John Cabot University, Guido Moltedo giornalista di "Europa", Massimo Teodori, storico americanista, e Giancarlo Bosetti, direttore di "Reset".
La prima parte della conferenza è stata dedicata alla definizione dei Tea Parties, movimenti politici ispirati alla storica ribellione avvenuta nel 1773 a Boston durante la quale i coltivatori locali si ribellarono alle elites centraliste accusandole di avere tradito l'America. Espressione di sentimenti "antipolitici" ed anti-federali, favorevoli invece ad una tradizionale organizzazione confederale del sistema degli Stati, oggi i Tea Parties si ritengono paladini della middle class statunitense di cui incarnano umori e frustrazioni.
Un anno dopo
Ad un anno dal terremoto e dal conseguente tsunami che ha sconvolto il Giappone, l'Istituto Nipponico di cultura di Roma ha celebrato la ricorrenza con una serie di iniziative tra cui una coinvolgente mostra fotografica.
L'esposizione allestita vuole ricordare le conseguenze devastanti del terremoto di magnitudo 9 che l'11 marzo 2011 si è verificato a largo della località di Sanriku ma soprattutto si propone di testimoniare la grande capacità di reagire del popolo nipponico dinanzi all'immane tragedia nonché la gara di solidarietà da parte dell'intera comunità internazionale nel partecipare all'emergenza.
Le foto raccontano come squadre di soccorso, medici, militari e volontari sono accorsi fin dalle fasi immediatamente successive lo tsunami, da tutti gli angoli del Pianeta per ricercare, curare e sfamare i superstiti del sisma. Ciò senza distinzioni politiche o etniche: a testimonianza la foto che ritrae medici giordani ed israeliani lavorare fianco a fianco per accudire i sopravvissuti.
Il Telescopio Hubble scopre la genesi degli ammassi stellari
Osservare le prime fasi della fusione tra gruppi di stelle massicce. Fino a poco tempo fa era solo un progetto di ricerca. Oggi, grazie agli ultimi rilevamenti del Telescopio Spaziale Hubble della NASA, gli astronomi hanno colto segni di una fusione tra due gruppi di stelle ultramassicce nella regione 30 Doradus (o Nebulosa Tarantola), una piccola galassia satellite alla nostra Via Lattea distante 170.000 anni luce, nella Grande Nube di Magellano.
La ricerca rappresenta un importante tassello nella comprensione dell’origine di alcuni fra gli ammassi stellari più grandi. La scoperta è presentata da una giovane scienziata italiana, Elena Sabbi, che lavora nel Maryland presso lo Space Telescope Science Institute (STScI) di Baltimora. Insieme al suo team, da tempo la Sabbi stava osservando la Nebulosa della Tarantola, un luogo privilegiato per gli astronomi poiché è popolato da stelle giovani e veloci in grado di fornire preziose informazioni sulla genesi degli ammassi più grandi in cui spesso confluiscono.
Io amo l'Italia
Una autentica dichiarazione d'amore nei confronti del nostro Paese e dei cittadini italiani.
Questo l'esplicito messaggio della mostra fotografica inaugurata il 30 marzo presso il Museo di Roma in Trastevere ed intitolata "Io amo l'Italia".
Autore degli scatti è Leonard Freed, noto ed apprezzato fotografo newyorkese venuto a mancare nel novembre del 2006.
L'esposizione è stata realizzata con il supporto organizzativo di "Zètema progetto cultura" ed è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune e dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali.
Nato nel 1929 a Brooklin in una famiglia ebrea di origine russa, Leonard Freed a diciannove anni si iscrive ad una scuola di pittura e disegno ma già nel 1952, durante il suo primo viaggio in Europa, il suo interesse si sposta sulla fotografia, mezzo attraverso il quale soddisfa il desiderio di conoscere il mondo e se stesso. Durante il viaggio nel vecchio continente Freed attraversa l'Italia e ne rimane letteralmente folgorato.
