Forme e colori dell’Italia unita
“L’arte si fa sempre espressione della Storia. A volte la anticipa, altre volte vi cammina fianco a fianco”. Prendendo spunto dalla predetta considerazione di Francesco Ciaffi, curatore dell’evento insieme a Simone Pastor, è stata allestita, presso il centro culturale Elsa Morante, la mostra di arti figurative “Forme e colori dell’Italia unita”. L’esposizione, che intende celebrare la ricorrenza del 150° Anniversario dall’Unità, è stata organizzata dall’Associazione Culturale Officina Bellatrix in collaborazione con l’ente Biblioteche di Roma. La manifestazione ha stimolato la riflessione da parte di differenti artisti sul nostro Paese. Ad essi è stata lasciata la massima libertà sia nella scelta dei soggetti sia nell'utilizzo delle differenti forme e tecniche espressive. Tutto ciò ha favorito una spiccata eterogeneità. Una varietà stimolata anche dalla presenza di artisti provenienti da differenti regioni d’Italia ed in possesso di un bagaglio di esperienze assai diversificato. Ciò ha spinto alla collaborazione tra giovani promettenti ed artisti ormai affermati sulla scena nazionale ed internazionale.
La scultura elitaria come il teatro
Sculture dalla collezioni Santarelli e Zeri a Palazzo Sciarra
Secondo un filone ideologico iniziato da oltre un decennio, che vuole omaggiare la bellezza della città eterna, ecco un tassello prezioso, in questo senso, offerto ai visitatori più attenti e raffinati. Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri è il titolo della mostra ospitata dal Palazzo Sciarra, fino al primo luglio. Si tratta di un’esposizione singolare per almeno due ragioni: l’ampio arco temporale interessato dai novanta pezzi unici in mostra - che fa da eco alla peculiare stratificazione storica di Roma, città unica al mondo per questo – e la possibilità di godere e fruire di due collezioni private - parte di esse - tra le più prestigiose che, proprio in quanto private, sono precluse alla vista dei più.
Benché la pittura, oggi, abbia raggiunto quotazioni molto alte rispetto alla scultura, considerando gli ultimi venti anni, l’arte scultoria sta registrando un costante aumento del valore. La tridimensionalità nell’arte, effettivamente, è più difficile da gestire, secondo una logica perfettamente in linea, oltretutto, con quella che regge il privilegiato rapporto del pubblico con il cinema, piuttosto che con la presenza fisica, tridimensionale del teatro. Un quadro lo sposti facilmente e si può utilizzare per arredare spazi di diverse ampiezze, operazione più complessa, invece, se riferita agli spazi nei quali collocare con sapienza una scultura, oltre alla maggiore difficoltà di spostamento di una materia ben più pesante – un busto può pesare 3/400 kili, ad esempio. Un errore di pennello lo si risolve facilmente, rispetto ad un colpo di scalpello sbagliato. Il tempo danneggia molto più un’opera d’arte lapidea, spesso ubicata all’aperto, quando non l’interra complicandone l’interpretazione da parte degli esperti, in caso di recupero di reperti poco chiari, perché troppo trasformati dalle stratificazioni delle civiltà e dei secoli che si avvicendano.
Neuroni specchio, ricerca dell’Università di Milano-Bicocca premiata a Pechino
Tre ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca hanno scoperto che il cervello reagisce analogamente alla visione di uno stimolo tattile e allo stimolo tattile diretto. La Organization for Human Brain Mapping li premia come autori del migliore articolo scientifico del 2011 pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping.
Milano 7 Giugno 2012 - Nadia Bolognini, Angelo Maravita e Angela Rossetti, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca verranno premiati a Pechino il 10 Giugno in occasione del 18° raduno annuale della Organization for Human Brain Mapping. Il loro articolo "Seeing Touch In The Somatosensory Cortex: A TMS Study Of The Visual Perception Of Touch” è stato selezionato come migliore articolo scientifico del 2011 pubblicato su Human Brain Mapping, prestigiosa rivista nel campo delle Neuroscienze.
Tartarughe fossili giganti grosse come un'auto, Carbonemys cofrinii.
I paleontologi del North Carolina State University hanno scoperto nell'attuale Colombia un fossile di tartaruga gigante delle dimensioni di una Smart, risalente al Paleocene (circa 60 milioni di anni fà). Il Fossile è stato descritto con il nome di Carbonemys cofrinii, che significa letteralmente Tartaruga Carbone, e fà parte della famiglia di tartarughe conosciute con il nome di Pelomedusoides. Il fossile è stato chiamato Carbonemys perchè ritrovato nel 2005 in una miniera di carbone, che è situata all'interno della formazione geologica northern Colombia’s Cerrejon formation.
