Numero 015 - Aprile 2005
Aphanitoma (Bellardi, 1875), (Turridae, Neogastropoda), riscoperta di un genere considerato estinto.
Recentemente, come coautore di un lavoro di malacologia ho avuto il privilegio di poter descrivere una nuova specie di molluschi, inquadrandola nella Famiglia Turridae Swainson, 1840, ed attribuendola ad Aphanitoma (Bellardi, 1875), genere rappresentato da varie specie esclusivamente fossili, quindi da considerarsi estinto, e distribuito nei giacimenti del terziario presenti in Piemonte e Liguria (Bellardi, 1877; Pinna & Spezia, 1978; Cavallo & Repetto, 1992).
Infatti in seguito al ritrovamento di quattro esemplari in buono stato di freschezza di questa specie, in sedimenti provenienti dai fondali coralligeni del mare di Alboran (batimetria di prelievo 150 m.), area geografica mediterranea situata poco dopo lo Stretto di Gibilterra, si è potuto riconsiderare il Genere come Recente, annoverandolo nell'attuale malacofauna vivente del Mar Mediterraneo. L'olotipo di A. mariottinii, è stato depositato nella collezione del Laboratorio di Malacologia dell'Università di Bologna con il codice MZB18568, i restanti paratipi sono conservati rispettivamente nella seguenti collezioni private: Smriglio (Roma, Italy), Rufini (Anguillara, Italy) e Martin Perez (Malaga, Spain). Il nome della specie è stato dedicato al Professor Paolo Mariottini, biologo molecolare di fama internazionale (Terza Università di Roma), esperto malacologo, nonché personale amico d'infanzia.
Un'accurata ricerca bibliografica ha consentito di scoprire una seconda specie Recente, "dimenticata" dalla comunità scientifica: Aphanitoma locardi Bavay, 1906, reperita dall'Autore in un campione di sedimento, residuo della storica crociera "Travailleur" verificatasi nello scorso secolo. L'olotipo, unico esemplare conosciuto di questa seconda specie, è stato dragato in Oceano Atlantico, al largo delle coste del Marocco (stazione 61, dragaggio XXXIV, 112 m), ed è attualmente conservato nelle collezioni malacologiche del Museum National d'Histoire Naturelle (MNHN) di Parigi, e grazie alla sempre cortese disponibilità di Virginie Heros e Philippe Bouchet, è stato possibile esaminarlo e fotografarlo. L'analisi della conchiglia ha consentito di separare nettamente le due specie, che differiscono per varie caratteristiche morfologiche, tra cui la diversa scultura.
Un elemento distintivo che ha consentito l'attribuzione inequivocabile di entrambe le specie ad Aphanitoma, è la presenza di due distinte pieghe columellari ravvicinate, considerate forte componente diagnostica e rappresentativa del Genere; questa caratteristica morfologica infatti si evidenzia anche in tutte le specie fossili attribuite a quest'ultimo. Una seconda nota su A. mariottinii, pubblicata nel 2003 (Smriglio & Spada, 2003), basata sull'esame di sei lotti, per un totale di 20 esemplari (Collezione del Laboratorio di BIM e Malacologia, Parigi), tutti dragati fra le acque mediterranee dello Stretto di Gibilterra e il Golfo Ibero-Marocchino, fra 24 e 524 m, ha permesso di ben caratterizzare la morfologia di questa rara specie, di estenderne il range batimetrico ed allargarne la dispersione geografica; inoltre il rinvenimento di un esemplare vivente, ha consentito di effettuare un accurato disegno a colori, magistralmente eseguito da Gianni Spada, che ha ritratto per la prima volta la morfologia delle parti molli in estensione, per una specie appartenente al Genere Aphanitoma (Bellardi, 1875).
Infine un terzo lavoro su questa specie ne ha ampliato ulteriormente la distribuzione geografica, segnalando il ritrovamento di cinque individui reperiti spiaggiati ma in buone condizioni di freschezza, a Playa Balieiros, A Coruña, costa spagnola atlantica (Trigo & Rolan, 2002).
