Nel nuovo numero della Rivista "Informatica e diritto": “Diritti di libertà nel mondo virtuale della rete”
Nel nuovo numero della Rivista "Informatica e diritto": “Diritti di libertà nel mondo virtuale della rete”, a cura di Marina Pietrangelo. La rivista semestrale d'informatica giuridica e di diritto dell'informatica ha dato il seguito naturale della call indetta tre mesi orsono dal comitato scientifico della stessa, al fine di approfondire tematiche inerenti ai diritti di libertà nel mondo virtuale della rete, alla quale, hanno risposto firme autorevoli del mondo scientifico. La prefazione a cura di Marina Pietrangelo, come del resto gli abstracts in inglese e italiano sono consultabili in rete:
http://www.ittig.cnr.it/EditoriaServizi/AttivitaEditoriale/InformaticaEDiritto/1-2009.html
La rivista in questo numero affronta “L’internet governance”, con scritti di Laura Abba, Stefano Trumpy, Davide De Grazia, Antonio A. Martino, Alessandro Nicotra e Rita Rossi, temi come “La riservatezza dei dati personali in Internet” con contributi di Daniela Messina, Jeanne Pia Mifsud-Bonnici, Ugo Pagallo e Giuseppe Vaciago e, in chiusura “L’Internet di seconda generazione e il diritto” con il contributo di Francesca Badocco, Elena Bassoli, Maria Concetta De Vivo, Guido Di Donato e Giovanni Pellerino.
Robotica tra etica e diritto, ne parla l'Ittig-Cnr
Il Comitato scientifico dell'Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica del Cnr, coordinato da Giancarlo Taddei Elmi. In collaborazione con il Dipartimento Identità Culturale del Cnr organizza il Seminario - Tavola rotonda: Robotica tra Etica e Diritto, mercoledi 24 novembre 2010, alle ore 9.00, presso la sede dell'ITTIG-CNR, in via dei Barucci n° 20.
Un test per la vita (Lo screening salva la vita delle donne)
Si è da poco concluso il convegno su Prevenzione delle neoplasie della cervice uterina tenutosi dal 18 al 20 Ottobre presso l’Istituto Tumori di Napoli nell’ambito delle attività formative del CRPO (Centro Regionale per la Prevenzione Oncologica). Il convegno ha abbracciato le tre componenti della prevenzione oncologica: la prevenzione primaria, che per contrastare l’esposizione all’agente causale oggi può avvalersi di una strategia vaccinale; la prevenzione secondaria, che per identificare ed eliminare lesioni di basso grado a rischio di progressione neoplastica, si avvale del pap-test (analisi citologica su un tampone cervico-vaginale); la prevenzione terziaria, che per ottimizzare le strategie terapeutiche per tipo e stadio delle specifiche neoplasie avanzate si avvale di esami radiografici, integrati da metodiche biomolecolari e biochimiche.
L’ampiezza dell’argomento, che coinvolge virologi, biologi molecolari, medici e chirurghi ha determinato necessariamente la integrazione e complementazione interdisciplinare di varie branche biomediche che hanno avuto la possibilità di condurre un confronto costruttivo sulle varie tematiche.
Da quanto emerso è chiaramente evidente lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni che ha permesso la produzione di vaccini preventivi, ma anche l’uso di metodiche di screening biomolecolari per la ricerca del virus dell’HPV, e lo sviluppo di strategie terapeutiche conservative che permettono la salvaguardia della procreazione, soprattutto in donne giovani, che abbiano desiderio di maternità.
La musica che cura
Tutti noi abbiamo a che fare con la musica, che in generale consideriamo una creazione artistica funzionale all’intrattenimento. Ma così pensando le facciamo un grave torto, perché, pur rimanendo indiscussa la sua carica di gran piacere, non consideriamo affatto una delle più importanti funzioni dell’arte dei suoni, ossia quella diagnostico-terapeutica, vale a dire la scienza medica che prende il nome di Musicoterapia.
Si tratta di un settore medico che prende in considerazione l’uso della musica e dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) in un processo atto a facilitare o sollecitare la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione e l’organizzazione dell’individuo in difficoltà, o anche risolvere o migliorare problemi legati a necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali o cognitive.
In parole semplici la Musicoterapia è la scienza che studia il complesso rapporto fra l’uomo e il suono, al fine di scoprire quali sono gli elementi presenti nella musica in grado di aprire i canali emozionali che sono alla base del processo di recupero del paziente in difficoltà.
Molteplici sono i campi di applicazione: autismo infantile, ritardo mentale, disabilità motorie, morbo di Alzheimer, psicosi, disturbi dell'umore, disturbi somatoformi (in particolare sindromi da dolore cronico), disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa o anche bulimia), plurihandicap e sindromi varie, ed inoltre sono possibili altre attuazioni in campo anestesiologico e chirurgico.