Le misure del fossile sono rispettivamente di 24 cm di lunghezza per il cranio, mentre il carapace misura 172 cm di lunghezza, che è uguale alla altezza dello studente Edwin Cadena dottorando della NC State che ha scoperto il fossile. Cadena ha dichiarato che avevano ritrovato molti gusci di tartarughe piccole dal sito paleontologico, ma che dopo 4 giorni di lavoro per dissotterrare il gigantesco carapace si erano accorti che era il fossile più grande mai ritrovato in questa area e di questo periodo, dandoci la prova del gigantismo nei rettili di acqua dolce del Paleocene.
La Cina batte il record del Teletrasporto
Il sogno fantascientifico del teletrasporto sembra sempre più reale, infatti, è di oggi la notizia che la Cina è riuscita a trasferire dei fotoni fino ad una distanza di 97 Km. Poca cosa direte, ma se pensate che tale cosa fino a pochi anni fà era considerata fantascienza, potete comprendere quanto sia strabiliante tale progresso. Il gruppo di scienziati guidati dal Fisico Juan Yin della University of Science and Technology of China di Shanghai, ha stabilito così un nuovo record, visto che il precedente aveva toccato solamente i 16 km.
L'esperimento si è svolto su di un lago a 4''000 metri di altitudine dove fra due stazioni distanti 97 Km è stata trasferita l'informazione dei fotoni tramite un laser della potenza di 1,3 Watt. Infatti è bene specificare che non si tratta del teletrasporto fisico di oggetti ma del trasferimento quantistico delle informazioni che compongono l'oggetto, tale fenomeno viene definito in Fisica "entanglement quantistico".
L'altra ricerca …. Artisti per la donazione degli organi - “Tutta colpa dell’Amore”
"Tutta colpa dell’Amore" (Centosuoni / Emons – Audio-libro) nato per iniziativa di Marinella e Roberto Ferri. Lo scopo è quello di diffondere, attraverso la musica, se possibile, la cultura della donazione di organi in un momento assai drammatico per i trapianti: negli ultimi due anni infatti le donazioni hanno registrato un diffuso calo su scala nazionale con conseguenze facilmente immaginabili. Sensibilizzare la cittadinanza all'importanza della donazione degli organi come possibilità di salvare vite umane, quando purtroppo una vita se ne è andata. Infatti, ancora corrono dicerie infondate che gli organi possano venir prelevati a pazienti che ancora abbiamo qualche possibilità di riprendersi (notizia del tutto falsa), ma per questo motivo e per un, parzialmente comprensibile, timore atavico a parlare della morte, ancora oggi si incontra opposizione alla possibile donazione. Questo fa sì che negli ultimi anni in Italia le donazioni non siamo aumentate (anzi, lievemente diminuite) con conseguente impossibilità di salvare vite umane con trapianto di cuore o fegato o polmoni.
La partecipazione a questo progetto è stata importante: Nabil Salameh, Debora Caprioglio, Ivana Barcellesi, Florian Picq, Lorenzo Visci, Marco Alemanno, Lucio Dalla, Alda D’Eusanio, Claudio Borgianni, Matteo Belli, Barbara Enrichi, Ezio Alessio Gensini, Morgane Girardin, Erri de Luca, Felice del Gaudio, Pierre Julien Echeveste, Irene Bellini, Tiziana Proto, Adelaide Gallo, Elisabetta Pasquali, Martina Maurizzi, Marinella Ferri, Andrea “Otto” Salvato, Luca Bignardi, Giuseppe Donnici, Rose Marie Lagana, Leonardo Santoli, Daniela Boccadoro, Anton Berovski, Carla Gravina, Giuseppe Barbera, Alessandro Altarocca, Michele Gammino, Francesco Villella, Roberto Costa, Gabriel Zagni, Eleonora Brigliadori, Aldo Azzaro, Piera Degli Esposti, Dacia Maraini, Catherine Marchand, Franco Battiato, Valeria Ianniello, Marco Ferri, Luca Barbarossa, Mogol, Vasily Biserov, Federico Aicardi, Marco Marcheselli, Iskra, Manlio Sgalambro.
Alzheimer, il cervello ci dice se il farmaco può avere effetto
Uno studio dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda e l’Università di Pavia, spiega che le cure per l’Alzheimer non possono essere tutte uguali. Centrare la terapia garantirebbe una qualità di vita migliore al paziente e permetterebbe di tagliare i costi della spesa sanitaria. Per individuare il farmaco giusto, basta una risonanza magnetica.