BIBLIOGRAFIA Bellardi L., 1872-1890 - I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Voll. 1-6. Mem. R. Acc. Sc. Torino. Cavallo O., Repetto G., 1992 - Conchiglie fossili del Roero. Associazione Naturalistica Piemontese, Memorie. Vol.2. pp 251. Pinna G., Spezia L., 1978 - Catalogo dei Tipi del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. V. I Tipi dei Gasteropodi fossili. Atti Società Italiana di Scienze Naturali. Milano. 119 (2): 125-180, tavv. 64. Smriglio C., Rufini S., Martin Perez J. M., 2001 - Rediscovery of the Genus Aphanitoma (Bellardi, 1875) (Turridae, Neogastropoda) in the Mediterranean Sea, with Description of a New Species: Aphanitoma mariottinii sp. nov., La Conchiglia, 32 (299): 39-43. Smriglio C., Spada G., 2003 - New data on Aphanitoma mariottinii Smriglio, Rufini, Martin Perz, 2001 and Aphanitoma locardi (Bavay, 1906) (Turridae, Neogastropoda). La Conchiglia, 35 (309): 35-42. Trigo J., Rolàn E., 2002 - Nueva cita de Aphanitoma mariottinii (Gastropoda, Turridae) en el Atlantico espanol. Notiziario SEM 38:45. |
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Autore: Carlo Smriglio |
Recente evoluzione delle MGF in Occidente e nei paesi d'origine
MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI (MGF): Procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali esterni o altri danni agli organi genitali per motivi culturali o non terapeutici(WHO, 2001).
Evoluzione delle MGF
L’Africa ha preso coscienza della nocività della pratica e sta cercando una via per superarla.
Nell’ultimo ventennio molte sono le iniziative messe in atto per eliminare la pratica.
OBIETTIVO:.LE DIVERSE STRATEGIE DI ERADICAZIONE DELLE MGF
progetti di eradicazione attraverso un “rito alternativo”, in Africa e nei Paesi Sviluppati;
progetti di eradicazione diretta;
medicalizzazione della pratica;
interventi legislativi
RITO ALTERNATIVO.Finalità:
Eliminare/attenuare l’aspetto cruento della pratica tradizionale.
Togliere/diminuire i rischi alla salute.
Esaltare l’aspetto culturale e rituale.
Eradicazione della pratica.
Elementi di successo per il rito alternativo
Deve essere creato ad hoc.
Agisce attraverso il compromesso e la gradualità.
Utilizza dei metodi non coercitivi.
È sostenuto da leader religiosi e politici.
Coinvolgere tutte le componenti attive della società locale (maestri, infermieri, ostetriche tradizionali).
Deve essere sostenuto da programmi che educano, sensibilizzano la popolazione dei danni legati alla pratica tradizionale.
Permane nel tempo, diventando parte integrante della cultura della comunità.
Esemplificativo il caso:. sunna gudnìn (1996) a Merka- Somalia
Attua una scarificazione del clitoride evitando l’infibulazione.
IL RITUALE
un team religioso e un team sanitario attuano le tre fasi principali del rito:
persuasione
cerimonia
verifica/ controllo
Esemplificativo il caso:.“sunna lievissima” Careggi- Firenze
Nasce come tentativo di mediazione all’interno di una cultura in cui il rito è di fondamentale importanza.
Il rito alternativo è per quelle famiglie con bambine a rischio di MGF: offrire un’alternativa evita alle bambine un rischio maggiore.
9 marzo 2004 si esprime negativamente la Commissione Regionale di Bioetica.