Scoperto un disco di materia oscura vicino al Sole
Un team internazionale guidato da ricercatori dell'Università di Zurigo, con la partecipazione dell’Università di Leichester e del NAOC di Beijing, ha sviluppato una nuova tecnica nella rilevazione di materia oscura nell’Universo. Il principale risultato dello studio conferma la presenza di un’enorme zona di materia oscura vicino al Sole. Ecco gli estremi dell’articolo: Silvia Garbari, Chao Liu, Justin I. Read, George Lake, A new determination of the local dark matter density from the kinematics of K dwarfs, “Monthly Notice of the Royal Astronomical Society”, 9 August, 2012.
La natura della materia oscura è ancora, per molti aspetti, un mistero: si tratta di una sostanza invisibile e misteriosa che può essere individuata solo indirettamente, grazie alla forza gravitazionale che essa esercita. Gli studi sugli ammassi di galassie condotti negli anni trenta da F. Zwicky e S. Smith ne hanno evidenziato per la prima volta l’esistenza. Un ammasso è un aggregato di molte galassie separato da grandi spazi vuoti: F. Zwicky e S. Smith hanno osservato che le velocità degli aggregati sono decisamente superiori a quelle previste per un sistema gravitazionale standard – intendendo con questo termine un sistema in cui la cui massa totale è identica a quella della materia visibile. L’esistenza di una materia non visibile (dunque oscura) rappresenta una larga percentuale della massa-energia totale dell’Universo (a seconda delle interpretazioni, questa massa oscilla tra il il 72% e il 90% circa).
Al di fuori di me
La folla e l'esperienza religiosa sono i temi dell'interessante mostra fotografica dal titolo"Al di fuori di me" esposta presso il Museo di Roma in Piazza Sant'Egidio ed inaugurata il giorno 2 marzo.
L'esposizione curata da Diego Mormorio e promossa dall'Assessorato alle politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale - consta di 35 fotografie di grandi dimensioni realizzate da Andrea Pacanowski.
L'autore, proveniente da una famiglia di artisti e noto al pubblico per le numerose campagne pubblicitarie realizzate per oltre 20 anni in Italia ed all'estero nel campo della moda, dal 2008, dopo una lunga fase di sperimentazione, è approdato ad una inedita tecnica fotografica.
Tale complessa tecnica, che non prevede post-produzione, si basa sulla esasperazione del mezzo fotografico fino ad ottenere figure tridimensionali molto simili ad immagini pittoriche che realizzano uno stimolante connubio tra la fotografia e la pittura astratta.
Aquae
Sul tema dell'acqua e sulle opere a questa dedicate in epoca romana è stato realizzato un interessante percorso tematico intitolato "Aquae", esposto durante tutto il mese di febbraio presso il Museo della Civiltà Romana della Capitale. L'iniziativa, patrocinata dall'Assessorato alle Politiche Culturali e dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, è organizzata dalla “Zètema servizi museali”.
I numerosi plastici esposti, le ricostruzioni storiche degli avvenimenti e delle tecniche idrauliche testimoniano un'attenzione crescente nei confronti del tema dell'acqua durante l'antichità. Una risorsa, questa, determinante per la scelta dei luoghi per i nuovi insediamenti e che ha influenzato le strategie militari, le scelte architettoniche, le politiche economiche e commerciali di qualsiasi comunità.
Non solo. Nella Roma antica, sia in età repubblicana sia durante quella imperiale, politici ed Imperatori erano pienamente consapevoli della importanza, in termini di propaganda, che le opere idrauliche garantivano nei confronti delle popolazioni. L'acqua, così come l'esercito ed il diritto, era una dei punti di forza che l'Impero offriva alle popolazioni barbare.
Il buio è uno spazio
Esiste una sostanziale differenza tra il vedere ed il guardare, ossia tra la semplice facoltà dovuta al buon funzionamento della vista e la capacità di saper osservare, interrogarsi e capire.
Ci fornisce principalmente questo spunto di riflessione la mostra fotografica che espone gli scatti di Evgen Bavčar, allestita dal 19 gennaio al 25 marzo presso il museo di Trastevere in Roma e curata da Enrica Viganò.
Evgen Bavčar è nato nel 1946 in Slovenia, si è laureato in filosofia estetica presso l'Università La Sorbona di Parigi, è divenuto prima un ricercatore per il CNRS francese, poi poeta, scrittore, e conduttore radiofonico.
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