Milano, 16 maggio 2012 – Il nostro cervello è in grado di rispondere alla terapia farmacologica contro l’Alzheimer? Una risonanza magnetica può dirlo. Lo studio condotto dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda e il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Pavia (professoressa Gabriella Bottini), pubblicato sulla rivista Behavioral Neurology, ha dimostrato che i pazienti che subiscono un progressivo peggioramento della malattia, nonostante il trattamento farmacologico con inibitori dell’acetilcolinesterasi - principio attivo utilizzato in larga misura nella terapia per contrastare l’Alzheimer -, hanno una significativa atrofia dei nuclei profondi del cervello colinergici e dei fasci di sostanza bianca circostanti.
'Fascination of plants day 2012'
Roma18 maggio 2012
Una giornata internazionale per celebrare la bellezza e l’importanza delle piante. Si tratta del 'Fascination of plants day 2012', iniziativa lanciata per la prima volta dalla European Plant Science Organisation, che si svolgerà a livello internazionale il prossimo 18 maggio. In Italia, la manifestazione è promossa e organizzata da diversi istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
“L’iniziativa”, spiega Aldo Ceriotti, coordinatore degli eventi milanesi e ricercatore dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria (Ibba-Cnr), “ha l’obiettivo di illustrare come la nostra vita sia strettamente legata a quella delle piante e come la ricerca ci possa aiutare a produrre tutti gli alimenti e le materie prime vegetali di cui abbiamo bisogno, in maniera sostenibile e senza danneggiare ulteriormente gli ecosistemi naturali”.
La manifestazione coinvolgerà 39 Paesi, più di 400 saranno in tutto le istituzioni scientifiche, le università, i centri di ricerca e le imprese, che per l’occasione apriranno al pubblico laboratori, serre sperimentali, orti botanici e musei.
A Roma, la piattaforma tecnologica It-Plants organizza il convegno scientifico 'Fascination of plants day Italia' che si terrà il 18 maggio alle ore 10,30 nella sala capitolare del Senato (piazza della Minerva 38), a cui parteciperà Domenico Pignone, coordinatore del Dipartimento scienze bio-agroalimentari del Cnr.
Io qui sottoscritto
Nell'ambito dei festeggiamenti per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia è stata allestita, presso l'Archivio Storico Capitolino, una interessante mostra intitolata "Testamenti di grandi italiani".
L'evento, che si fregia del patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero della Giustizia e del Ministero per i Beni culturali e le Attività Culturali è il risultato dello sforzo collettivo di differenti Istituzioni, tra cui il Consiglio Nazionale del Notariato, la Fondazione italiana del Notariato, gli archivi archivi notarili distrettuali ed il Comune di Roma.
L'esposizione consta di una considerevole raccolta di testamenti originali appartenenti ad alcuni celebri italiani del mondo politico risorgimentale, della cultura dell'800 e '900 e di illustri personalità che hanno contribuito alla promozione dell'ingegno italiano nel mondo come Garibaldi, Cavour, Verdi, Manzoni, Verga, Pascoli, Pirandello, Caruso, Marconi, Papa Paolo VI, Ferrari.
Finalità della mostra è quella di fornire al visitatore un punto di vista desueto ed originale per rileggere la storia del nostro Paese.
Scoperta un'antichissima civilta' sconosciuta nell'Iran orientale
La fede nella resurrezione dopo la morte simboleggiata nel mito del diluvio universale, in necropoli emerse dopo un'inondazione
La fede nella sopravvivenza del defunto dopo la morte è simboleggiata nelle rappresentazioni di rinascita della vita sulla terra dopo il diluvio universale, che sembrano narrate dalle decorazioni sui vasi restituiti dalle necropoli di Jiroft, capitale di una civiltà antichissima ultimamente scoperta sull’altopiano dell’Iran sud-orientale: è questa la suggestiva interpretazione formulata dall’archeologo veneto Massimo Vidale, sui reperti recuperati dalle tombe della cultura dell’Halil Rud (il fiume Halil), fiorita nella seconda metà del terzo milennio a.C., contemporanea alla civiltà dei Sumeri. Era lo stato di Marhashi (così lo chiamavano i Sumeri), molto ricco e forte, così potente che i regnanti di Ur ne cercavano l’alleanza mandandovi le loro figlie come spose.
Almeno una dozzina delle ricche necropoli di questa civiltà perduta furono saccheggiate nel 2001 in seguito ad una devastante alluvione che mise allo scoperto le tombe (si calcola che siano decine di migliaia i preziosi reperti trafugati e rivenduti clandestinamente). Gli scavi condotti dall’Iraniano Youssef Madjidzadeh, da Massimo Vidale e dagli altri suoi colleghi in una delle grandi necropoli saccheggiate della valle dell’Halil hanno permesso di recuperare almeno parte dei corredi tombali distrutti dai clandestini. Una sola tomba è stata sinora trovata inviolata.
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