Modello Teorico: Se “un insieme critico” di individui in un gruppo interfecondo si impegnano pubblicamente di fronte la comunità con una “Dichiarazione Pubblica” ad abbandonare tali pratiche, si otterrebbe la fine delle MGF per loro, e motiverebbe il resto della popolazione a seguirli (Mackie, 1996; 2000). Esemplificativo il caso: .Eradicazione dell’Infibulazione all’interno di una “famiglia allargata” (600 componenti) a Khartoum-Sudan 1993-1995:incontri periodici tra donne e uomini della famiglia sulle pratiche tradizionali dannose coinvolgendo tutte le fasce sociali. 1995: riunione plenaria con i membri della famiglia. Uno dei partecipanti, a nome di tutti, si impegna pubblicamente di rinunciare alla pratica infibulatoria per tutte le bambine. 3 La Medicalizzazione WHO (1982) si oppone ad ogni medicalizzazione della pratica. Shell-Duncan (2001) strategia di Riduzione del Danno: riduzione dei rischi dovuti alle complicanze mediche; maggiori delle condizioni igieniche; maggiori misure mediche preventive. Esempi in Africa Djibouti Una forma più “attenuata” di circoncisione, fatta in clinica con anestesia da un operatore tradizionale (UN,1991). In regioni urbane Nigeria-Mali Il “taglio” viene compiuto da ostetriche addestrate e non dai circoncisori tradizionali (Orubuloye, et al.,2000; Gosselin, 2000). Kenya nella comunità dei Rendille . Alcuni operatori sanitari fanno una puntura antitetanica e antibiotica( prima della circoncisione ) utilizzando lame nuove e sterili per l’intervento. Riduzione del 70% di complicanze immediate (Shell-Duncan et al.,2000). 4 Interventi legislativi Dichiarazioni, Convenzioni in campo internazionale e in Africa atti alla promozione e protezione della salute. In alcuni paesi africani e occidentali vengono introdotte leggi contro le MGF. In Italia nel 2003 è stato approvato dalla “Commissione Giustizia” del Senato un disegno di legge che introduce il reato specifico di MGF Conclusioni Un progetto anti-MGF di successo deve essere il risultato combinato delle diverse strategie individuate. È necessario adottare un approccio multi-prospettico che comprenda i vari aspetti del problema, specifico per i differenti contesti socio- culturali. |
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Autore: di Pia Grassivaro Gallo e Barbara Fusto Dipartimento di Psicologia Generale Università di Padova |
Numero 014 - Marzo 2005
Missione speciale per il naso artificiale
Numero 14 - Anno 2
17 Marzo 2005
Verso la metà del prossimo mese l'astronauta italiano Roberto Vittori volerà nello spazio, nel quadro della missione ENEIDE Soyuz, portando con sè numerosi strumenti tra cui l'ultima versione del naso artificiale, sviluppato in collaborazione tra il CNR (Sezione di Roma dell'IMM), il Dipartimento di Ingegneria Elettronica di Tor Vergata, e l'ASI. Uno degli obiettivi di tale missione è la validazione tecnologica delle apparecchiature a bordo e, per quanto attiene il naso artificiale, ci si aspetta anche una raccolta di dati sugli odori.
Lo sforzo fatto da alcuni ricercatori in questo contesto consentirà di avere ricadute benefiche in una moltitudine di applicazioni terrestri di un certo rilievo. Cerchiamo di saperne di più dei meccanismi biologici dell'olfatto e delle narici artificiali. L'olfatto è il sistema più selettivo di cui ci abbia dotato madre natura per la valutazione dell'ambiente in cui si vive e delle sostanze di cui ci nutriamo.
Quotidianamente siamo sotto un influsso continuo di molecole che permeano l'ambiente in cui viviamo. Attraverso l'olfatto, queste molecole ci forniscono informazioni importanti di cui facciamo un uso continuo nella vita di tutti i giorni, talvolta anche inconsciamente. Queste molecole ci forniscono segnali piacevoli o di pericolo, e ci danno informazioni sulla presenza di qualcosa di cui siamo alla ricerca o che dobbiamo evitare.
I sistemi che codificano l'olfatto sono particolarmente sensibili ed in grado di riconoscere e distinguere stimoli presenti a concentrazioni estremamente basse.