Leonardo torna nello spazio
Nuova vita per il “vecchio” modulo logistico Leonardo, realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana per la Stazione Spaziale Internazionale e protagonista, tra il marzo 2001 e l’aprile 2010, di diversi voli di rifornimento verso la ISS.
Da dicembre, il modulo diventa parte integrante della Stazione, nella veste di modulo permanente.
L'unità ribattezzata PMM - Permanent Multipurpose Module, ospiterà in modo permanente esperimenti, attrezzature e materiali di supporto alla presenza degli astronauti a bordo ed alle operazioni.
L’iniziativa si colloca ancora nell’ambito della collaborazione tra ASI e NASA oggetto del Memorandum of Understanding (MoU) for the design, development, operation and utilisation of three Mini Pressurised Logistics Modules (MPLM) for the International Space Station (ISS ) del 9 ottobre 1997, che ha dato luogo allo sviluppo, da parte dell’ASI, dei tre moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello.
Per garantire la compatibilità con la permanenza in orbita e con il prolungamento della vita operativa sono stati necessari alcuni interventi sul modulo Leonardo, in particolare il rinforzo delle protezioni meteoritiche, alcune modifiche nell’allestimento interno, la rimozione di alcune parti non richieste nello scenario operativo di PMM e l’estensione della qualifica per ulteriori 10 anni.
Il Grafene, il nano-materiale che migliorerà la nostra vita
Il Premio Nobel per la Fisica è stato quest’anno assegnato a due ricercatori russi Andre Geim e Konstantin Novoselov, pionieri nelle ricerche sulla struttura del grafene. Il grafene è un nano-materiale costituito da un solo strato di atomi di carbonio disposti in un reticolo a nido d'ape che rendono questo materiale infinitamente sottile. Il grafene è un foglio di carbonio al cui interno gli elettroni possono muoversi con estrema mobilità, spostandosi come particelle del tutto prive di massa. Il grafene è anche circa 200 volte più resistente dell’acciaio. I suoi campi di utilizzo sono ampissimi e potrebbe a breve rivoluzionare la nostra vita quotidiana. Dall’elettronica alla tecnologia, alla medicina, alla produzione di energia rinnovabile, alla costruzione di nuovi potenti e velocissimi computer.
Anche l’Italia ha contribuito e contribuisce a comprendere meglio le potenzialità applicative di questo rivoluzionario nano-materiale. La Scuola Normale Superiore di Pisa, ad esempio, è particolarmente attiva in queste pionieristiche attività di ricerca che
si sviluppano in un contesto di collaborazione internazionale.
La Scuola Normale Superiore di Pisa per chi non la conosce è un prestigioso centro di formazione e di ricerca, che si conferma anche con i risultati, ancora oggi, uno dei migliori a livello internazionale.
Fondata da Napoleone nel 1810 sull’esempio dell’École Normale Supérieure di Parigi, la Normale di Pisa è un centro di eccellenza formativa nella quale docenti, ricercatori e studenti svolgono attività didattiche e di laboratorio, sviluppano eventi culturali e realizzano iniziative sperimentali.
La grande risorsa della Normale è la qualità dei suoi studenti. Selezionati sulla base del merito attraverso un apposito concorso, vivono in un sistema collegiale completamente gratuito e seguono un percorso di studi imperniato su una virtuosa e proficua condivisione di ricerche, esperienze, intuizioni, approfondimenti.
I couturiers al teatro ovvero il teatro alla moda
Proprio così Il teatro alla Moda è il titolo dato alla suggestiva mostra sui costumi teatrali, disegnati dai grandi stilisti di Alta
Moda, negli ultimi trent’anni. L’originale excursus tutto made in Italy immerge il visitatore in un’atmosfera magica e surreale regalata da
circa un centinaio di costumi che si offrono alla vista dei più raffinati fino al 5 Dicembre 2010.
Un’operazione nata da un partenariato di alto lignaggio (Altaroma-Arthemisia-Fondazione Roma-Musei Mazzucchelli) non poteva che essere
offerta nella città di Roma, da sempre capitale della bellezza tout court. Ecco che si viene travolti dalle creazioni di Roberto Capucci,
Gianni Versace, Giorgio Armani, Antonio Marras, Genny, Alberta Ferretti, Romeo Gigli, Valentino, Enrico Coveri, delle sorelle Fendi e dei
fratelli Missoni. Gianni Versace, maestro indiscusso del barocco moderno ebbe modo di affermare: “Gli stracci li disegno per lavoro ma è il
teatro il mio vero amore”, tanto per sottolineare quanta ambrosia di creatività si possa attingere dai grandi drammaturghi o dai celebri
musicisti classici.