Numero 013 - Febbraio 2005
Teletermografia: fumo di sigaretta e amputazione termica delle dita
Gli effetti nocivi cronici del fumo a carico dell'organismo sono ben noti e ben evidenziati da numerosi studi epidemiologici, clinici e sperimentali. Tra gli apparati maggiormente colpiti dal danno del fumo vi è, senz'altro, l'apparato cardiovascolare, in particolare le arterie coronariche, renali, cerebrali e periferiche, dal cui danno possono derivare sequele, talora gravi, sul piano clinico a carico di organi e tessuti da esse irrorate. Studi epidemiologici condotti su ampia scala hanno ad esempio evidenziato che l'ipertensione arteriosa è più frequente tra i soggetti fumatori, nei quali, per altro vi è una correlazione significativa tra numero di sigarette fumate e spessore delle placche di ateroma a livello epiaortico.
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Scarsi peraltro risultano gli studi sinora effettuati sugli effetti indotti acutamente dall' inalazione del fumo di una o più sigarette. In campo sperimentale esami condotti su cavie e cani hanno fatto rilevare che il "carico" di diverse sigarette fatte inalare in breve tempo, comportano "effetti acuti" indotti dall' inalazione del fumo di sigaretta sia sul tono muscolare arteriolare che sull' endotelio capillare. In campo clinico disponiamo di due metodiche paracliniche che consentono di valutare questi effetti, rispettivamente la misurazione pressoria omerale continua ( Ambulatory Blood Pressure (ABP) per quanto riguarda gli effetti sulle arterie muscolari, e la teletermografia per quanto riguarda lo studio del microcircolo.
La teletermografia (TT) è una metodica atta a valutare il flusso superficiale nutritivo dell' epidermide sulla base del fatto che la tempeatura cutanea è strettamente correlata alle condizioni dei flusso del derma papillare. In campo clinico-vascolare la tecnica si è infatti dimostrata utile nello studio della microangiopatia diabetica, della sindrome di Raynaud, nell'acrocianosi e nello studio della vasocostrizione da steroidi topici.
Impiegando contemporaneamente le due metodiche, rispettivamente l' ABP e la TT, è stato di recente valutato l' effetto del fumo di più sigarette in soggetti rispettivamente normotesi ed ipertesi ed i risultati sono stati riportati in un lavoro recente (1) del quale vengono riportati i dati principali.
La tecnica termografica impiega una termocamera che per mezzo di uno scanner trasforma i quanti calorici in segnali elettrici e quindi in immagini video. Sul monitor le aree più chiare corrispondono convenzionalmente alle zone cutanee più calde e quelle più scure riflettono le più fredde, mentre nella visione a colori ciascun colore indica un diverso gradiente termico.
La metodica è stata ulteriormente migliorata da Ippolito e Di Carlo (2) con l' impiego della termostimolazione con la quale è possibile ottenere valori in secondi dei gradienti termici, raggiungendo quindi una notevole sensibilità rispetto alla TT diretta.
Fumatore iperteso
Termogramma di base (in alto)
Termogramma alla fine della terza sigaretta (in basso).
Evidente caduta dei gradienti termici, con suggestivo effetto di "amputazione termica".
Impiegano le tecniche TT e ABP è stato condotto uno studio su 20 soggetti fumatori, suddivisi in due gruppi, rispettivamente 10 normotesi e 10 affetti da ipertensione arteriosa di medio grado (secondo i criteri della American Hearth Association). I due gruppi erano omogenei per età (50 - 60 anni), costituzione fisica (normotipi), tipo di attività lavorativa (non addetti a lavori manuali), assenza di diabete e dislipemia. I soggetti erano invitati a fumare in una apposita stanza areata quattro sigarette nel corso di un'ora (una ogni 14 minuti). I controlli strumentali sono stati effettuati in condizioni basali, dopo ogni sigaretta e dopo 60' dall'accensione dell' ultima sigaretta.
I risultati hanno posto in evidenza nei normotesi e particolarmente negli ipertesi un significativo aumento della pressione arteriosa sistolica e diastolica, più evidente ad ogni successiva sigaretta fumata. Nel confronto tra i due gruppi l'incremento della pressione sistolica è risultata maggiore negli ipertesi. Inoltre, in tutti i soggetti normotesi il controllo finale eseguito 60' dopo l'accensione della quarta sigaretta ha evidenziato il ripristino dei valori iniziali, mentre in alcuni soggetti ipertesi non è stato osservato il ritorno ai valori basali, cosicchè la media finale di Pressione Arteriosa Sistolica è risultata superiore rispetto al tempo 0. Analoga risposta è stata osservata a carico del microcircolo cutaneo, con una progressiva caduta dei gradienti termici, segno di vacostrizione-ischemia, più evidente negli ipertesi.
Gli effetti osservati sia dopo una singola sigaretta che doopo più sigarette sulla pressione arteriosa osservati nel corso dello studio assumono un valore del tutto peculiare nel caso dei soggetti ipertesi. Infatti questi soggetti, già di per sé affetti da vasculopatia ipertensiva, vengono a subire in queste circostanze un ulteriore carico sui vasi di resistenza, con peggioramento delle condizioni emodinamiche ed esponendoli a gravi sequele sul piano clinico.
Anche l'effetto di vasocostrizione a livello cutaneo è risultato più evidente nei soggetti ipertesi ed è da presumere che analoga riduzione del flusso avvenga anche a carico dei vasi e capillari di altri organi.
Questi dati specie se confermati attraverso ulteriori studi, diverrebbero indicativo di un effetto più generale siui vasi dell' intero organismo. Inoltre poiché gli incrementi progressivi di vasocostrizione osservati ad ogni sigaretta sono apparsi percentualmente sovrapponibili alle variazioni pressorie, è da ritenere che la teletermografia (TT), per la sua semplicità di esecuzione e di documentazione, possa costituire un mezzo di indagine semplice ed accessibiòle per lo studio e la valutazione delle alterazioni sia macro che microvascolari sistemiche.
Infine, poiché le immagini televisive di "amputazione" delle dita sono di sicuro ed immediato effetto psicologico sull' osservatore-fumatore, è possibile prevederne un possibile impiego nelle campagne di prevenzione (cinema, televisione etc.) nei riguardi della polazione generale ed in particolare di quella scolastica . per cui va sottolineata l'importanza sul piano preventivo della educazione sanitaria della popolazione in generale ed in particolare dei giovani, al fine di ridurre ed eliminare l'abitudine al fumo.
STUDIO TERMOGRAFICO
Rilievi termografici in condizioni basali e rispettivamente dopo la 1a, 2a, 3a e 4a sigaretta
e dopo 1 ora dall'ultima sigaretta. I tempi di ripresa termica (TRT) sono espressi in secondi.
Termostimolo di + 5°Cx20"
Bibliografia:
Di Carlo A, Ippolito F.
[Early effects of cigarette smoking in hypertensive and normotensive subjects. An ambulatory blood pressure and thermographic study]
Minerva Cardioangiol. 2003 Aug;51(4):387-93.
Di Carlo A.
Thermography and the possibilities for its applications in clinical and experimental dermatology.
Clin Dermatol. 1995 Jul-Aug;13(4):329-36.
Link: www.teletermografia.it
Autore: Aldo Di Carlo
Istituto Dermatologico S. Gallicano - IRCCS - ROMA
Numero 011-012 - Gennaio 2005
Numero 010 - Novembre 2004
Quanti Dinosauri ci sono in un Nido? 34 !!!
In Cina vengono ritrovati 34 cuccioli di dinosauro fossilizzati con ancora l'adulto che li covava!
Questa scoperta getta una luce quasi definitiva sul fatto che i Dinosauri possedevano cure Il fossile proviene dal famoso giacimento fossilifero di Liaoning, nel nord-ovest della Cina, ma ora è conservato presso il Museo Dalian di Storia Naturale.
E' un nido di Psittacosaurus (Fotografia a destra e sotto, Image: David Varricchio, Copyright http://www.nature.com), un piccolo dinosauro erbivoro dal becco, vissuto 110 milioni di anni fa (Cretacico). Il suo peso poteva variare da 25 a 80 chilogrammi, raggiungeva l'altezza di poco più di un metro e poteva raggiungere i due metri di lunghezza.
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