Sotto il segno di “un mondo migliore”
Haevnen – in a better world, è il titolo dell’ultimo lavoro di Susanne Bier. Alla V edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, la sensibilità raffinata della cineasta danese è stata, infatti, premiata con due riconoscimenti storicamente in contrasto, giuria e pubblico, vincendo sia il Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio che il Premio Marc’Aurelio del Pubblico al miglior film – BNL. La pellicola, dal titolo spietato (haevnen in danese letteralmente vendetta), si snoda tra Danimarca e Terzo Mondo, dove uno dei protagonista porta il suo aiuto umanitario in qualità di medico. È interessante osservare quanto sia fragile il confine tra il blindato e civilizzato mondo europeo contrapposto alla miseria senza speranza che spopola nel sud del mondo. Eppure tra una società piena di filtri, la danese, ed una società priva totalmente di essi, l’africana, si annidano comunque e indistintamente le ombre imprevedibili e pericolose dell’animo umano, quella parte nera che non sappiamo mai fino a che punto possa spingersi. Ecco come due ragazzini di buona famiglia tanto quanto un alienato e rozzo meccanico possono diventare potenziali terroristi, i quali comprendono, rispondono e agiscono solo nel nome della violenza. Persino il mite Anton-Mikael Persbrandt, che educa i suoi figli mantenendo ben chiaro il valore dell’intelligenza, del dialogo, del perdono, non resisterà all’ennesima provocazione di “Big Man”, dopo averlo diligentemente curato, secondo un giuramento d’Ippocrate in cui crede totalmente. Lascerà, infine, quell’essere mostruoso in pasto all’ira quasi cannibalistica della tribù, dove l’uomo, dai modi tracotanti oltre misura, non fa che seminare morte e terrore.
Viaggio in Laos e Cambogia
Fatti e considerazioni
Gennaio – Febbraio 2010
Una goccia nel mare
Sono andato a Luang Prabang perché avevo l’opportunità di accompagnare Chiara, un’amica, nel pellegrinaggio che compie da sette anni. Viene da queste parti per distribuire il riso necessario alla sopravvivenza di trecento bambini, per finanziare la costruzione di baracche che li riparino dal sole e dalla pioggia, per programmare la costruzione di pozzi nei villaggi dove l’acqua non c’è, per comperare stuoie ed evitare che i bambini dormano sulla fredda terra.
Anche se sotto il controllo di un funzionario del Partito lei, ogni anno, distribuisce alla popolazione quello che è in grado di offrire con le sue sole risorse.
Io ero presente quando ha consegnato il riso sufficiente per un mese ai bambini di un villaggio perso in mezzo alle montagne, dove la strada finiva e non era possibile andare oltre.
Nel cortile della scuola i bambini erano incolonnati in ordine di età e venivano chiamati per nome dal funzionario del partito. Il piazzale della scuola era enorme e avrebbe potuto contenerne molti di più ma non c’era riso per aiutare tutti.
Richiesta di aiuto per il Pakistan
19 Agosto. La giornata mondiale dell’aiuto umanitario passa nella grave indifferenza verso le vittime delle inondazioni in Pakistan
L’appello di Ban Ki-mun e del Papa sta risvegliando le coscienze, ma ancora debole è l’iniziativa dell’Italia e del mondo per portare il soccorso necessario. Di fronte ad una catastrofe ben più grave del terremoto di Haiti e che sta ampliandosi per le perdite subite e la mancanza di acqua potabile, cibo, assistenza sanitaria, riparo adeguato, la mobilitazione e la solidarieta stentano pero a manifestarsi in modo adeguato.
Sembra che le sofferenze di 6 milioni di pakistani preoccupino meno di quelle dei 2 milioni di haitiani, che i 3,5 milioni di bambini a rischio in Pakistan non abbiano la stessa importanza e dignità che sono state riconosciute a quelli haitiani.
INTERSOS sta cercando di portare soccorso, dopo aver visitato nei giorni scorsi la regione del Khyber Pakhtunkhwa, in particolare i distretti di Mansehra, Mardan, Hari-Pur e Nowshera.
Abbiamo avviato distribuzioni di beni alimentari ed acqua potabile a circa duemila persone tra gli sfollati più bisognosi del distretto di Nowshera, la stessa area in cui solo un anno fa avevamo portato soccorso agli sfollati fuggiti dalla valle dello Swat sotto i bombardamenti. I fondi a disposizione per il pronto intervento sono però limitati e senza ulteriori aiuti la nostra azione rischia di non potere garantire adeguate risposte ai crescenti bisogni.
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